Cultura

Uno sguardo divergente: in mostra la fotografia che emancipa

Esposte fino al 5 luglio negli spazi di Maugeri in arte, presso l’Irccs di Via Salvatore Maugeri a Pavia, le opere di Riccardo Pravettoni, giovane neurodivergente che utilizza la sua arte per sensibilizzare sul suo modo peculiare di vedere il mondo

di Veronica Rossi

«Il mio interesse per la fotografia è nato quando non riuscivo a parlare e a emettere una sola parola con la voce». Racconta così la sua passione per l’obbiettivo Riccardo Pravettoni, il giovane fotografo nello spettro autistico le cui opere saranno esposte fino al 5 luglio negli spazi di Maugeri in arte presso l’Irccs Maugeri di Via Salvatore Maugeri a Pavia. Maugeri in Arte, com'è noto, è la rassegna di eventi artistici e culturali organizzata dalla società benefit ICS Maugeri per umanizzare i luoghi di cura.

La mostra, intitolata «Il titolo? Troppo formale, l’importante è il contenuto» ben rappresenta lo sguardo divergente dell’autore, in cui un fiore, una radura, un momento di vita vissuta sono racconti di un mondo interiore. È così che Pravettoni comunica agli altri le sue percezioni, le sue sensazioni, la sua mente atipica. Il giovane – classe 1997 – non ha avuto una storia facile. «Riccardo non ha avuto subito la diagnosi dalla neuropsichiatria», racconta la madre, Loredana Casucci, che, nel 2021, ha scritto anche un libro sull’esperienza della famiglia, L’autismo nello zaino e le incredibili avventure di Ricky (Vertigo), «siamo riusciti ad avere una conferma della sua condizione da una clinica privata quando era alle elementari, ma intanto abbiamo perso tempo. Ho intrapreso io stessa un percorso con lui, informandomi sulla letteratura americana e nordeuropea, avanti anni luce rispetto al panorama italiano».

Basti pensare che la donna, quando per la prima volta è andata a cercare su internet cosa fossero i disturbi del neurosviluppo, ha trovato un foglio A4 in cui erano descritte in pochissime righe alcune condizioni, tra cui autismo e sindrome di tourette; dietro alla pagina, una nota, pesantissima agli occhi di una madre. «C’era scritto che tutti questi disturbi, in adolescenza, confluivano nella schizofrenia e che i ragazzi andavano ricoverati e trattati con farmaci», ricorda Casucci. «Io non ci ho creduto, ho iniziato a seguirlo io passo per passo, con un percorso che ci ha aiutati a entrare in sinergia e in sintonia. Sono riuscita a farlo adattare, chiedendogli un grande sforzo, a rallentare tutti i suoi impulsi quando è in pubblico, aiutandolo a capire come gli altri ragionano». Gli ostacoli, per il fotografo, non sono mancati; «Le maggiori sfide che ho dovuto affrontare», afferma, «sono state integrarmi e interagire con i “normali”». Grazie al sostegno di sua madre, Pravettoni ha terminato la scuola, ha frequentato l’Istituto italiano di fotografia di Milano e ora ha un lavoro. Ma non è stato un percorso facile. «Con le scuole abbiamo avuto un’esperienza pessima», spiega la madre. «Abbiamo cambiato un insegnante di sostegno all’anno e molti non erano preparati a interagire con mio figlio. I docenti dovrebbero aprire gli occhi sulla diversità di interpretazione dell’esistenza».

Proprio per sensibilizzare sul tema dell’autismo, Pravettoni e la madre hanno voluto aprire un’associazione, con la quale partecipano ai convegni, parlano alle scuole, alle società sportive e in contesti pubblici; da due anni, il giovane ha trovato le parole per raccontare sé stesso e la propria esperienza di vita. Il suo linguaggio d’elezione, tuttavia, resta la fotografia, che utilizza anche come denuncia sociale, per sopperire alla pressoché totale mancanza di conoscenza nell’ambito dello spettro. La sua arte, infatti, è diretta a combattere pregiudizi e l’ignoranza sull’autismo, anche per aiutare i neurotipici a comprendere i neurodivergenti. E anche questa mostra sarà occasione per contribuire all’informazione sul tema, senza rinunciare alla qualit artistica e visiva. «I pazienti o i colleghi che si troveranno ad attraversare l’installazione rimarranno affascinati», dichiara Annalisa Andaloro, a capo del procurement di Ics Maugeri Spa Società Benefit e curatrice degli eventi di Maugeri In Arte, «e una volta di più invito tutti i cittadini in questo spazio culturale. Lo sguardo di Pravettoni è differente, colpisce dritto al cuore».

Foto in apertura dal sito dell'artista


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