Sostenibilità
La voce dei pionieri delle comunità energetiche
Il podcast - prodotto e realizzato da VITA - accompagna l'ascoltatore in un giro d’Italia dell'energia pulita e rinnovabile. Racconta, con voci e testimonianze dal campo, i pionieri delle comunità energetiche rinnovabili che hanno reso i loro territori indipendenti, dal punto di vista energetico, e solidali al loro interno
di Luca Cereda
Mai come in questo momento storico, l’energia – e come la produciamo – è al centro, non solo delle agende politiche, ma delle nostre vite. La guerra Ucraina ha fatto impennare i prezzi del gas, ma stiamo facendo i conti anche con l’eredità della pandemia e la greenflaction. Questo ha obbligato anche chi non è mai stati troppo attento o sensibile al tema della transizione ecologica, all’abbandono del fossile per ridurre le emissioni che producono i gas serra climalteranti, a farci i conti.
Le comunità energetiche rinnovabili (Cer) sono una via che consente di associare cittadini, imprese, soggetti di Terzo settore, in comunità, spesso in cooperative, che ricorrono a fonti rinnovabili (da uno dei 1,35 milioni di impianti presenti in Italia o costruendoli ex novo), ottimizzandone la distribuzione energetica al proprio interno – magari risolvendo problemi di povertà energetica di soggetti deboli – e ripartendo i benefici derivanti dalla produzione. Si a livello di risposarmi, che di coesione sociale.
Eppure secondo l’ultima ricerca di Fondazione Symbola, gruppo Tea e Ipsos, tre imprese su quattro hanno “appena” sentito parlare (75%) di comunità energetiche, e nella popolazione solo una persona su sei (15%) sa qualcosa della loro esistenza. Mentre appena il 13% dei cittadini italiani sembra conoscere bene il concetto di comunità energetica rinnovabile. Infatti, rispetto all’Europa il confronto oggi è impietoso: nell’Unione sono attive oltre 7.000 comunità energetiche rinnovabili che raggiungono 7 milioni di abitanti. In Italia sono poco più di un centinaio, nonostante le risorse naturali rinnovabili a cui ricorrere – sole, vento, acqua (e ci sarebbe pure l’energia geotermica) – per avviare una Cer vedano il Paese partire da una posizione di vantaggio rispetto ad altri Stati. Detto questo, procedendo con l’attuale ritmo, raggiungere l’obiettivo di produzione di 70 GW (gigawatt) da nuovi impianti a fonti rinnovabili voluto dall’Europa, non avverrà – come auspicato – nel 2030, ma tra 124 anni, se calcoliamo la media di installazione di fonti di energia rinnovabile degli ultimi tre anni, pari a 0,56 GW.
In questo quadro, con più ombre che luci, VITA è andata alla ricerca di esperienze di comunità energetiche rinnovabili che fossero pioniere in Italia di un modello di produzione di energia pulita. Ascoltando e raccogliendo le loro voci e testimonianze abbiamo realizzato un podcast “I pionieri delle comunità energetiche” che racconta sei esperienze di territori in tutta Italia in cui si è lavorato sul “fare comunità” e poi sul rendere questa comunità una Cer. Spesso tra molte fatiche burocratiche e norme attuative un passo indietro rispetto ai progetti ideati. Ma con l’orizzonte ultimo, in ogni esperienza, di essere solidale al suo interno. Perché l’energia sostenibile e pulita può far bene all’ambiente, alle tasche degli aderenti alla comunità, e alle relazioni sociali del territorio.
Il primo episodio di inquadramento normativo intorno alle comunità energetiche rinnovabili, al loro potenziale – spesso ancora inespresso – lo abbiamo realizzato dialogando con Leonardo Becchetti, economista e professore ordinario di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata (si ascolta qui).
Il “giro d’Italia” dei pionieri delle comunità energetiche non poteva che iniziare a Grezzana, dalle parti di Lugo a 9 km da Verona: è qui che si è sviluppato addirittura nel 1923 il primo nucleo di quella che oggi è la comunità energetica più antica di sempre (ascolta qui l’episodio).
Il viaggio continua a Biccari, caratteristico borgo sui Monti Dauni, in provincia di Foggia, che ha dato vita alla prima comunità energetica rinnovabile di Puglia e oggi è un presidio di promozione delle fonti energetiche sostenibili in regione (ascolta qui). In questo territorio la Cer ha dato cambiato la cultura del territorio portando i cittadini a lavorare insieme all’amministrazione per migliorare la raccolta differenziata e ridurre gli sprechi d’acqua lungo l’acquedotto e nell’impiego domestico.
Ferla invece si trova sui Monti Iblei, in provincia di Siracusa, ed è il primo comune siciliano che a maggio del 2022 ha dato vita a una Comunità energetica rinnovabile attraverso la costituzione dell’associazione “CommOn light” che ha realizzato una versa e propria fusione di intenti e interessi tra amministrazione comunale e i cittadini. Dalla Cer è nata anche una Rete di comunità energetiche rinnovabili solidali che ha come motto e obiettivo “Per una transizione energetica giusta, veloce e solidale” (la puntata si ascolta qui).
Pionieristico è anche il progetto di due realtà sarde del Medio Campidano, i comuni di Villanovaforru (680 abitanti) e Ussaramanna (510 abitanti) paesi che sorgono a metà strada tra Oristano e Cagliari. Entrambi questi territori hanno costituito in contemporanea a inizio 2022 le rispettive comunità energetiche con l’obiettivo dichiarato sin dall’inizio di farle convergere grazie al supporto tecnico della cooperativa ènostra (la puntata si ascolta qui). È il primo caso di unione di Cer in Italia e con il coinvolgimento delle piccole e medie imprese della zona la comunità energetica sta rivitalizzando l’economia e rafforzando la rete sociale tra i cittadini.
In Italia da oltre 9 GW di potenza installati nel 2011 si è passati a meno di un GW l’anno negli anni successivi, una soglia confermata anche nel 2021 nonostante le prime avvisaglie di un aumento dei prezzi di elettricità e gas. Nell’ultimo anno, a causa degli effetti dell’invasione russa in Ucraina sui prezzi dell’energia, la richiesta è tornata a salire molto rapidamente e il mercato non è ancora riuscito ad adattarsi.
Non c’è settore e azienda che non abbia risentito – e non lo stia ancora facendo – della crisi dell’energia in Europa, con conseguenti contraccolpi per consumatori e famiglie. In questo episodio (si ascolta qui) abbiamo ascoltato i lavoro che Sara Capuzzo, presidentessa di ènostra, il principale fornitore cooperativo nazionale di energia elettrica rinnovabile sta portando avanti non solo con le comunità locali, ma anche con le aziende, che potrebbero guidare questa transizione ecologica in modo capillare. Proprio come sta facendo Renewability, la prima comunità di energia rinnovabile che ha riunito aziende in una società consortile, il cui obiettivo è quello di investire nella costruzione di impianti di generazione da fonte rinnovabile e fornire l’energia elettrica prodotta dagli impianti stessi a ciascun socio membro.
Questo viaggio in voce realizzato da VITA si conclude con un caso pionieristico che affonda le radici nel Terzo settore. L’ultima puntata racconta infatti la storia sociale ed energetica della prima comunità energetica e solidale che sorge a Napoli (ascolta qui). Per la precisione a San Giovanni a Teduccio, un quartiere periferico “difficile”, come qualcuno dice, ma che a onor del vero ha dei problemi che hanno un nome ben preciso: la criminalità organizzata, l’inquinamento ambientale dovuto alle aziende chimiche in stato di abbandono e per cui la zona è sottoposta a bonifica, il mare che non è balneabile per mancanza di depuratori e a questo si aggiungono altissimi livelli di povertà. Da qui che parte il racconto di Anna Riccardi, presidentessa di Fondazione Famiglia di Maria che dal tetto dell’istituzione che dirige ha avviato il cambiamento insieme a Legambiente Campania e Fondazione con il Sud. Una comunità energetica che attraverso l’energia promuove progetti sociali ed educativi. Questo impegno collettivo è stato riconosciuto anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha insignito il giovanissimo Genny dell’attestato d’onore di “Alfiere della Repubblica”. Ma Gennaro Dragone è solo uno dei bambini che partecipa ai laboratori di educazione ambientale del progetto della comunità energetica insieme a tanti altri bambini e bambine. E alle loro famiglie.
A questo tema VITA ha dedicato un numero del magazine che si può trovare qui.
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