Mondo

Ogni 2 minuti una donna muore per cause risolvibili legate a parto e gravidanza

Pubblicato il report "We care. Atlante della salute sessuale, riproduttiva, materna, infantile e adolescenziale nel mondo", realizzato dall'organizzazione umanitaria WeWorld. Solo il 66% delle donne riceve i quattro controlli prenatali consigliati dall’Organizzazione mondiale della sanità e 1 milione e 700mila bambini e bambine tra 0-14 anni convivono con l’Hiv

di Redazione

Ogni due minuti una donna muore nel mondo per cause risolvibili legate a parto e gravidanza; il 45% degli aborti praticati nel mondo non sono sicuri: sono solo due dati, impressionanti, raccolti nel report "We Care. Atlante della salute sessuale, riproduttiva, materna, infantile e adolescenziale nel mondo", presentato da WeWorld per valutare se la giustizia sessuale e riproduttiva di donne e bambine venga promossa e garantita in Italia e nel mondo.

Il concetto di giustizia sessuale e riproduttiva supera quello più ristretto di salute sessuale e riproduttiva per aprirsi a tutta una serie di altri diritti e libertà fondamentali.Garantire giustizia sessuale e riproduttiva, dunque, non significa solo garantire i basilari diritti sessuali e riproduttivi, ma anche il diritto alla vita, alla privacy, all’educazione, all’informazione, alla libertà da ogni forma di violenza. Si tratta, in sostanza, di un veicolo fondamentale per la promozione dei diritti umani e della parità di genere.

«L’Atlante», commenta Martina Albini del centro studi di WeWorld, «racconta cosa significa negare alle donne e alle bambine la giustizia sessuale e riproduttiva, intesa anche come il diritto di prendersi cura e di decidere per sé e per il proprio corpo. Dove non c’è spazio sicuro per cambiarsi un assorbente, per ricevere i controlli fondamentali in gravidanza o per decidere liberamente del proprio corpo, donne e bambine non hanno spazio per autodeterminarsi. In tutti questi casi, negando la giustizia sessuale e riproduttiva, viene di fatto negata la parità di genere. Sono numerose le categorie sociali che continuano a vedersi negato il diritto alla salute e subiscono discriminazioni: le donne, le bambine e i bambini, gli adolescenti, la comunità Lgbtqia+, le persone con disabilità, le popolazioni indigene, le minoranze etniche, i rifugiati. Le persone appartenenti a queste categorie pagano il prezzo più alto, e nelle aree del mondo come l’Africa Sub-Sahariana, l’Asia Centro-meridionale, il Medio Oriente e l’America Latina, spesso caratterizzate da conflitti e disuguaglianze la situazione peggiora drasticamente».

L’Atlante approfondisce le principali discriminazioni e negazioni di diritti che donne, bambini, bambine e adolescenti devono subire ancora oggi e si compone di 6 sezioni: salute natale, politiche del corpo, violenza di genere, wash e diritti sessuali e riproduttivi, salute mestruale e salute e benessere sessuale.

I dati, le analisi, le buone pratiche raccolte sul campo da WeWorld, unite a interviste a destinatarie degli interventi dell’organizzazione, confermano, una volta di più, quanto i diritti sessuali e riproduttivi siano diritti umani e libertà fondamentali e veicoli di promozione di altri diritti umani fondamentali.

Come stabilito dal Summit di Nairobi su popolazione e sviluppo nel 2019, il quadro della giustizia sessuale e riproduttiva, infatti, comprende il più ampio spettro dei diritti sessuali e riproduttivi, che a loro volta fanno riferimento a una serie di garanzie dei diritti umani fondamentali, compresi i diritti alla vita, alla salute, alla privacy, all’educazione, all'informazione, alla libertà di espressione, alla libertà da violenza e discriminazione e alla libertà da torture, trattamenti crudeli, inumani e degradanti.

Il report riporta e commenta numerosi dati ed evidenze, tra cui:

Salute prenatale e gravidanza

  • Nel mondo, solo il 66% delle donne riceve i quattro controlli prenatali consigliati dall’Oms per garantire un corretto monitoraggio dello sviluppo del feto e delle condizioni della donna.
  • Ogni due minuti una donna muore per cause risolvibili legate alla gravidanza o al parto.

Politiche del corpo

  • 4 donne su 10 impegnate in una relazione non utilizzano alcun metodo contraccettivo.
  • L’aborto non sicuro è una delle cause principali di morte e morbilità materne: circa il 45% di tutti gli aborti praticati nel mondo non sono sicuri e il 97% di questi avviene nei paesi in via di sviluppo.
  • Nel 2022, 91 milioni di donne vivono in uno dei 23 paesi in cui l’aborto è proibito in qualsiasi circostanza.

Pratiche lesive dell'integrità fisica e violenza di genere

  • Si stima che nel mondo circa 200 milioni di ragazze abbiano subito mutilazioni genitali.
  • 12 milioni di bambine e ragazze si sposano prima dei 18 anni: significa 23 ogni minuto.

Salute mestruale

  • In Africa Sub-Sahariana, 1 ragazza su 10 non va a scuola quando ha le mestruazioni.

Salute e benessere sessuale

  • Nel mondo 1 milione e 700mila bambini e bambine tra 0-14 anni convivono con l’Hiv.

In questo scenario, ricerche e dati suggeriscono che l'offerta di programmi di educazione sessuale a bambini, bambine e giovani a scuola può avere un effetto positivo su questioni sociali più ampie, come la parità di genere, i diritti umani e il benessere e la sicurezza delle nuove generazioni. Ne consegue che dove non vi è una corretta educazione sessuale, non si possa parlare di giustizia sessuale e riproduttiva. Nel 2024 è in programma la prossima Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo (Icpd). In vista di questo appuntamento, l’Atlante vuole ribadire l’importanza di un’agenda per la giustizia sessuale e riproduttiva come veicolo per mantenere gli impegni presi nel 2019 durante il Summit di Nairobi, al fine non solo di garantire i diritti sessuali e riproduttivi in sé, ma combattere tutte quelle violazioni di altri diritti e libertà fondamentali e disparità sociali, politiche, culturali ed economiche.

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