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Più chiare le nuove regole fiscali per le società sportive dilettanti
In una circolare le agevolazione che si estende anche alle pro loco e alle associazioni senza scopo di lucro per le attività commerciali collaterali
di Redazione
Ministero delle Finanze: con la circolare 231/E/99, vengono forniti chiarimenti sull’applicabilità del regime fiscale agevolato previsto dalla legge 398/91 per le associazioni sportive dilettantistiche e, per estensione, alle pro-loco e alle associazioni senza fine di lucro. La circolare risponde inoltre ai quesiti sorti in merito alla decorrenza delle norme di agevolazione previste dalla legge 133 del 13 maggio scorso e in particolare dall’art. 25, commi 2 e 3.
Sono in arrivo le nuove agevolazioni fiscali per le associazioni sportive dilettantistiche e, per estensione (in base all’art. 9 bis del decreto leggo 30/12/91 n.417, convertito dalla legge n.66 del 6 febbraio 1992 che ha esteso l’applicabilità del regime tributario previsto dalla legge 398/91), alle pro-loco e alle associazioni senza scopo di lucro. Si tratta di realtà per le quali l’attività commerciale si affianca, spesso in modo residuale, all’attività prevalente non lucrativa. Per loro sono previste agevolazioni dal punto di vista degli adempimenti formali e delle imposte. Il limite per rientrare nelle agevolazioni è passato dai cento milioni di lire della normativa originaria agli attuali 360 milioni introdotti dalla legge 133/99; inoltre è stato abbassato dal 6 al 3 per cento il coefficiente di redditività da applicare all’ammontare dei proventi conseguiti nell’esercizio di attività commerciali per determinare il reddito imponibili delle associazioni sportive
dilettantistiche. Il nuovo limite dei 360 milioni verrà applicato a partire dal 1° gennaio 2000 per gli enti e le associazioni con esercizio coincidente con l’anno solare e dal 1° luglio 1999 per tutte le società per le quali che coincide con la stagione sportiva.
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