Sostenibilità

Lav: «Animali selvatici sfruttati per attrarre consensi elettorali»

Dopo l’ultimo episodio, il danneggiamento di un'auto in provincia di Bolzano, la Lav scrive alla provincia autonoma invitando l'amministrazione a non dichiarare problematico un plantigrado che ha agito da orso in un territorio che non fa informazione a cittadini e turisti. In una nota la Lega anti vivisezione lamenta che “In Alto Adige come in Trentino, gli orsi e i lupi sono sfruttati dalla politica”

di Antonietta Nembri

Da Trentino e Alto Adige continuano ad arrivare notizie negative legate alla presenza degli animali selvatici. L'ultimo episodio, il danneggiamento di un'auto parcheggiata nel comune di Fiè (Bz), diviene l'ennesima occasione per dipingere in modo negativo gli orsi. A segnalare la cosa una nota della Lega anti vivisezione – Lav che osserva: "Un’automobile danneggiata da una grandinata non avrebbe certo guadagnato la ribalta della cronaca, con interventi di sindaci e consiglieri provinciali. Ma se la stessa auto viene danneggiata da un orso, magari perché al suo interno si è dimenticato cibo o perché nel cofano motore ha trovato rifugio il classico gatto, ecco che la micidiale ricetta messa a punto dagli haters di orsi, lupi e qualsiasi altra forma di vita selvatica sia vietata ai fucili dei cacciatori, offre uno spunto golosissimo per alimentare il fuoco delle legittime preoccupazioni dei cittadini verso gli animali selvatici".

Ed è proprio ciò che stanno facendo il primo cittadino di Fiè (comune della Provincia autonoma di Bolzano) e altri consiglieri provinciali, che – continua la nota della Lav – fanno a gara a chi prende la posizione più estremista contro la presenza dei plantigradi, ovviamente sempre portando argomentazioni fondate su presupposti ideologici in odore di campagna elettorale per le prossime elezioni provinciali che si terranno a ottobre. Quello che deve realmente preoccupare – insiste l'associazione animalista – sono proprio "le prese di posizione degli amministratori, che invece di istruire i cittadini al fine di evitare situazioni come questa, colgono l’occasione per dare sfoggio della loro totale inadeguatezza, come il sindaco di Fiè che ha chiesto di modificare l'aspetto giuridico relativo a orsi e lupi affermando che "un'area abitata non è adatta alla presenza di tali animali e mi è stato detto che non ho potere".

«Tuttavia c’è una cosa sulla quale il sindaco ha pieni poteri e che avrebbe potuto fare da sempre, informare i suoi concittadini sui corretti comportamenti da adottare in un territorio dove vivono gli orsi, come ad esempio la gestione di rifiuti organici e cibo, con lo scopo di prevenire possibili incidenti o graffiature di carrozzerie», dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici «accanirsi contro gli orsi è uno spreco di tempo che, come accaduto in Trentino, inchioderà alle loro dirette responsabilità le amministrazioni pubbliche nel caso in cui dovesse accadere un incidente tra orso e persone».

In Alto Adige come in Trentino, gli orsi e i lupi sono sfruttati dalla politica, che li usa come spauracchi al solo scopo di fomentare le preoccupazioni dei cittadini per poi attrarre consenso elettorale. Un copione già visto – ribadisce la Lav – e banale, dal quale ne escono sconfitti tutti, sia gli animali che i cittadini.

Per questa ragione l'associazione ha inviato una lettera alla Provincia di Bolzano per chiedere di astenersi da misure cruente nei confronti dell’orso. "Ora il presidente dell’Alto Adige-Sudtirolo Kompatscher e l’assessore all’agricoltura Schuler, amministratori della provincia che ha firmato il Pacobace (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali – ndr), facciano finalmente ciò che non è mai stato realizzato sul tema della comunicazione e dell’informazione, attivando tutte le azioni di prevenzione necessarie previste dallo stesso Pacobace, anche nella zona dove si è verificato l’episodio, e per informare ed educare i cittadini alla convivenza con lupi e orsi, perché le persone possano continuare a svolgere in tranquillità le loro attività sul territorio correttamente informati per prevenire qualsiasi incidente” conclude la Lav.

In apertura photo by Becca on Unsplash

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.