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Capaci, fare memoria con la prossimità

"Capaci di crescere contro le mafie": la strage di Capaci e la risposta della prossimità: 21 appuntamenti in tutta Italia per dialogare con i ragazzi e le comunità costruendo la sconfitta delle mafie. Parla la presidente di Fondazione Èbbene, Elisa Furnari

di Giampaolo Cerri

Un altro anniversario, il 31mo, della strage di Capaci.

Domani, 23 maggio. Fu nel 1992, l'assassinio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e la loro scorta e cambiò la storia della legalità, dell'antimafia, ma anche dell'impegno sociale. E non solo in Sicilia, non solo per la lotta a Cosa Nostra. Una nemesi storica innescata paradossalmente insieme alla carica di tritolo assassina: tante militanza sociale, tanto impegno civico, tanta consapevolezza cominciavano a nascere mentre i killer spegnevano le vite.

«Ha fatto nascere un moto che non si è mai arrestato, una lotta incessante contro le mafie, contro la loro diffusione, la loro interrelazione con la politica e l'economia», racconta da Catania, Elisa Furnari, presidente (e anima) di Èbbene, fondazione nazionale di prossimità.
«Chi era ragazzino quel 23 maggio del 1992 ha avuto un sussulto», prosegue, «ha fatto fatica a capire e ha portato con sé un patrimonio che è stato divulgato, diffuso, approfondito fino a diventare potente e incessante cultura della legalità. Sono i ragazzi di allora ad essere i cittadini di oggi e sono i ragazzi di oggi che non devono dimenticare. A loro va trasferita la conoscenza, la consapevolezza e la potenza di un moto che combatte le mafie partendo dalla costruzione di un'economia sana, di un'azione istituzionale rigorosa, di una cittadinanza partecipe e responsabile, di un'uguaglianza tra persone».

Contrasto alle mafie, un dovere della società civile

Parlare ai ragazzi di contrasto alle mafie – ne è convinta Furnari – è un dovere, ed è un dovere che il Terzo settore ha, senza necessità che su questo ci sia un mandato «ma solo perché è nella stessa identità delle nostre organizzazioni, ed è qualcosa che viene prima della gestione di un bene confiscato e va ben oltre la scrittura di un progetto», osserva. Perché nelle periferie in cui le mafie si nutrono di forze e di economie, «noi uomini e donne del Terzo settore ci siamo e ci saremo sempre, così come saremo sempre interlocutori di chi amministra le comunità , così come continueremo a costruire economie sane che della legalità nel lavoro fanno un pilastro»

Per questo Èbbene lancia, partendo dal nome del luogo della strage, in quel tratto di strada fra l'aeroporto di Punta Raisi e Palermo, su Capaci appunto, Èbbene lancia, dicevamo, un progetto di aggregazione e di impegno per la legalità: «Capaci di crescere», conferma Furnari, «è proprio questo, è il manifesto di un dovere delle organizzazioni – specie quelle che scelgono la prossimità – di diffondere la legalità mettendosi a dialogo i giovani e consentendo loro di entrare a contatto con i testimonial di legalità. Uomini e donne delle Istituzioni, dell'economia, del privato sociale che nella loro quotidianità lavorano per costruire la legalità».



Le parole del capo dello Stato

Furnari ragiona dell'invito, arrivato da un grande siciliano, Sergio Mattarella, che oggi rappresenta l'unità nazionale: «È di grande valore l'invito che il capo dello Stato ci fa quando ci esorta a scolpire nella memoria gli eroi della legalità e non i mostri delle mafie, perché la diffusione del modello positivo di chi ha messo a disposizione la propria vita per una comunità più giusta è il vero messaggio da cui partire».
Capaci di Crescere è nato nel 2015 a Catania in un ente sottratto all’incuria e alla criminalità, situato nel popolare quartiere di Librino che il Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese sociali siciliane, con i suoi soci e la Fondazione Èbbene con i suoi centri di prossimità, hanno restituito alla collettività. Da quel luogo simbolico – in cui ogni anno il 23 maggio attorno all'albero Falcone si sono incontrati giovani e Istituzioni – è nata l'idea di rafforzare all'interno della Rete nazionale di Fondazione Èbbene il lavoro di approfondimento sul tema del contrasto alle mafie e di trasformarlo in un cartellone che in tutta Italia, in occasione dell'anniversario della Strage di Capaci, stimolasse la realizzazione di appuntamenti in cui dialogare con i giovani e le comunità di legalità costruita, possibile, concreta.

Un manfesto di 21 iniziative

«Nel 2023», riprende la presidente, «Capaci di Crescere è un cartellone (un manifesto direi!) di 21 appuntamenti che in tutta Italia raccontano come il terzo settore, ed in particolare la Rete di prossimità che Fondazione Èbbene promuove, siano attori di legalità attraverso la traduzione in azioni concrete dei valori che la mafia vuole azzerare: l'uguaglianza, il rispetto, la fiducia, la responsabilità . La chiusura di questa esperienza diffusa sarà ancora una volta attorno all'albero Falcone di Librino dove tutto è cominciato».
Saranno centinaia i ragazzi coinvolti ma anche gli operatori, le Istituzioni, i professionisti, da Sud a Nord: «Un grazie a tutti loro per essere testimoni concreti e operosi», dice Furnari, «ancora una volta è la prova che insieme siamo Capaci di Crescere…e Capaci di generare un cambiamento con la prossimità».

Consulta il calendario delle iniziative QUI.

La foto in apertura è di T. Genitle per Agenzia Sintesi

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