Non profit

5 per mille 2022, ecco gli elenchi dei beneficiari

Pubblicati sul sito dell'Agenzia delle Entrate gli elenchi dei beneficiari, con le firme e gli importi. Verranno distribuiti oltre 510 milioni di euro a più di 71mila enti, ma considerando anche gli enti in questo momento esclusi i conteggi arrivano giusti giusti ai 525 milioni di copertura: segno che il tetto è stato di nuovo sfondato. Gli italiani che hanno destinato il 5 per mille sono stati 16,5 milioni, comprese le firme generiche e quelle andate a enti esclusi dal contributo

di Sara De Carli

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito l’elenco dei beneficiari del 5 per mille 2022, con le preferenze espresse dai contribuenti nella propria dichiarazione dei redditi l’anno scorso. Identica al 2021 la top ten degli enti che riceveranno più risorse, con solo un’inversione tra chi occupa il nono e il decimo posto: quest’anno la Fism viene prima del Meyer. Ai vertici ci sono sempre Airc, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul cancro e Emergency. Quarta la Lega del Filo d’Oro. Crescono quasi tutti gli enti, nella top ten: Airc cresce per quasi due milioni di euro, la Lega del Filo d’Oro di un milione. Solo Medici senza frontiere perde qualcosina, 60mila euro su 7,6 milioni di euro. L’elenco degli ammessi comprende in totale 71.674 enti, contro i 72.738 enti dell’anno scorso.


In base alle scelte espresse dai cittadini, il 5 per mille 2022 distribuirà oltre 510 milioni di euro: alla categoria degli Enti del Terzo Settore e Onlus andranno oltre 324 milioni di euro, alla ricerca sanitaria quasi 81 milioni di euro mentre a quella scientifica saranno destinati nel complesso oltre 68 milioni di euro. Seguono i Comuni (16 milioni di euro), le Associazioni sportive dilettantistiche (17,4 milioni), gli Enti per la tutela dei beni culturali e paesaggistici (2,3 milioni) e gli Enti gestori delle aree protette (814mila euro).
In cima alla classifica si trovano gli Enti del Terzo Settore e Onlus (50.301), a seguire le Associazioni sportive dilettantistiche (12.751), gli enti impegnati nella ricerca scientifica (427), quelli che operano nel settore della sanità (105), gli enti dei beni culturali e paesaggistici (160) e gli Enti gestori delle aree protette (24). Nell’elenco figurano anche 7.906 Comuni, a cui sono destinati oltre 16milioni di euro.

L'edizione 2021 aveva visto destinare con le firme espresse espresse 506,956 milioni di euro, mentre sommando anche le cifre destinate agli esclusi (che vengono sempre conteggiati per capire se si è sforato o meno il tetto e se gli importi vanno riparametrati) si arrivava a 508,418 milioni di euro: ben al di sotto dei valori dell'anno precedente e ampiamente sotto i 525 milioni di euro stanziati a copertura. Quest'anno le cose sono molto cambiate: i 510 milioni di quest'anno di cui parla il comunicato dell'Agenzia delle Entrate riguardano infatti solo gli enti ammessi. Si tratta per l'esattezza di 510.493.631,58 euro. Considerando però anche la cifra che gli italiani hanno destinato a enti non ammessi, ossia altri 14.506.368,42 euro, si arriva esattamente a 525.000.000 euro ovvero alla massima copertura disponibile, che è fissata stabilmente in 525 milioni di euro.

Sempre sul sito dell'Agenzia delle Entrate, a questo link, è possibile consultare anche gli elenchi degli ammessi, separatamente. I dati relativi alle preferenze espresse dai contribuenti nel 2022 (dichiarazione dei redditi 2022 – anno d’imposta 2021) infatti sono stati raccolti in undici elenchi: Enti del Terzo Settore e Onlus (ammessi ed esclusi), ricerca scientifica (ammessi ed esclusi), ricerca sanitaria (ammessi), comuni di residenza (ammessi), associazioni sportive dilettantistiche (ammesse ed escluse), enti dei beni culturali e paesaggistici (ammessi ed esclusi), enti gestori delle aree protette (ammessi).

Quanto alle firme, da qualche anno inn calo, nelle dichiarazioni dei redditi del 2022 le preferenze espresse sono state poco meno di 14 milioni, considerando anche quelle destinate agli esclusi. Gli italiani che hanno firmato per il 5 per mille nel 2022 sono stati complessivamente 16.519.300, di cui le firme espresse per enti ammessi al contributo sono state 13.618.361 e quelle andate a enti esclusi sono state 413.533. Quelle generiche sono state 2.487.406.

Gli enti dell'elenco Ets e Onlus hanno raccolto 10.051.355 preferenze espresse (9.651.701 per gli enti ammessi e 399.654 per i non ammessi) a cui si aggiungono 520.939 firme generiche per un totale appunto di 324.667.670 euro per gli enti ammessi e altri 13.878.826 euro per gli enti non ammessi.

Per la ricerca scientifica e universitaria, le firme espresse sono state 1.452.223 (1.447.204 per enti ammessi e 5.019 per enti esclusi) ppiù 659.678 firme generiche: in totale queste firme destinano 68.285.523 euro per gli enti ammessi e 264.848 per enti esclusi. C'è solo l'elenco degli ammessi invece per la ricerca scientifica, con 105 enti che raccolgono 1.486.609 preferenze espresse e 1.175.620 firme generiche per il settore, per un totale di 2.662.229 firme e un importo erogabile di 80.965.654 euro.

Sono 531.228 gli italiani che hanno scelto di destinare il loro 5 per mille alle attività sociali del Comune di residenza, per complessivi 16.017.167 euro. Le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal Coni sono state scelte da 547.519 italiani, con 69.975 firme generiche e 477.544 firme generiche per il settore: 17.711.166 le risorse destinate.

L'elenco relativo agli enti che curano beni culturali e paeseggistici vede 66.362 firme, di cui 37.090 generiche e 871 per enti non ammessi, che nel complesso destinano 2.395.081 euro. Gli enti gestori di aree protette raccolgono 814.058 euro da 27.767 firme, di cui 3.663 espresse e 24.104 generiche.

Considerando solo i valori che riguardano gli enti ammessi, l'importo medio di una firma è stato di 31,70 euro in aumento rispetto alle dichiarazioni del 2021.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.