L’Oasi è dei bambini, esperienze formative in mezzo alla natura

Il nuovo progetto della Fondazione Domus de Luna di Cagliari è partito sotto la pioggia ma non è stato scalfito l'entusiasmo dei giovanissimi partecipanti, che si cimenteranno in una serie di attività nella più grande Oasi Wwf d'Italia, nel Monte Arcosu. Tante esperienze per uscire dalla zona di comfort e crescere in autonomia

di Luigi Alfonso

La pioggia dei giorni scorsi non ha frenato l’avvio del progetto “L’Oasi è dei bambini”, un’iniziativa fortemente innovativa della Fondazione Domus de Luna, finanziata dall’impresa sociale “Con i Bambini” e dalla Fondazione di Sardegna. Coniuga gli interventi di Casa delle Stelle (una delle tante comunità di questa straordinaria realtà cagliaritana, che offre cura e accoglienza a minori con fragilità) con quelli che la stessa Domus de Luna sta attivando, insieme al Wwf, a tutela dell’ambiente nel territorio del Sud Sardegna. «Il sociale e l’ambientale si incontrano in un progetto che parla di percorsi di crescita per minori svantaggiati e di prevenzione per i bambini e ragazzi delle scuole, ma anche di esperienze nuove, avventure e stimoli provenienti dalla natura, per riparare a quelli che sono stati i danni causati dalla pandemia. E poi la formazione professionale e la riparazione del reato per i minori seguiti dal Centro di giustizia minorile di Cagliari», sottolinea Ugo Bressanello, fondatore e presidente di Domus de Luna. «L’Oasi del Cervo e della Luna, la più grande in Italia tra quelle del Wwf, aspira a diventare una delle Oasi più importanti d’Italia, capace di attrarre minori del territorio, famiglie in visita e scolaresche in un luogo ricco di straordinarie bellezze ambientali ma soprattutto pedagogiche a disposizione dell’intera comunità educante: il parco avventura, l’educazione con gli animali, un padiglione didattico diffuso, l’osservazione diretta in natura, le giornate di citizen science, laboratori tra tecnologia, ambiente e arte».

La collaborazione sinergica con i partner è alla base del successo del progetto: Fondazione di Sardegna, Wwf, Atto D’Amore, Punti di Vista, Teatro Impossibile, Buoni e Cattivi, Compagnia B, Dotik, Ferai Teatro, Gea Ambiente e Turismo per la realizzazione delle attività all’aria aperta; quattro scuole e gli enti che hanno inviato i beneficiari (Goel, Isperantzia, Centro di giustizia minorile). “L’Oasi è dei bambini” riprende le esperienze nazionali di metodologia dell’educativa attiva in cui i minori sono valorizzati nella loro capacità di agire e di fare, mettere in pratica nozioni e insegnamenti sulla sostenibilità. Si prende ad esempio un’esperienza internazionale di eccellenza sulla gestione dei parchi naturali, come quella dello Yosemite Park, dove la natura diviene strumento didattico grazie alle alte professionalità e alle attività su misura. Si lavora poi utilizzando la pedagogia dell’avventura che vede bambini e ragazzi sperimentare e cimentarsi in attività considerate pericolose in un ambiente controllato, come quelle del Parco Avventura; oppure l’accensione del fuoco e la preparazione dei pasti; il dormire in tenda e senza elettricità; il trekking in solitaria. «Vogliamo stimolare i giovani a farli uscire dalla propria zona di comfort, uno spazio sicuro in cui non rischiano ma nemmeno crescono», spiega Bressanello. «Desideriamo proporre attività diverse e di forte impatto emotivo, che possano essere anche considerate spaventose, perché questo crea le opportunità di fare esperienze forti e allo stesso tempo positive, superare i limiti autoimposti, immaginare possibilità diverse».

Il piccolo Alessandro è rimasto colpito nel vedere per la prima volta «le piante di mirto e corbezzolo, gli asinelli “morbidi”, simpatici e affettuosissimi». A Camilla è piaciuto soprattutto «camminare sotto la pioggia senza avere paura», ad Alessio «mangiare sotto gli alberi in fiore, profumati». Rebecca porta a dasa un ricordo su tutti: «Aver potuto toccare i palchi dei cervi e sapere che ogni anno rinascono nuovi». Ha usato proprio il termine scientifico, palchi, e non corna: la didattica ha prodotto i suoi frutti. Efisio è in parte d’accordo con lei ma gli è piaciuto di più «camminare in mezzo al bosco e riconoscere le orme lasciate dagli animali nel terreno umido».

Con i giovani autori di reato segnalati dal Centro di giustizia minorile di Cagliari, insieme alla cooperativa dei Buoni e Cattivi, sono stati attivati percorsi personalizzati che diventano un pretesto per mettersi in gioco, imparare nuove competenze lavorative e manuali, ma anche tutte quelle soft skills fondamentali per la vita in società: rispetto degli orari e delle persone, lavoro di squadra, autocontrollo, comunicazione efficace, presa di responsabilità. Si dà poi un’occasione anche ai genitori detenuti nel carcere di Uta in percorsi di inclusione lavorativa e di rafforzamento delle capacità genitoriali. Il percorso di cambiamento passa dall’Oasi, che accanto ad attività ricreative, sportive, artistiche e dell’avventura, offre anche strumenti per una vita all’insegna della legalità.

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