Politica

I giorni di Berlusconi volontario

Per un anno, fra il 2014 e il 2015, Silvio Berlusconi, scomparso oggi a 86 anni, frequentò una realtà non profit di assistenza agli anziani, la Fondazione Sacra Famiglia a Cesano Boscone, nell'hinterland milanese. Si trattò dell'affidamento in prova, per la sua condanna nel processo Mediaset-diritti tv. Scontata la pena, volle tornare in più di un'occasione. VITA lo raccontò così, nel marzo 2015

di Giampaolo Cerri

Negli archivi di VITA, il nome di Silvio Berlusconi, scomparso oggi all'età di 86 anni, ricorre tante volte: 3.547 solo in quelli online. Non poteva essere diversamente, per uno che è stato tre volte presidente del Consiglio, nonché inventore e "padrone" di una forza politica che è arrivata a ottenere, nel 2001, quasi 11 milioni di voti alle elezioni politiche.

Per ricordare il fondatore di Forza Italia, però, vi riproponiamo un articolo di Gabriella Meroni che, il 24 marzo del 2015, raccontò una delle sue primissime visite, da uomo libero, alla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Mi). Si tratta dell'Istituto di accoglienza per anziani e di cura dell'Alzheimer, dove B. trascorse il periodo di affidamento in prova, dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale (ridotta a uno) sulla vicenda dei diritti tv di Mediaset. Il magnate televisivo faceva appunto il volontario. Un'esperienza iniziata il 9 maggio 2014 e proseguita, con cadenza settimanale, fino al 6 marzo dell'anno dopo. Suonava il piano agli anziani, B. un po' come fece da giovanissimo, negli anni 50, sulle navi da crociera. E teneva conversazioni con gli ospiti. Un impegno che l'ex-premier definì, in più di un'occasione, «toccante». Dopo la condanna, Berlusconi però volle tornare nella struttura un paio di volte, conquistato dall'umanità del personale e dei volontari.

La Sacra Famiglia conquista Berlusconi

«Questa seconda visita del dottor Silvio Berlusconi fa parte di quegli incontri conoscitivi, da lui richiesti, per osservare da vicino le molteplici attività della nostra Fondazione». Paolo Pigni, direttore della Fondazione Sacra Famiglia, commenta così il ritorno di Berlusconi in Fondazione, avvenuto ieri per la seconda volta da quanto l'ex premier ha terminato il periodo di affidamento ai servizi sociali svolto nel reparto San Pietro.

Dopo l'incontro dello scorso 16 marzo, quando era stato accompagnato nei laboratori di terapia occupazionale e nella Residenza sanitaria per disabili Santa Teresina, ieri Berlusconi ha avuto modo di conoscere la Residenza sanitaria per disabili San Riccardo e i centri diurno e residenziale dell'Unità di riabilitazione Santa Maria Bambina. La San Riccardo – informa l'ufficio stampa della Fondazione – ospita persone soggette a disturbi del comportamento. Il rispetto della personalità, la socializzazione, il mantenimento e il recupero delle capacità psicofisiche sono assicurati in un ambiente con elevate garanzie di sicurezza e tutela. Il reparto ha di recente subito una profonda ristrutturazione, che grazie a un progetto moderno e funzionale ha reso gli spazi ancora più sicuri e accoglienti.

L’Unità di riabilitazione Santa Maria Bambina accoglie invece utenti minori che presentano gravi disabilità, prevalentemente intellettive e motorie. Garantisce una presa in carico clinico-specialistica mirata (pediatrica e di neuropsichiatria infantile) e standard di accoglienza e ospitalità calibrati sull'età evolutiva. Finalità dell'Unità è fornire percorsi riabilitativi a utenti con compromissioni funzionali multiple, che necessitano di interventi ad ampio raggio e protratti nel tempo.

La Fondazione Sacra Famiglia segue ogni anno più di 7.300 persone fragili nelle sue 15 sedi presenti in tre Regioni (Lombardia, Piemonte e Liguria). Offre servizi accreditati di assistenza e riabilitazione, in forma residenziale, diurna, ambulatoriale o domiciliare, a soggetti con disabilità psicofisiche e ad anziani non autosufficienti. In Sacra Famiglia lavorano 1.950 dipendenti e collaboratori e operano anche 840 volontari.

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