Welfare

La Puglia riparte dal sociale che genera cultura, servizi e lavoro

La presentazione del Focus book “Puglia. Il sociale bifronte”, seconda pubblicazione della collana “Geografie Meridiane” nell’ambito del progetto “Vita a Sud”, ha permesso di illustrare lo stato di salute del welfare. Una regione a doppia velocità, dove emerge l’importanza di far incontrare innovazione e povertà

di Emiliano Moccia

Vocazione, sogno, competenze, lavoro, coprogettazione, partecipazione, comunità e risorse. Risorse da ottimizzare e da liberare per far crescere i territori, per creare opportunità di lavoro, per favorire l’incontro tra cultura, economia e sociale. Perché senza questo incontro, senza questo percorso condiviso tra cultura, economia e sociale, non si fa molta strada. Non si crea la sostenibilità di un progetto, di un’idea, di un sogno. E la Puglia ha voglia e capacità di sognare. Ha la visione di chi vuole crescere guardando alle ricchezze e alle eccellenze presenti nei suoi territori, ma anche verso il Mediterraneo, verso i Paesi dell’Est, con cui diventa importante comunicare, relazionarsi e confrontarsi per non perdere occasioni, senza mai perdere di vista l’unicità di essere pugliesi. Di essere cervelli pugliesi che operano e agiscono dentro il grande cervello che è il Mediterraneo. E’ la sintesi dei vari pensieri e delle considerazioni emerse questa mattina a Bari in occasione della presentazione del book “Puglia. Il sociale bifronte”, la seconda pubblicazione della serie “Geografie Meridiane” promossa da VITA.

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L’incontro si è svolto nella sede della Fondazione Puglia ed è stata l’occasione per riunire e mettere a confronto rappresentanti del mondo del terzo settore, associativo, istituzionale e culturale pugliese. Come per il volume sulla Sardegna, anche questo lavoro dedicato alla Puglia presenta un’inchiesta sul welfare della regione, il racconto di sette esperienze di realtà sociali innovative e a forte impatto sociale, e l’intervento di tre protagonisti del pensiero sociale che vivono e conoscono il territorio. Le diverse voci e realtà ascoltate nel book, dunque, fotografano una regione a doppia marcia, dove modernità, rigenerazione dei luoghi e marketing territoriale si scontrano con la crescita di criminalità e povertà, mettendo in evidenza le fratture sociali presenti nei territori.

«Da una parte l’istantanea di una regione che ha acquisito un’indubbia capacità nel raccontarsi e nel farsi raccontare. Pensiamo al ruolo che ha in questo senso la Apulia Film Commission, in dieci anni 500 produzioni audiovisive che hanno scelto la Puglia come teatro delle riprese, o all’impegno istituzionale sul fronte dei giovani, della rigenerazione urbana e delle startup» ha detto Stefano Arduini, direttore di VITA, nell’introdurre il book. «Una modernità che si scontra con una presenza della criminalità organizzata che ormai si è “impossessata” di interi territori, del nodo della povertà, del lavoro e dell’integrazione fra sanità e sociale. E la domanda è come fare incontrare innovazione povertà». «Quello realizzato da VITA è uno studio sulla realtà della Puglia che presenta luci e ombre dei nostri territori» ha aggiunto Antonio Castorani, presidente di Fondazione Puglia. «Il nostro ente si occupa di diversi settori, ma la sua missione è rivolta in particolare al welfare, a generare benessere. I contenuti di questo book coinvolgono i 4 milioni di abitanti pugliesi, cittadini che mai come in questo periodo vivono una situazione di disagio economico e sociale. Il nostro obiettivo è dunque quello di sostenere lo sviluppo dei territori cercando di trattenere i giovani e le loro professionalità». Era presente anche Giuseppe Ambrosio, presidente e amministratore delegato del cda della società editoriale

E’ poi seguita la presentazione delle varie esperienze di innovazione sociale raccontate nel book. Marco Notarnicola, presidente della cooperativa sociale Qualcosa di Diverso, ha raccontato di “Xfarm agricoltura prossima”, un progetto che si sta sviluppando su 50 ettari di terreni confiscati alla mafia a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi. Un luogo in cui tutelare ecosistema e biodiversità e generare culture, lavoro, senso di comunità. Antonio Cocco, direttore del Consorzio Oltre / la rete di imprese, ha spiegato la visione che ha portato alla nascita del consorzio composto da nove cooperative sociali con la finalità di promuovere processi di partecipazione attiva, di economia civile, di accoglienza e di inserimento lavorativo delle persone più fragili.

Cardenia Casillo, presidente della Fondazione Vincenzo Casillo, ha condiviso lo spirito che ha animato la nascita della Fondazione in onore di Vincenzo Casillo, fondatore dell’omonimo gruppo imprenditoriale, impegnato in attività filantropiche per sostenere le iniziative sociali e culturali nei territori pugliesi, valorizzare le risorse e investire sulle nuove generazioni. Rita Miglietta, assessora comunale alle Politiche urbanistiche, ha parlato della collaborazione tra Comune di Lecce e Fondazione Con il Sud che ha generato un nuovo modello di gestione di un bene pubblico. Dopo aver recuperato Masseria Tagliatelle, l’immobile storico attraverso il progetto “Stazione Ninfeo” si trasforma adesso in hub di comunità. Gianfranco Visicchio, presidente del Consorzio Meridia, ha illustrato l’opera che la realtà porta avanti, soprattutto a Bari e provincia, impegnandosi nella gestione di servizi alle persone anche attraverso l’innovazione tecnologica, e nell’inserimento lavorativo dei giovani attraverso l’area formazione.

L’ultima parte dell’incontro è stata scandita da un dibattito, moderato sempre da Stefano Arduni, che ha visto la partecipazione di: Elvira Zaccagnino, imprenditrice culturale, direttrice delle edizioni La Meridiana, Leonardo Palmisano, dirigente d’impresa, scrittore, direttore artistico di LegalItria, Davide Giove, portavoce del Forum del Terzo Settore Puglia, Pasquale Ferrante, responsabile Legacoopsociali Puglia, Daniele Ferrocino, presidente di Federsolidarietà Puglia, Fabrizio Minnella, responsabile comunicazione di Fondazione con il Sud.

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