Economia
L’arte rinnova i popoli e da Moltivolti rafforza la comunità
Dodici mesi dopo l’incendio non doloso che distrusse gran parte di Moltivolti, impresa sociale palermitana che promuove il cibo come strumento di dialogo tra culture diverse, arriva il progetto che coinvolge 4 artisti con un forte legame con il capoluogo siciliano che, al centro del loro racconto, mettono il senso di comunità, speranza e integrazione multiculturale. “Facilitatore” di questo percorso è Igor Scalisi Palminteri
Un evento gioioso per dimenticare o quanto meno lenire il dolore di un accadimento che ha colpito profondamente la comunità. Questo, infatti, accadrà il 15 febbraio, anniversario dell’incendio che distrusse quasi tutto il ristorante multietnico Moltivolti, quando sarà completato il progetto artistico curato da Igor Scalisi Palminteri, artista che, attraverso i graffiti, le icone sacre, i murales, crea o riporta bellezza nei quartieri delle periferie urbane, al quale hanno partecipato Francesco de Grandi, Gabriella Ciancimino e Laura Pitingaro, artisti protagonisti del mondo dell'arte cittadino. Insieme hanno lavorato un anno intero per rendere ancora più inclusivo e colorato lo spazio che sorge a Ballarò, nel cuore del centro storico di Palermo, mettendo al centro del loro racconto il senso di comunità, speranza e integrazione multiculturale.
Se, quindi, “l’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita”, così come l’epigrafe sulla facciata del Teatro Massimo di Palermo, a Moltivolti l’arte ha determinato la crescita della comunità stretta in una gara di solidarietà che in soli sessantatré giorni, da quel 15 febbraio del 2022, ha consentito di raccogliere la somma necessaria, forse anche di più, per riaprire il ristorante.
«Quell’incubo che abbiamo vissuto insieme a tutti coloro i quali amano la nostra realtà – afferma Claudio Arestivo, socio fondatore di "Moltivolti" – si è trasformato in una bellissima storia che siamo ancora contenti di raccontare. Tra coloro i quali si sono stretti intorno a noi abbiamo avuto Igor Scalisi Palminteri, che già in passato ci aveva donato delle opere, promettendo il suo impegno anche nel futuro. Dal dire al fare, ecco il progetto che si è realizzato attraverso la collaborazione con altri tre importanti artisti nel panorama cittadino e internazionale. L'arte è un veicolo fortissimo per poter trasmettere dei messaggi di solidarietà, accoglienza e valorizzazione delle differenze e tutte le opere realizzate trattano questi temi declinandole attraverso le diverse sensibilità degli artisti in una forma che si adatta benissimo ad uno spazio come il nostro».
Artisti di rilievo internazionale, quelli coinvolti da Igor Scalisi Palminteri, tutti accomunati da un'appartenenza palermitana, che però hanno alle spalle prestigiose collaborazioni che vanno ben oltre i confini nazionali.
Francesco De Grandi, protagonista di quella che è stata definita la "Scuola di Palermo", per esempio, si è misurato in questa occasione con un'installazione luminosa, un neon riportante una delle sue ormai celebri frasi della serie "Dito Sinistro", che questa volta capovolge il senso di un famoso detto siciliano per testimoniare il senso di solidarietà e accoglienza che si respira a Moltivolti. Un progetto, il suo, che gioca con il vecchio detto marinaro “in mare non c’è taverna“ che ammonisce i navigatori a non fidarsi mai del mare perché è un luogo che può diventare improvvisamente ostile e pericoloso.
L'intervento pittorico di Gabriella Ciancimino, dal titolo “I can’t swim with out a sky”, invece, punta a raccontare la narrazione di alcune piante migranti, il tema vegetale e botanico è estremamente presente nella ricerca dell'artista che si ispira ad un'attualizzazione del liberty siciliano e ha recentemente completato un importante lavoro per la sede italiana di Facebook.
All'interno di questo progetto collettivo, Laura Pitingari, artista indipendente veneta, ma palermitana d'adozione, si è cimentata con una prova molto ardua: la risemantizzazione di uno spazio controverso come quello delle toilette. Il suo intervento, “Clean Clouds”, ha puntato a proiettare il fruitore verso la percezione di uno spazio altro, giocando sui temi dell'immaginazione e della sopravvivenza nell'ambiente.
Un progetto, quello pensato da Igor Scalisi Palminteri che, oltre a ripristinare e restaurare alcune sue opere già presenti all'interno del locale, ha prodotto un nuovo intervento artistico in cui ha portato all'attenzione dell'osservatore le relazioni e gli sguardi dei suoi già presenti "Volti di Moltivolti". Inoltre, con la sua opera personale, dal titolo “Esistere”, ha voluto mettere ulteriormente al centro “molti volti”, molti sguardi, molte anime, come quelle che “attraversano questo spazio che non è solo un’impresa sociale, ma è anche e forse principalmente una piazza, un luogo sacro per celebrare gli incontri tra le persone del mondo. I volti che ho dipinto si guardano creando un groviglio di sguardi, come un caos da cui si generano nuove occasioni, nuove possibilità".
Con questo progetto collettivo, infatti, gli artisti partono da un luogo come Moltivolti, ormai punto di riferimento di parte della città di Palermo sensibile ai temi dell'integrazione e dell'accoglienza, per intessere un racconto che rafforza il senso di comunità attraverso la bellezza di opere che lasciano le pareti per diventare messaggi di solidarietà universali.
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