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Le voci degli orfani di femminicidio vincono l’Italian Podcast Award

Il podcast “Respiro. Storie di orfani di femminicidio”, ha ricevuto il 1° premio dell'Italian Podcast Award nella sua categoria. Il podcast è stato ideato da Terre des Hommes e racconta le storie degli orfani di femminicidio e delle famiglie che si sono prese cura di loro, all'interno dell'omonimo progetto. VITA aveva raccolto alcune di queste testimonianze

di Sabina Pignataro

Il podcast “Respiro, Storie di orfani di femminicidio”, ha ricevuto il 1°premio dell'Italian Podcast Award nella sua categoria. Il podcast è stato ideato da Terre des Hommes e scritto da Roberta Lippi, che in 6 puntate con grandissima delicatezza racconta storie degli orfani di femminicidio e delle famiglie che si sono prese cura di loro: lo fa evitando sensazionalismi, affinché si possa ridare il giusto peso alla loro drammatica esperienza e comprendere l’importanza che ha prendersi cura, da subito, di chi resta.

Respiro, è uno dei quattro progetti selezionati da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che con un bando dedicato ha portato l’attenzione sulla condizione, complessa e sommersa, dei cosiddetti orfani speciali, i bambini e le bambine rimasti orfani a seguito di un femminicidio. I quatto progetti, uno per area geografica del Paese, hanno una durata di 48 mesi.

Tra le voci raccolte c’è quella di Giuseppe Delmonte, presente alla premiazione de Il Pod, aveva 18 anni quando suo padre uccise sua mamma Olga a colpi d'ascia. Oggi ne ha 45 e dopo un lungo silenzio ha scelto di far sentire la sua voce a sostegno di tutti gli orfani e le orfane di femminicidio: «Perché non siano più lasciati soli ad affrontare un simile dolore come è successo a me. Il senso di abbandono istituzionale è stato pazzesco», ricorda. «Lo Stato non è riuscito a salvare mia madre ma non è riuscito nemmeno a tutelare me di fronte alle violenze subite».
Altra voce è quella di nonna Adriana: a quasi 6 anni dalla morte della figlia Stefania, uccisa dal marito il 19 ottobre 2016, Adriana e Luigi Formicola testimoniano la loro esperienza di nonni-caregiver di due piccoli orfani. Un percorso a ostacoli che la coppia porta avanti con coraggio e dedizione.
Fino alla toccante testimonianza di Domenico Romeo, figlio di Tiziana Marra, uccisa davanti ai suoi occhi il 4 settembre del 2003 a Siderno «Vedere la propria madre morta, uccisa dal padre, con il terrore di fare la stessa fine…. è un dolore che non sipuò raccontare… Ma a chi vive questi drammi dico: chiedete aiuto, non siete soli, chiedete aiuto».
E poi Massimo di Pietro, figlio di Alessandra Maffezzoli, uccisa dall'ex compagno nel 2016 a Pastrengo, che continua a vivere una grande rabbia non solo verso l’assassino di sua madre ma anche verso le istituzioni che l’hanno condannato a soli 12 anni “Così poco valeva la vita di mia madre? Così poco vale la vita di una
donna?”
Fino alla storia di nonna Anna, diversa da tutte le altre. O meglio, diverso è l’epilogo, anche se il drammatico contesto è sempre quello: donne che vivono per anni immerse in continue violenze e vessazioni fino a cercare disperatamente di fuggire, senza riuscirci. E pagano il loro bisogno di libertà con la morte, o, come in
questo caso ribaltato, con un gesto estremo, l’omicidio. Sì, perché in questa storia Michela, figlia di Anna, arriva a uccidere il marito pur di provare a rifarsi una vita; ma è chiaro che è impossibile rifarsi una vita dopo un atto del genere. E così, in un modo o nell’altro, sono i figli e le figlie che restano a pagare il prezzo più alto.

Queste sono alcune delle storie che VITA aveva raccolto, con nomi di fantasia, anche nell’ebook "A braccia aperte". Un faro acceso sui figli delle vittime di femminicidio”, che raccontava le loro storie tremende: storie di dolore, solitudine e rabbia. Storie di figlie e figli trattati (e trascurati) spesso come se fossero figurine di contorno, lo scialbo fondale di un palcoscenico troppo affollato. Registrati per leggere e scaricare gratuitamente il book (lo troverai all'interno della tua area personale).

Per approfondire

Numeri verdi e centri dedicati, le prime risposte per gli orfani di femminicidio
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