Comitato editoriale
Dalla Corea all’Italia nel segno della vita
In visita alla sede romana del Movimento per la Vita italiano nei giorni scorsi 25 studenti dell’Università Cattolica di Seul. Ad accoglierli la presidente Marina Casini, con Eleonora Ottoni, Roberto D’Avino, Adela Pessano della Segreteria Nazionale. Con una lezione di bioetica la sede è tornata ad essere un luogo accogliente, una consuetudine con l'accoglienza che si era fermata con il Covid e che ora è ripresa
di Redazione
Una delegazione di 25 studenti coreani dell’Università Cattolica di Seul, accompagnati da due sacerdoti coreani che facevano da interpreti, si sono recati in visita alla sede romana del Mpv italiano lo scorso 20 giugno. Ad accoglierli Eleonora Ottoni, Roberto D’Avino e Adela Pessano della segreteria nazionale del Mvp che hanno commentato: «È stata davvero una mattinata diversa. Abbiamo predisposto tutto per una calorosa (e calorica) accoglienza all’italiana».
I due sacerdoti accompagnatori sono stati studenti di Bioetica di Marina Casini, presidente del Mpv. Quello organizzato è stato infatti un viaggio studio. Marina Casini, infatti, ha tenuto una lezione di bioetica, tradotta in coreano dai sacerdoti. «Nonostante la difficoltà legata alle barriere linguistiche, la gestualità di Marina Casini, l’ardore con cui parla della vita ha conquistato tutti» raccontano Eleonora, Roberto e Adela. «Le sue parole sul “babbo”, gli aneddoti, le grandi sfide… Abbiamo visto in alcuni momenti la difficoltà di Don Gregorio di tradurre in coreano alcuni concetti (forse molto lontani dalla loro cultura), ma gli occhi dei partecipanti sembravano comunque intuire col cuore la profondità del discorso. Man mano la loro espressione cambia, sembrano sempre più coinvolti. L’incontro termina con un momento riservato alle domande, che sorprendono per la profondità, mostrando anche il loro grande desiderio di camminare su questa strada».
L’incontro e la lezione sono stati molto positivi per gli studenti e per la segreteria nazionale, felice di avere potuto accogliere degli ospiti dopo tanto tempo. «L’accoglienza è la cifra distintiva del Movimento per la Vita Italiano. Un’accoglienza creativa, amorevole, che costruisce ponti, amicizie, e si esprime in mille modi, accomunando ogni volontario», spiegano. «Poi il Covid ha bruscamente interrotto tutto e, per molto tempo, la sede è rimasta un semplice ufficio, spogliata della sua originaria vocazione».
Con l’incontro del 20 giugno scorso «la sede nazionale è ritornata ad essere un punto di incontro, la “casa” di tutti che ospita eventi e persone provenienti da tutto il mondo», concludono Eleonora, Roberto e Adela. «Noi siamo i seminatori e non sappiamo dove il nostro seme germoglierà, ma siamo sicuri che ogni seme porterà frutto», ha detto Marina Casini.
Nell'immagine in apertura la delegazione sud coreana nella sede del Movimento per la vita a Roma
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