Economia

Bilancio partecipato a Genova?

Incontro fra Sindaci liguri di La Spezia e Genova e il Sindaco di Sarajevo Muhidin Hamidzic, il 16 marzo scorso sul tema, in occasione del congresso regionale ligure dell'ARCI

di Enrico Testino - ARCI Genova

La democrazia partecipata, attualizzata dal Forum di Porto Alegre, con l?avvicinarsi della prossima chiamata alle urne per le amministrative del 26 maggio, sta cessando di essere in Italia una semplice sperimentazione e ricerca culturale e si appresta a diventare concreto programma elettorale nelle agende di molti Sindaci italiani.
Questa è uno degli argomenti affrontati nel dibattito ?Dalle città un nuovo governo del mondo: il documento degli amministratori locali di Porto Alegre? svoltosi tra i Sindaci liguri di La Spezia e Genova e il Sindaco di Sarajevo Muhidin Hamidzic, realizzato dall?Arci Liguria il 16 marzo in occasione del proprio congresso regionale.

Oltre all?attenzione rispettosa tributata al Sindaco di Sarjevo grande curiosità ha accolto le dichiarazioni degli amministratori liguri.
A sentire i Sindaci di La Spezia Giorgio Pagano e di Genova Giuseppe Pericu viene da pensare che i temi della democrazia partecipata non siano una novità ma un semplice salto di qualità, entrambi infatti stanno discutendo con la propria coalizione (appartengono al gruppo DS) come inserire questo tema nel programma da sottoporre agli elettori. In sintesi la democrazia partecipata chiederebbe maggiore coinvolgimento dei cittadini nei processi di decisione e di gestione della propria città se non addirittura la delega di parte del potere decisionale per attuare pienamente un Bilancio Partecipato come accade a Porto Alegre.
?In questi anni abbiamo attuato strategie di partecipazione.? dice Pagano ?Abbiamo avviato i Laboratori di Quartiere dove urbanisti esperti di partecipazione seguivano i progetti confrontandosi con i cittadini. Abbiamo coinvolto nel piano strategico cittadino (che ha ridefinito la missione della città e trovato progetti concreti) più di 6000 persone, con riunioni, assemblee pubbliche, un grande e visibile Call Center telefonico. Ora vogliamo attuare anche un Bilancio Partecipato, ad oggi esistono le strutture delle Circoscrizioni cittadine (La Spezia ne ha 5) che hanno potere decisionale che si confrontano con le Commissioni Territoriali dei 30 quartieri della città, spontanee e composte da rappresentanti di categorie, parrocchie, associazioni, comitati e cittadini impegnati. Nei nostri programmi vogliamo unire le Circoscrizioni con le Commissioni e dotare queste di potere di destinare risorse finanziarie, in una certa percentuale, per i settori socio-culturali e delle opere pubbliche?
Anche per Genova le intenzioni sono buona ma resta ancora da percorrere ancora la discussione interna alla coalizione di sinistra ?Sui temi abbiamo una totale sintonia? conferma Pericu ?restano da individuare gli strumenti adatti per Genova. Ogni città è diversa dalle altre come comunità con la propria storia, le proprie caratteristiche. Di fronte ai processi della globalizzazione la città può essere il luogo dove i cittadini possano esprimersi. Anche a Genova abbiamo attuato molte iniziative, abbiamo 3000 associazioni, il processo del Patto della Città Educativa che ha coinvolto centinaia di istituzioni e realtà locali, molte azioni territoriali realizzate in questi anni, ma abbiamo anche grosse isole di diversità e bisogna individuare i giusti strumenti per fare un salto di qualità nei processi di partecipazione.?

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