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A Kahramanmaras per aiutare gli sfollati

Il racconto dei primi giorni di viaggio dei volontari dell’associazione Don Bosco 2000 e Stella polare onlus per raggiungere la cittadina epicentro del sisma turco siriano. L’incontro con i 350 bambini della tendopoli di profughi siriani, la consegna dei beni di prima necessità e le nuove scosse di terremoto

di Nicola Varcasia

«Ci sono paesi in cui i soccorsi sono arrivati in minima parte, si percepisce già lungo la strada il bisogno di aiuto di queste persone». Sono le prime parole di Marco Canzonieri, cooperante di Don Bosco 2000, lungo la strada per Adana, città turca in cui l’Associazione farà base durante la sua missione, iniziata lo scorso mercoledì 15 febbraio, nelle aree colpite dal terremoto turco-siriano. Con un pulmino carico di materiale di prima assistenza i volontari dell’associazione siciliana e di Stella polare onlus si sono imbarcati da Brindisi su un traghetto diretto in Grecia.

Da Adana i volontari hanno impiegato altre tre ore di viaggio per raggiungere Kahramanmaras, città epicentro del sisma dove la maggior parte delle abitazioni sono state distrutte. Lì sono stati consegnati i primi aiuti, in particolare medicinali negli ospedali. «I viaggi per raggiungere Kahramanmaras sono molto lunghi», spiegano i volontari, «poiché lungo la strada le case sono inagibili oppure già occupate dagli sfollati».

A Kahramanmaras si contano anche diverse tendopoli di siriani, che avevano raggiunto la Turchia già anni prima del sisma per fuggire dal regime di Bashar al-Assad: «All’interno delle tendopoli si contano 2.621 persone, di cui 350 bambini», continua Canzonieri, «sono siriani accampati senza nulla. Hanno bisogno di saponi, biancheria intima, giubbotti, docce chimiche, assorbenti igienici e pannolini per bambini».

Lo scorso lunedì, 20 febbraio l’associazione, rifornitasi ad Adana, ha consegnato ai volontari delle tendopoli circa mille litri di sapone liquido, indumenti intimi, calzini e pannolini per trecento bambini e duecento confezioni di assorbenti. Un’importante quantità di materiale che però ancora è insufficiente a coprire l’intero fabbisogno. Nella stessa giornata sono stati consegnati anche sei divani letto a quattro ambulatori per poter permettere ai medici di poter dormire negli ambulatori anche nei giorni feriali.

Di ritorno ad Adana, i volontari si sono trovati nel mezzo della nuova scossa che ha costretto moltissimi residenti di Adana a riversarsi per le strade. Tra i paesi maggiormente colpiti dall’ultima scossa c’è Iskerendun, dove i volontari intendono recarsi per consegnare ventotto tende.

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