Famiglia

La mappa delle 500 Ecco l’Italia che si aiuta

Gruppi, cooperative e fondazioni: nella maggior parte dei casi sono piccole realtà. Che svolgono però un grande lavoro. Ecco qualche esempio scelto tra i tanti

di Antonietta Nembri

Anziani, disabili, ragazze madri, extracomunitari, minori in difficoltà: tutti avrebbero qualche problema in più se non ci fossero i volontari e le associazioni piccole e grandi che costellano il territorio italiano da Bolzano a Palermo. Le oltre 500 realtà, tra associazioni, fondazioni e cooperative sociali che si sono affacciate nella pagina delle “Carte d’Identità” in questi cinque anni di “Vita”, offrono uno spaccato del mondo del volontariato. Il tratto comune è che quasi l’80% delle associazioni che abbiamo segnalato ha preso le mosse dall’attività di una famiglia, di alcuni genitori e dai loro amici. Nella maggior parte dei casi sono piccole realtà che operano in ambito locale, a volte addirittura nei quartieri come a Roma, Milano e Palermo. Alcune con gli anni hanno superato i confini regionali. Molte le associazioni che si occupano di malattie, oltre il 50% di patologie rare e sconosciute. Tanti i genitori e i medici, alla base di realtà come, per esempio, l’Amri, l’Associazione per le malattie reumatiche infantili di Pavia o l’Associazione malattie rare “Mauro Baschirotto” di Vicenza. Ci sono quelle, come l’Associazione “Laura Coviello” per la lotta contro la leucemia, che si sono prefissate di sostenere dei reparti ospedalieri. Altra caratteristica comune è quella di essere nate “sul campo”, come la Cooperativa San Francesco di Roma sorta da un gesto semplice: accogliere nel proprio salotto gli amici disabili dei figli per fare i compiti. A volte sono realtà di famiglie come l’associazione Fraternità nata 15 fa per sostenere ed educare all’accoglienza e all’affido. Il 15 o 20 % delle associazioni poi guarda all’estero: sensibilizzazione culturale o raccolta fondi. Circa il 5% è poi rappresentata da filiali italiane di realtà internazionali. (A. N.)


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