Welfare

Centri di salute mentale, la protesta delle cooperative sociali sarde

Agci, Federsolidarietà e Legacoopsociali rivolgono un accorato appello alle massime istituzioni dell'Isola per risolvere lo stallo negli appalti di gestione dei servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari delle Asl di Cagliari, Sanluri, Oristano e Lanusei, scaduti il 31 marzo scorso. Dal 2018 si lavora in regime di proroga

di Luigi Alfonso

Sanità ancora in fase emergenziale in Sardegna, ma la pandemia non c’entra nulla. Piuttosto preoccupano i ritardi in tutte le decisioni da assumere in occasione delle scadenze degli appalti di gestione dei servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari, in particolare quelli relativi ai centri di salute mentale. I rappresentanti delle tre principali centrali cooperative dell’Isola hanno inviato una lettera al presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, all’assessore alla Sanità e assistenza sociale, Carlo Doria, alla direttrice generale della Sanità, Francesca Piras, a tutti i consiglieri regionali e ai dirigenti delle Asl di Cagliari, Sanluri, Oristano e Lanusei, già affidati in appalto e scaduti il 31 marzo scorso.

“Scriviamo questa nota per denunciare la grave situazione di incertezza che si è venuta a creare”, si legge nel testo a firma di Giovanni Angelo Loi (Solidarietà Sardegna-Agci), Antonello Pili (Federsolidarietà Sardegna-Confcooperative) e Andrea Pianu (Legacoopsociali Sardegna)”. Nello specifico, il riferimento è ai seguenti servizi: Abitare assistito di Selargius e Capoterra (Asl di Cagliari), Guspini e Serramanna (Asl Medio Campidano), Supporto Csm di San Gavino (Medio Campidano), Casa Famiglia Samugheo (Oristano), Srpai di Busachi (Oristano) e Lanusei (Ogliastra), Supporto alle autonomie (Cagliari).

“Tali servizi, affidati con procedure dell’allora Ats (l’ex Azienda tutela salute della Sardegna, ndr), operano dal 2018 in regime di proroga, essendo andate deserte per ben due volte – nel 2018 e nel 2019 – le gare indette per individuare i nuovi soggetti gestori degli stessi”, prosegue la nota. “In questi anni le nostre associazioni hanno più volte segnalato la difficoltà di questa situazione, caratterizzata da atti di proroga per pochi mesi che rendevano particolarmente difficile la pianificazione e progettazione degli interventi terapeutici, della sostenibilità economica delle strutture e non da ultimo garantire certezza e continuità occupazionale ai lavoratori. L’ultima proroga per questi servizi è scaduta lo scorso 31 marzo e, ad oggi, i soggetti gestori delle diverse strutture e servizi non hanno uniformemente ricevuto comunicazioni precise e formali sul futuro delle attività nelle quali sono impegnati”.

“Situazione analoga, se non più grave, ricade sulle strutture residenziali Srpai di Cagliari e Srpai di Decimomannu, attivate nell’ottobre del 2016 dopo procedura d’appalto e scadute nell’ottobre 2022. A fronte delle dichiarazioni dei Servizi Asl di competenza sulla necessità di non pregiudicare gli interventi e i percorsi terapeutici degli ospiti e dei pazienti delle strutture e dei servizi, ci troviamo di fronte a comunicazioni, da parte dell’Ufficio acquisti di Ares (Azienda regionale della salute, ndr) assai differenti. Ci sembra di capire che le Asl di quasi tutti gli ambiti territoriali abbiano assunto la decisione di prorogare i contratti per i servizi di loro competenza fino alla data del 31 dicembre 2023, mentre altri territori sono ancora silenti. Nello specifico, in assenza di comunicazioni di disponibilità alla proroga dei contratti in essere si trovano tutti i servizi e le residenze della Asl di Cagliari; ciò accade mentre nelle stesse strutture e nei servizi proseguono le richieste di inserimento e di presa in carico di pazienti dei centri di salute mentale e del dipartimento di Salute mentale, e soprattutto, nei mesi precedenti, nonostante le sollecitazioni di riscontro di prosieguo da parte delle cooperative gestori dei servizi, non si sono promossi atti eo procedure di conclusione dei percorsi terapeutici riabilitativi e di reinserimento nella comunità di appartenenza dei pazienti in carico nei servizi e nelle residenze”.

Tutto ciò ci appare francamente insostenibile e scarsamente rispettoso, innanzitutto nei confronti delle persone fragili con le quali e per le quali questi servizi operano ma, non da meno, per i diversi soggetti gestori che si trovano da sei mesi per le Srpai di Cagliari e Decimomannu e da oltre un mese per gli altri servizi e residenze afferenti alla Asl di Cagliari, a svolgere una funzione senza certezza che le attività erogate siano coperte e pienamente riconosciute”.

I rappresentanti delle tre organizzazioni chiedono ai massimi esponenti della Regione l’urgente apertura di un tavolo di confronto per fare chiarezza e poter quindi gestire “le complesse problematiche che si sono create sotto diversi profili, non ultima la corretta gestione dei rapporti di lavoro con gli operatori coinvolti nei servizi. Ferma restando la legittimità da parte delle amministrazioni titolari di assumere le decisioni sulla proroga o meno dei servizi in scadenza, crediamo che esse non possano essere prive del necessario rispetto degli operatori economici con i quali si condivide il destino delle persone fragili per le quali ci si impegna quotidianamente. Tale rispetto passa anche per comunicazioni e relazioni tempestive e trasparenti sul futuro delle attività che vengono svolte e su una tempistica rispettosa dei percorsi terapeutici riabilitativi delle persone sofferenti mentali in carico ai servizi”.

Credits: foto Usman Yousaf su Unsplash

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