Economia
Carcere minorile, un progetto per andare in meta
Si chiama "Meta insieme" l'iniziativa di Intesa Sanpaolo e Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking per organizzare attività formative e di reinserimento lavorativo negli istituti di pena per i minorenni. L'iniziativa presentata oggi a Bari, dove si lavorerà al Fornelli, con testimonial d'eccezione: il rugbista Dominguez e i campioni paralimpici Ilaria Galbusera e Daniele Cassioli. La responsabile Social development, Zambito Marsala: «Un progetto che replicheremo in altre aree del Paese»
Formarsi, lavorare, reinserirsi: attività che sarebbero essenziali per tutti i detenuti, per applicare le pene detentive come il dettato costituzionale prevederebbe quando ci ricorda che «devono tendere alla rieducazione». Sappiamo che spesso non è così: difficile formarsi e lavorare negli istituti penitenziari e anche fuori, magari in percorsi alternativi alla detenzione. E in questo modo reinserirsi diventa difficile, quasi impossibile, per cui ci si lascia il carcere alle spalle ma oscillando fra marginalità e recidiva.
C’è allora da salutare con interesse ogni progetto che, invece, tenti di ristabilire questo cammino, dentro e fuori il carcere, a maggior ragione se si parla di giustizia minorile, a maggior ragione se interviene un’azienda, per l’esattezza una banca, anzi due: Intesa Sanpaolo e Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking.
I due istituti hanno infatti presentato oggi a Bari Meta insieme, un progetto promosso per sostenere i giovani detenuti degli Istituti penali per i minorenni del Paese, «favorendo», si legge in una nota, «il recupero di una dimensione di legalità e il loro reinserimento nella società grazie all’offerta di percorsi formativi e alla creazione di opportunità di lavoro. Un piano di interventi che mira a coinvolgere, in azioni di sistema, anche le istituzioni pubbliche, il tessuto produttivo e le comunità locali».
La prima sperimentazione del progetto è stata sviluppata a nel capoluogo pugliese, presso l’Istituto penale per i minorenni “Fornelli”, dove stamane si è conclusa una settimana di camp estivo condotto dal campione di rugby Diego Dominguez, che ha coinvolto i ragazzi del carcere con interventi di promozione, su un piano pratico-applicativo, dei valori del rispetto delle regole, della legalità e degli altri, oltre che di affermazione dell’importanza della determinazione nel perseguimento di un obiettivo.
«All’incontro di presentazione», prosegue il comunicato, «tenutosi presso l’Ipm “Fornelli” di Bari, sono intervenuti Nicola Petruzzelli, direttore Ipm di Bari “Fornelli”, Elisa Zambito Marsala, responsabile Social Development and University Relations Intesa Sanpaolo, Alberto Pedroli, direttore regionale Puglia Basilicata e Molise Intesa Sanpaolo, Ciro Lupo, responsabile Area Sud Fideuram Intesa Sanpaolo private banking e appunto il campione Dominguez. Al termine della mattinata hanno portato la loro testimonianza due atleti paralimpici, Ilaria Galbusera, capitana della nazionale italiana di pallavolo sorde e Daniele Cassioli, plurimedagliato campione paralimpico di sci nautico, per una riflessione sul rapporto tra fragilità e sport e su come il messaggio universale di quest’ultimo possa essere strumento di reale inclusione».
Meta insieme è parte di un ampio filone di intervento che Intesa Sanpaolo ha avviato nelle carceri italiane a partire dal 2018 con progetti quali Golden Links: i legami sono oro, che «offre occasioni di inclusione e lavoro a persone in stato di detenzione e persone fragili e (ri)Abilita, agricoltura sociale per i giovani dell’area penale, con opportunità di formazione in agricoltura sociale, a partire dall’Istituto penale per i minorenni di Bari».
Un’attività sociale che, ricorda Intesa Sanpaolo svolge in coerenza con alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile, gli Sdg dell’Agenda Onu 2030: il numero 8 (lavoro dignitoso e crescita economica), il 10 (riduzione delle diseguaglianze) e 17 (partnership per gli obiettivi).
Ha spiegato Elisa Zambito Marsala, responsabile Social development and University relations Intesa Sanpaolo, che la banca «con questo progetto prosegue lungo il percorso di intervento a supporto di giovani avviato alcuni anni fa, con un particolare focus sul mondo del carcere. L’Istituto Fornelli di Bari ci apre nuovamente le porte per una iniziativa multilivello, in cui ad attività di promozione di legalità, di riscatto e di affermazione di sé, si uniscono opportunità formative in grado di facilitare il reinserimento dei giovani detenuti. Con Meta insieme, che svilupperemo ulteriormente e replicheremo in altre aree del Paese», ha concluso, «confermiamo il nostro impegno al servizio della crescita sociale e culturale delle comunità».
La foto in apertura è di Quino Al su Unsplash
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.