Formazione

L’approccio metabolico all’invecchiamento

Interesse per la pubblicazione di tre lavori sull'attività di "ringiovanimento" dell'associazione di due sostanze naturali quali l'Acetilcarnitina e l'Acido Lipoico. di Menotti Calvani

di Redazione

Nell’ultimo mese ha suscitato molto interesse nella comunità scientifica la pubblicazione di ben tre lavori sull’attività di “ringiovanimento” dell’associazione di due sostanze naturali quali l’Acetilcarnitina e l’Acido Lipoico. I lavori sono stati pubblicati da PNAS, il prestigioso giornale dell’accademia delle scienze americana e mostrano come il trattamento migliora la memoria, migliora l’attività muscolare e si accompagna ad un incremento della energia prodotta e soprattutto alla riduzione di radicali liberi, le scorie che “noi produciamo vivendo” e che sono il contributo quotidiano allo invecchiamento delle nostre cellule. L’Acido Lipoico è conosciuto come agente antiossidante e l’Acetilcarnitina è una sostanza frutto della ricerca italiana ed è stata al centro di ricerche sulla demenza e sul dolore da malattie dei nervi periferici. Il ruolo della Acetilcarnitina sul sistema nervoso ha aperto un nuovo modo di vedere la terapia di molte patologie. L’elemento cardine di questo nuovo modo di vedere è scritto nella caratteristica fondamentale degli esseri viventi, vale a dire la capacità di autorigenerazione. I nostri organi possono autorigenerarsi a patto di avere ciò che è loro necessario e l’Acetilcarnitina farebbe parte di sostanze la cui presenza viene percepita nella cellula come stimolo a sintetizzare altri importanti elementi. Si è visto, ad esempio, che la sua somministrazione aumenta la quantità di energia prodotta ma che soprattutto aumenta la sintesi di nuove proteine e rimodella la struttura delle membrane cellulari. Gli studi sull’animale hanno evidenziato che il trattamento riduce la morte dei neuroni legata all’età, ma soprattutto permette alle cellule di attivare meccanismi di difesa nello stress. Il meccanismo d’azione della sostanza è riconducibile alla capacità di trasportare un gruppo chimico detto acetato, da cui il nome Acetilcarnitina, in diversi distretti della cellula per dare luogo alla sintesi di Acetilcolina, sostanza implicata nella memoria, o nell’allungamento degli acidi grassi che costituiscono le membrane cellulari creando una condizione più simile a quella della “giovinezza”; inoltre la donazione dell’acetato facilita l’attivazione di alcuni geni. L’utilizzo della Acetilcarnitina da parte delle cellule presuppone, comunque, che la cellula abbia a disposizione tutti gli altri ingredienti per il suo funzionamento ed il suo uso, quindi non può prescindere da una corretta diagnosi da parte del medico Prof. Menotti Calvani Segretario European Chapter of the American College of Nutrition


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