Sostenibilità

Unesco: due nuove aree naturali a Est

Fra Polonie e Ucraina, grazie al Prgoramma per l'uomo e la biosfera, saranno messe sotto tutela. Forse una terza riserva in Bielorussia.

di Giampaolo Cerri

Due nuove aree naturali ai confini tra Polonia e Ucraina, destinate a costituire una riserva della biosfera transnazionale, sono state aggiunte dal Programma UNESCO per l’Uomo e la Biosfera (MAB) alla sua Rete Mondiale di Riserve della Biosfera venerdì 22 marzo, a conclusione della riunione biennale del Consiglio a Parigi. I nuovi siti sono adiacenti alle aree umide dell’ovest della Polesia (Polonia) e di Shatskiy (Ucraina) e delineano un paesaggio unico di fiumi, laghi, brughiere e foreste; sono inoltre un crogiolo di abitanti, culture, nazionalità e religioni differenti e disegnano un autentico paradiso dal punto di vista ornitologico. Mutamenti sociali ed economici stanno creando opportunità per sviluppare l’area scarsamente popolata, ma realizzando una sfida per la conservazione del territorio. Il progetto a più lungo termine è quello di unire i due siti in una singola riserva della biosfera, possibilmente dalla fine di quest’ anno: questo farebbe del sito la sesta riserva della biosfera transnazionale del mondo. La scelta del sito evidenzia come il concetto di riserve della biosfera si stia evolvendo dal focalizzarsi sugli aspetti scientifici e sulla conservazione della natura all’includere attivamente comunità locali nella loro organizzazione e nel loro sviluppo economico e gestionale. Per questo motivo, nella stessa riunione, il Regno Unito ha deciso di ritirare quattro siti remoti che non considera più soddisfare questi nuovi criteri , anche se rimangono siti di bellezza naturale: dopo questi ultimi inserimenti le riserve nel mondo ammontano ora a 409. Le trattative per la fusione delle due nuove riserve della biosfera sono state preparate da Polonia e Ucraina a livello ministeriale. “Ci auguriamo che più in là si uniranno ad un terzo sito nella vicina Bielorussia” afferma Peter Bridgewater, segretario del MAB, “l’idea è di incoraggiare la cooperazione tra i tre Paesi per semplificare l’uso e la gestione della risorse naturali condivise.” Il concetto UNESCO di riserva della biosfera è usato come ossatura per conciliare i differenti interessi e utenti dell’ecosistema internazionale, che include la conservazione della natura, per migliorare la vita degli abitanti locali e per sviluppare la ricerca scientifica e l’educazione. Nello spirito del mantenere la qualità nella gestione delle riserve della biosfera, i paesi della Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera sono invitati ad effettuare periodiche verifiche dei siti esistenti. “I criteri per le riserve della biosfera si sono evoluti negli anni”, afferma Bridgewater, “alcuni siti designati nella prima parte del programma MAB non sono più conformi ai criteri di oggi.” Un cambiamento, dal 1995, è di dare più enfasi al coinvolgimento della comunità nella pianificazione e nella gestione delle riserve della biosfera – all'”Uomo” del MAB. Questo non può essere realizzato nelle aree molto remote, con pochissimi abitanti. “I paesi nella Rete Mondiale sono invitati ad eliminare i siti non funzionali”, spiega Bridgewater, ” ciò accresce la credibilità e l’importanza dell’intera Rete”. Come parte di questo processo di evoluzione , il Regno Unito ha deciso di eliminare quattro siti: le Isole di Rhum e St.Kilda, Claish Moss e Caerlaerock in Scozia. La Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera copre aree o territori che includono ecosistemi terrestri e costieri e intende riconciliare la conservazione della biodiversità con l’uso razionale delle risorse biologiche. Le riserve sono numerose, e alcune di esse sono molto note come Ayers Rock- Uluru in Australia, il Pantanal in Brasile e Cevennes in Francia. La Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera è stata creata nel 1976 dal Programma UNESCO Uomo e Biosfera, un programma internazionale di ricerca, educazione e diffusione di dati inerenti la biosfera. Lanciato nel 1971, il Programma MAB opera attraverso più di 100 comitati nazionali di scienziati e decision-makers. Gli Stati Membri si uniscono al Programma su base volontaria. Alla base del programma sta il concetto che la sopravvivenza dell’umanità dipende da uno sfruttamento razionale delle risorse del Pianeta e dallo sforzo di fondare una cultura e una filosofia di armonia tra l’uomo e il suo ambiente. Info:www.unesco.org


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