Comitato editoriale
Non perdere il lavoro per una disabilità
Tra le persone con sclerosi multipla con meno di 65 anni il 16,3% afferma di essere stato escluso dal mercato del lavoro a causa a della propria condizione di disabilità. Il progetto Prisma, finanziato da Inail, intende studiare il fenomeno per provi rimedio
di Redazione
Secondo i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, solo il 30% delle persone con disabilità in Italia è attualmente occupato. Questo indica che ci sono ancora ostacoli significativi che impediscono alle persone con disabilità di accedere al mercato del lavoro e di ottenere opportunità lavorative adeguate.
La sclerosi multipla rappresenta una delle principali cause di disabilità nei giovani adulti, con 137.000 persone colpite in Italia. Si tratta di una malattia cronica e invalidante che colpisce il sistema nervoso centrale, causando sintomi e limitazioni funzionali che possono influire sulla qualità di vita delle persone colpite. Uno dei principali ostacoli che queste persone devono affrontare è l'inserimento e la permanenza nel mondo del lavoro.
Secondo un'indagine condotta da Aism nel 2023, tra le persone con sclerosi con meno di 65 anni il 16,3% afferma di essere stato escluso dal mercato del lavoro a causa a della propria condizione di disabilità. Il peggioramento delle condizioni di salute e il livello di disabilità giocano un ruolo cruciale nell'espulsione dal mondo del lavoro delle persone con sclerosi multipla e altre patologie correlate. Molti non occupati attribuiscono l'incapacità di lavorare alla loro malattia, mentre altri indicano la mancanza di adattamento del contesto lavorativo alle proprie necessità. Queste sfide riguardano sia le persone con sclerosi multipla che quelle con altre patologie gravi e forme di disabilità
Tuttavia, l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità può essere migliorata attraverso l'adozione di politiche e pratiche mirate. Ciò include l'implementazione di misure di accomodamento ragionevole, lo sviluppo e applicazione di normative e disposizioni contrattuali attente alle esigenze di flessibilità e tutela, l'accesso a programmi di riabilitazione e supporto, la sensibilizzazione e la formazione dei datori di lavoro, la formazione dei medici competenti e del lavoro, la promozione di un ambiente lavorativo inclusivo.
Durante la Settimana nazionale dell'informazione sulla sclerosi multipla, è stato presentato il progetto Prisma, promosso da Fism finanziato da Inail Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro, in collaborazione con l'Università di Genova – Dipartimento di Scienze della Salute, Sezione Medicina del Lavoro e l'Ospedale San Martino di Genova, centro coordinatore del progetto. Il progetto mira a migliorare l'inclusione delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate nel mondo del lavoro, approfondendo la conoscenza sui fattori che possono ostacolare o favorire l’accesso e mantenimento dell’occupazione, elaborando modelli innovativi per promuovere l'integrazione lavorativa e fornendo strumenti e materiali di lavoro e formazione per i medici competenti, gli operatori sanitari e l’insieme dei soggetti coinvolti, inclusi direttori del personale e colleghi, arrivando a mettere a fuoco criteri guida per tracciare buone pratiche di accomodamento ragionevole.
«L'inclusione lavorativa delle persone con disabilità non solo è un diritto per gli individui, ma un impegno politico, strategico, operativo, per tutto il paese e la comunità, arricchendo attraverso la diversità e la valorizzazione delle singolarità umane la produttività e la sostenibilità delle organizzazioni», afferma Paolo Bandiera, direttore affari generali e relazioni istituzionali Aism. «L'Agenda della sclerosi multipla e patologie correlate 2025 considera l'inclusione nel mondo del lavoro una delle sue priorità, con l'obiettivo di favorire l'occupazione delle persone con disabilità, tra cui quelle con sclerosi multipla e altre patologie croniche”. E aggiunge “È importante promuovere la co-programmazione e la co-progettazione attraverso partnership tra organizzazioni profit, non-profit e la pubblica amministrazione, creando e potenziando filiere collaborative, sviluppando modelli di corresponsabilità, dando un nuovo orizzonte di sostenibilità sociale ed etica all’attività di impresa. È essenziale che le politiche e gli incentivi che promuovono l'assunzione di persone con disabilità siano finanziati e diffusi tra i datori di lavoro. Inoltre, i Centri per l'impiego devono essere formati e operare in rete per garantire standard uniformi e servizi adeguati in tutto il Paese. Questo valore è determinante per la qualità dei processi e, in ultima analisi, per la ripresa e progresso diffuso del Paese».
«La ripresa e il rilancio della produttività devono considerare anche la sicurezza sul lavoro e le sfide dell'accesso al lavoro per le persone con disabilità. I fondi stanziati dal PNRR per i progetti di autonomia delle persone con disabilità sono cruciali. È necessario applicare norme favorevoli all'inclusione, come il part-time reversibile e il lavoro agile, e sostenere soluzioni flessibili come permessi e ferie solidali. È importante garantire il diritto delle persone con disabilità di lavorare in modo autonomo, anche attraverso finanziamenti pubblici dedicati. Questo contribuirà alla ripresa economica e alla sostenibilità sociale», conclude Francesco Vacca, presidente nazionale di Aism.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.