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Etichette: occorre imparare le lingue

Etichette per aiutare il consumatore? Un caso alla corte di giustizia.

di Redazione

Etichette per aiutare il consumatore? Un caso alla corte di giustizia.
Il problema è sempre quello delle etichette e della capacità del consumatore di comprendere cosa sta acquistando. Secondo l’avvocato generale della Corte di Giustizia europea il consumatore medio francese ha una certa dimestichezza con l’inglese: il proprietario di un supermercato di Clemont-Ferrand che ha importato e venduto bottiglie di Coca Cola provenienti dalla Gran Bretagna sprovviste di diciture francesi non è andato contro le regole comunitarie sull’etichettatura. Secondo l’avvocato europeo la Francia, per conformarsi alla direttiva Ue, deve autorizzare la vendita di prodotti etichettati in un’altra lingua facilmente comprensibile per i consumatori. La scritta, in base a quanto stabilito dalla Corte, non si riferisce automaticamente né a una lingua ufficiale né a una regionale, ma solo alla necessità di informare il consumatore. La Francia da parte sua sostiene che non tutti i consumatori francesi sono in grado di capire la dicitura: “soft drink with vegetable extracts”, ma va anche detto che la legge nazionale d’Oltralpe prevede l’uso esclusivo del francese e la cosa appare eccessiva. Sul problema sono stati chiamati a esprimersi i giudici della Corte europea.

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