Mondo
Ucraina, 2,3 milioni di cittadini hanno fatto ritorno nel Paese
La guerra in Ucraina ha causato quello che oggi è uno degli esodi forzati più estesi su scala mondiale. L’Unhcr ha aggiornato il portale dati sulla situazione dei rifugiati dall’Ucraina, aggiungendo nuove informazioni che riflettono i recenti movimenti di rifugiati da e verso il Paese. Al 7 giugno, sono stati registrati circa 7,3 milioni di attraversamenti di frontiera dall’Ucraina e altri 2,3 milioni di attraversamenti per fare ritorno nel Paese
di Redazione
L’Unhcr, Agenzia ONU per i Rifugiati, ha aggiornato il portale dati sulla situazione dei rifugiati dall’Ucraina, aggiungendo nuovi dati che meglio riflettono i recenti movimenti di rifugiati da e verso l’Ucraina.
La guerra in Ucraina ha causato quello che oggi è uno degli esodi forzati più estesi su scala mondiale. Milioni di rifugiati hanno varcato le frontiere facendo ingresso nei Paesi vicini e molti altri si trovano sfollati all’interno del territorio nazionale. L’UNHCR ha continuato ad assicurare una risposta secondo l’evolversi della situazione e la disponibilità di nuovi dati.
Il portale ora riporta il numero stimato di singoli rifugiati registrati in 44 Paesi europei, nonché aggiornamenti relativi agli attraversamenti delle frontiere dall’Ucraina dal 24 febbraio, ai ritorni verso l’Ucraina e alle registrazioni per avere la protezione temporanea in Europa.
Al 7 giugno, sono stati registrati circa 7,3 milioni di attraversamenti di frontiera dall’Ucraina e altri 2,3 milioni di attraversamenti per fare ritorno nel Paese. Secondo i nuovi dati forniti dalle autorità nazionali e raccolti dall’UNHCR, sono almeno 4,8 milioni i rifugiati dall’Ucraina registrati in tutta Europa, compresi quelli che inizialmente hanno fatto ingresso in Paesi confinanti e, successivamente, hanno proseguito il viaggio.
“Fin dall’inizio, nei Paesi che accolgono rifugiati l’UNHCR ha rafforzato le proprie capacità di raccolta e analisi dei dati in relazione a profilo, vulnerabilità e intenzioni dei rifugiati”, ha dichiarato Raouf Mazou, Assistente Alto Commissario UNHCR per le Operazioni. “Tale misura è fondamentale per assicurare una risposta umanitaria efficace, dal momento che consente a noi e ai nostri partner di rispondere alle esigenze più urgenti mediante un sostegno specifico e di meglio pianificare le operazioni future”.
La solidarietà mostrata negli Stati che accolgono rifugiati continua a essere straordinaria. Gli Stati membri dell’Unione Europea hanno adottato misure senza precedenti, attivando rapidamente per la prima volta la Direttiva sulla protezione temporanea e assicurando ai rifugiati dall’Ucraina l’accesso alla protezione e ai servizi. Altri Stati europei hanno garantito programmi di protezione simili a livello nazionale.
Dei 4,8 milioni di rifugiati ucraini registrati in Europa, 3,2 milioni si sono registrati per avere la protezione temporanea o per accedere a programmi nazionali comparabili.
Sebbene la situazione di sicurezza in Ucraina resti instabile, si sono registrati attraversamenti di confine sia verso l’interno sia verso l’esterno del territorio nazionale. Alcuni fanno ingresso in Ucraina per valutare la situazione, controllare le proprietà, far visita ai familiari o aiutarli ad evacuare. Altri si dirigono verso l’Ucraina occidentale e nei pressi di Kiev e Chernihiv con l’intenzione di rimanere.
Molti di coloro che sono ritornati nel paese hanno trovato le proprie case gravemente danneggiate o hanno faticato a trovare lavoro— dato che la guerra continua a provocare un impatto economico devastante — e non hanno avuto altra scelta se non quella di ripartire. L’aggiornamento del portale riflette questi sviluppi.
Credit Foto: Cristiano Di Daiano/Sintesi
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.