Welfare
Caritas: anziani sempre più soli, minori sempre più poveri
Secondo il Report statistico sulla povertà 2022 sono state 255.957 le persone che si sono rivolte ai Centri di ascolto e ai servizi Caritas diocesani e parrocchiali (+12,5), al Sud due terzi degli interventi è rivolta a italiani. A chiedere aiuto sono soprattutto coniugati, che vivono in famiglia (63%) e con figli (65,6%), spesso minori
di Redazione
Il 2022 come anno spartiaque, segnato ancora dalla pandemia e marchiato a fuoco dall'aggressione della Russia ai danni dell'Ucraina. Due elementi con effetti devastanti sul quadro geopolitico, economico e naturalmente con conseguenze sociali. Si è impennato il livello delle diseguaglianze generazionali (difficoltà crescenti dei giovani a fare famiglia), territoriali (una voragine tra Nord e Sud), con fragilità vecchie e nuove. È la sintesi del quadro che emerge dai dati del primo report statistico nazionale sulle povertà dal titolo “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas” (QUI il testo completo). L'analisi è stata presentata questa mattina insieme al Bilancio Sociale 2022. «Nel nostro Paese, come ci confermano i nostri Centri di ascolto – sottolinea il direttore di Caritas Italiana, Marco Pagniello – la povertà è sempre più multidimensionale, si è fatta orizzontale, coinvolgendo porzioni sempre più ampie di popolazione, con un’incidenza particolarmente grave sui minori. Sono cresciuti i divari territoriali, le diseguaglianze e le forme di disgregazione sociale e stigma nei confronti delle persone vulnerabili, insieme a una preoccupante e generalizzata sfiducia nei confronti della politica e delle forme di partecipazione».
Novità. Il report statistico segna una novità per Caritas Italiana, che per la prima volta sceglie di presentare già a giugno, invece che nella tradizionale Giornata mondiale di lotta alla povertà del 17 ottobre, i dati riferiti al 2022 raccolti nei Centri di Ascolto e servizi Caritas.
Hanno chiesto aiuto 255.957 persone (+12,5% rispetto al 2021)
Da Nord a Sud: +12,5% le persone bisognose (in particolare i minori). Nel corso del 2022 sono state aiutate 255.957 persone nei Centri di ascolto e servizi Caritas diocesani e parrocchiali in rete con la raccolta dati (2.855 su oltre 3.600 Centri di ascolto) dislocati in 205 diocesi (con un aumento del 12,5% delle persone rispetto al 2021), suddivisi in questo modo: il 51,9% nel Nord, il 27% nel Centro e il 21,1% nel Sud e nelle isole. A questi si aggiungono, nel corso del 2022, i 21.930 i cittadini ucraini supportati dalla rete Caritas, anche per questo motivo quasi il 60% degli interventi risultano rivolti a persone non italiane, sebbene questo dato sconti una forte differenza territoriale: ad esempio al Sud due terzi degli interventi è rivolta a italiani.
Inflazione pesa sulle famiglie povere
«Nel 2022 tornano a salire i nuovi poveri dopo un 2021 in cui si era registrata una flessione e c’è uno zoccolo duro di poveri che permane” precisa Federica De Lauso, dell’Ufficio Studi di Caritas italiana. “A pagare il prezzo più alto del record dell’inflazione sono state le famiglie povere. Si segnala un problema di mantenimento delle spese abitative. Si registra inoltre forte crescita del disagio mentale dopo il Covid-19».
Il problema dell'immigrazione è complesso e non ha soluzioni facili e immediate, ma va governato e affrontato con coraggio. Non dobbiamo rassegnarci al numeri dei morti nel Mediterraneo. Chiediamo al governo italiano ed europeo maggior coraggio e tempestività. Chi è in pericolo di vita va comunque salvato.
Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente di Caritas italiana
Multimensionalità della povertà
Nello studio è riportato inoltre l’esito di una analisi statistica multivariata che ha consentito di estrapolare cinque profili di beneficiari delle risorse Caritas: i vulnerabili soli, le famiglie poveri, i giovani stranieri in transito, i genitori fragili e i poveri soli. Una tabella del report mostra che al Nordest si sono rivolte ai centri di ascolto soprattutto famiglie povere, mentre al Sud prevalgono i genitori soli. Nel Nordovest oltre un terzo delle persone che hanno chiesto aiuto sono poveri soli. Un altro aspetto sottolineato è la multidimensionalità della povertà: il fatto che chi si rivolge ai servizi vive una situazione di povertà a causa di più motivi concomitanti e manifestando due o più ambiti di bisogno. In questo senso prevalgono, le difficoltà legate a uno stato di fragilità economica, i bisogni occupazionali e abitativi; seguono i problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia), le difficoltà legate allo stato di salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici) o ai processi migratori. I dati dicono anche di una “cronicizzazione della povertà”, riportandoci ad una situazione pre-pandemia.
Due terzi degli interventi al Sud
Dai dati emerge un Sud di italiani anziani con fragilità. Nello specifico, nel 2022 appare sempre più marcato il peso delle “povertà multidimensionali”: nell’ultimo anno il 56,2% dei beneficiari ha manifestato due o più ambiti di bisogno (la percentuale si attestava al 54,5% nel 2021). In tal senso prevalgono, come di consueto le difficoltà legate a uno stato di fragilità economica, i bisogni occupazionali e abitativi; seguono i problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia che sono una causa di impoverimento conclamato), le difficoltà legate allo stato di salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici) o ai processi migratori. A chiedere aiuto sono soprattutto coniugati, che vivono in famiglia (63%) e con figli (65,6%), spesso minori.
Un indigente su 4 è minore
Complessivamente, dice il rapporto sulla povertà, si contano 1 milione 400mila bambini poveri: un indigente su quattro è dunque un minore (che rappresentano però il 16% della popolazione complessiva). Non mancano tuttavia le storie di solitudine, che pesano per il 25% degli interventi di Caritas. Il quadro sociale delle persone che vanno alla Caritas è composto per l’83,1% da assistiti che ha un domicilio. Solo il 34% del totale possiede un titolo di studio superiore alla licenza media inferiore. Riguardo al tema lavoro, prevalgono le persone disoccupate (48%); seguono le persone con un’occupazione (22,8%), le casalinghe (11,3%) e i pensionati (8,5%). Chiedono aiuto – spiega il rapporto – in quasi egual misura donne (52,1%) e uomini (47,9%).
3,4 milioni di interventi
Sono stati erogati dalla rete Caritas oltre 3,4 milioni di interventi, una media di 13,5 interventi per ogni assistito (comprese anche le prestazioni di ascolto). Il 71,8% ha riguardato l’erogazione di beni e servizi (distribuzione di viveri, accesso alle mense, empori, docce), il 9,4% gli interventi di accoglienza, a lungo o breve termine (in forte crescita rispetto al 2021), il 7,4% le attività di ascolto, semplice o con discernimento, il 4,6% il sostegno socio-assistenziale, il 2,5% l’erogazione di sussidi economici, utilizzati soprattutto per il pagamento di bollette e tasse, l’1,4% interventi sanitari.
Aiuti in Italia per 58 milioni di euro
Caritas Italiana nel corso del 2022 ha raccolto offerte e contributi per sostenere programmi sia in Italia che nel mondo per un totale di 72.226.678,61 euro. Negli interventi internazionali, ovviamente, la parte del leone è rappresentata dall’aiuto verso l’Ucraina e di riflesso nei rifugiati ucraini accolti in Italia: 174 mila ucraini in fuga dalla guerra, di cui 92 mila donne e quasi 50 mila minori (dati Protezione Civile Nazionale). Di questi oltre 21.930 (il 15% del totale degli stranieri, al secondo posto di poco, dai marocchini) aiutati alle strutture Caritas.
Sostengno agli ucraini in fuga
Dopo il Covid arriva la guerra: sostegno agli italiani ma anche a tanti ucraini in fuga. Quasi il 60% del bilancio Caritas riguarda interventi fatti in Italia, il rimanente 40% si divide in varie aree di intervento in giro per il mondo grazie sia ai fondi 8Xmille messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana (per un totale di oltre 28 milioni di euro che hanno sovvenzionato 441 progetti in diverse aree di intervento), sia con la raccolta fondi direttamente promossa dalle sul territorio nazionale per cui nel complesso, nel 2022, sono stati erogati aiuti per oltre 58 milioni di euro.
La foto di apertura è di Pixabay
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