Sostenibilità

Il prodotto è giusto Lo dice l’etichetta

Se c'è la scritta Flo e TransFair potete stare sicuri: state comprando merce che non fa male né voi né ai produttori del Terzo mondo.

di Antonietta Nembri

Occhio all’etichetta, se proprio si vuole essere sicuri di acquistare un prodotto del commercio equo e solidale. L’idea di un marchio di garanzia per poter diffondere i prodotti equi al di fuori del circuito delle Botteghe del Mondo ed entrare nella distribuzione commerciale tradizionale emerge all’interno delle organizzazioni europee del commercio (Fair Trade). Nel 1992, con l’appoggio dei più grandi importatori del commercio equo in Europa, raggruppati nell’Efta (European Fair Trade Association) e il contributo di alcune ong nasce l’associazione di marchio TransFair. Scopo di TransFair è quello di diffondere e veicolare grazie alla riconoscibilità di un marchio equo e solidale i prodotti del Sud del mondo al maggior numero di consumatori. Nascono le TransFair nazionali in Austria, Germania, Italia (nel 1994), Usa, Canada, Lussemburgo e Giappone. Due anni fa nasce inoltre la Flo (Fair-Trade Labelling Organization), la federazione degli enti che promuovono i marchi di garanzia del commercio equo, promosso dai soci di dodici Paesi europei con in più Giappone, Canada e Stati Uniti. I prodotti certificati già messi in commercio sono otto: tè, caffè, cacao, cioccolato, miele, succo d’arancia; banane e palloni di calcio. La presenza dei marchi Flo ha segnato un importante incremento delle vendite dei prodotti del commercio equo. Un’unica centrale di riferimento risulta utile anche per definire a quale prodotto si può concedere il marchio: la linea di TransFair è che un prodotto, come caramelle o cioccolato, può avere il marchio equo se almeno il 51 per cento della sua composizione è di origine equa certificata. Grazie a Flo il commercio equo acquista anche una maggior forza propositiva all’interno dell’Unione europea. Ma non solo, nella risoluzione dell’Europarlamento del luglio ’98 si è stabilita la necessità di organi di controllo e marchio diversi rispetto alle aziende profit e non profit e anche per questo Flo si sta attrezzando per armonizzare le proprie procedure e renderle conformi alle norme EN 45011, dando così maggior espansione all’intero settore. Le organizzazioni di marchio, inoltre, non svolgono attività di commercializzazione, ma solo di controllo, monitoraggio e contatto tra produttori e aziende licenziatarie. TransFair Italia, l’organizzazione di marchio italiana, ha fatto il suo esordio nel 1994 e il primo prodotto a marchio messo in commercio dal Ctm di Bolzano è stato il caffè alla fine del ’95, nello stesso tempo Coop Italia (primo gruppo italiano nella grande distribuzione) ha messo in vendita il caffè “Solidarietà”. Ora sul mercato ci sono 15 caffè mentre le aziende licenziatarie del marchio sono sei. Dal ’98, inoltre, Esselunga ha iniziato un rapporto con Ctm e ha messo in vendita caffè, cioccolato, miele, zucchero di canna e tè in tutta la catena, segnalati da un cartellino di “Altromercato” All’interno del dibattito e dell’evoluzione della certificazione etica, nell’ultimo anno è stata valutata positivamente, soprattutto dalle aziende che vi hanno aderito per migliorare la propria immagine, la norma “SA 8000”. Ma i suoi standard minimi sono poca cosa rispetto alla certificazione Fair Trade che valuta i comportamenti delle aziende in modo più approfondito e non solo in relazione all’assenza di lavoro minorile, ma anche chiedendo correttivi dove le norme sono carenti. Non ha senso infatti parlare di rispetto delle norme Ilo (organizzazione internazionale del lavoro) e dei minimi salariali, in Paesi dove ciò non corrisponde al minimo vitale, e magari le norme sono condizionate da regimi non propriamente democratici. E la necessità di un marchio di garanzia sociale anche per i prodotti non food è al centro del convegno “L’etichetta nell’etichetta”, prospettive per un tessile pulito all’interno dell’ultima campagna di TransFair Italia “Prodotti del Sud Consumi del Nord” ai primi di novembre a Venezia (Info tel. 049.8750823).


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