Welfare

Tumori: parrucche gratis solo in 15 regioni. Ecco le associazioni per prenderla in prestito

Concita De Gregorio ha avuto un cancro. Per questo indossa una parrucca. Non sappiamo se la sua le sia stata donata, ma in Italia esistono diverse “banche della parrucca”, dove le donne che non ne hanno più bisogno le donano alle altre. Qui riportiamo alcuni indirizzi. Al momento sono solo quindici le regioni che stanziano fondi a parziale o totale contributo per l’acquisto della parrucca: Abruzzo,Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Trentino Alto-Adige e Veneto

di Sabina Pignataro

Concita De Gregorio ha avuto un cancro, lo ha detto parlando con Francesca Fagnani, a Belve, su Raidue. Rispondendo alla domanda: «Cos’ha pensato quando hanno scritto che si è fatta lo stesso taglio di Giorgia Meloni?». E la risposta: «Stavo per chiamare il direttore perché io preferirei avere i miei capelli. Questa è una parrucca».
Ha avuto un tumore, al seno. Quell’inquilino lo ha scoperto un giorno di febbraio 2022, dopo tre anni di mancati controlli «perché non solo era impossibile farli per il Covid ma tutti eravamo concentrati sull’emergenza e ci siamo scordati del resto». L’ha operata ad agosto, al policlinico Gemelli di Roma, il primario di chirurgia senologica Riccardo Masetti, presidente della Susan G. Komen Italia Onlus, ideatore di Race for the cure, la più grande manifestazione per la lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo. «Qui il reparto Terapie integrate è un posto meraviglioso dove si prendono cura di te». Consulenze nutrizionali, fitoterapia, sostanze naturali e omeopatiche, lezioni di Qi-gong e meditazione, trattamenti di riflessologia plantare e agopuntura: tutto questo è offerto, in associazione alle terapie tradizionali, dal Polo Donna della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli per aiutare le donne con tumori mammari o ginecologici a svolgere il proprio percorso di cura in modo meno faticoso e ridurre sensibilmente gli effetti collaterali della chemioterapia e radioterapia, con conseguenti ricadute positive sull’esito stesso delle cure.

«Anche questo è servizio pubblico. Vorrei dirlo perché abbiamo un grande problema con la sanità italiana, ma ci sono luoghi di eccellenza dove la persona viene prima del malato», ha detto la giornalista.

Essere persone. Prima di tutto. Poi – anche- malate. Ma prima, persone.

Solo 15 regioni rimborsano l’acquisto della parrucca

Come riporta il 14° rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici (2022), «gli interventi pubblici per l’acquisto della parrucca in caso di alopecia da trattamenti antitumorali non sono ancora disciplinati in modo uniforme da una normativa nazionale, ma dipendono da disposizioni regionali diversificate, ove esistenti. Al momento sono solo quindici (una in più rispetto allo scorso anno) le regioni che stanziano fondi a parziale o totale contributo per l’acquisto della parrucca: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Trentino Alto-Adige e Veneto. E evidente la copertura a macchia di leopardo del fabbisogno, aggravata dalla eterogeneita dei criteri applicati per il rimborso, che varia da regione a regione».

Con l’obiettivo di restituire la naturale bellezza ad ogni donna colpita da un tumore sono nate le banche della parrucca, una rete di solidarietà attraverso la quale vengono messe a disposizione delle pazienti oncologiche che ne hanno la necessità delle parrucche; di norma vengono donate a donne che non possono disporne per difficoltà economiche, con l’unico impegno di restituirle alla fine del proprio percorso. Una volta restituite, le parrucche vengono poi igienizzate e sistemate in modo da poter essere nuovamente disponibili per altre pazienti.

Le banche della parrucca distribuite sul territorio sono diverse. La prima banca è nata dal sodalizio tra la Fondazione Prometeus Onlus e Tricostarc Onlus, realtà dalla forte esperienza nel settore della risoluzione tricologica per la perdita di capelli; il progetto è partito da sole cinque parrucche, ma oggi se ne contano oltre trecento in grado di aiutare sempre più donne. Per sostenere tutte le pazienti private dei loro capelli ha preso forma anche il Progetto Hair Smile, che consente di donare i propri capelli, abbattendo notevolmente i costi di produzione delle parrucche.

A Roma, le donne in cura presso il day hospital oncologico della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico possono ricevere una parrucca, un copricapo o una soluzione personalizzata, gratuitamente e in comodato d’uso proprio grazie alla banca della parrucca disponibile internamente.

A Genova un'altra banca della parrucca è sostenuta dalla LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori) e da numerose ex pazienti che alla fine del loro percorso di malattia hanno voluto donare la loro parrucca, valorizzando un oggetto simbolo di coraggio e speranza.

In Valle d’Aosta è l'Associazione V.I.O.L.A. "Onlus a sostegno della vita dopo il cancro al seno" a offrire un servizio di prestito di parrucche nelle città di Aosta e Saint Vincent.

Spostandosi poi in Sicilia, al sesto piano dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina presso l’Unità Operativa di Oncologia Medica, l‘Associazione Salus D’Agostino offre gratuitamente le parrucche sostenendo una sua banca della parrucca e portando avanti lo slogan “Un bell’aspetto ti fa sentire meglio”.

Anche in Calabria l’organizzazione no profit La Danza della Vita ha da poco messo a disposizione una banca della parrucca completamente gratuita con l’obiettivo di “curare il paziente oltre la malattia”.

Il nostro elenco non può che essere parziale.


Ricordiamo che l'ultimo reportage della fotografa palermitana Letizia Battaglia era stata dedicato proprio alla bellezza delle donne che lottano contro il cancro, in sostegno del progetto di tricologia sociale, portato avanti dalla “Tricostarc Onlus” per dare parrucche in comodato d’uso alle donne che non se le possono permettere, sostenendo in tal modo il “diritto alla bellezza” per tutte. Lo aveva raccontato Gilda Sciortino qui:

Nelle foto di Letizia Battaglia la bellezza delle donne che lottano contro il cancro

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