“Sognitudo 2030”, pace e ambiente per sognare un mondo migliore

Al via la quarta edizione di “Sognitudo 2030”, l’evento con cui la Fondazione Vincenzo Casillo partecipa al Festival dello Sviluppo Sostenibile attraverso un programma di attività che, con il linguaggio dell’arte e della creatività, parlano di pace e ambiente coinvolgendo la comunità di Corato e quella pugliese

di Emiliano Moccia

«E’ importante mettere in relazione tra loro temi come pace e ambiente, perché sono strettamente attuali, vitali, hanno un consenso trasversale generazionale, interessano grandi e ragazzi e permettono di creare relazioni per spingere le energie per sognare un mondo migliore. Dalle parole sogno e magnitudo nasce il titolo dell’evento che vuole essere di buon auspicio: l’energia onirica ci coinvolge tutti, ci dà forza, ci dà la scossa necessaria per cambiare il nostro stile di vita ed immaginare un mondo più sostenibile». Francesco Martinelli è il direttore artistico della quarta edizione di “Sognitudo 2030”, l’evento con cui la Fondazione Vincenzo Casillo partecipa al Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da Asvis dall’8 al 24 maggio attraverso una serie di iniziative diffuse in varie zone d’Italia.

L’obiettivo è quello di «aumentare conoscenza e consapevolezza sui temi dello sviluppo sostenibile, far circolare informazioni, condividere buone pratiche e stimolare nuove idee» spiegano dalla fondazione presieduta da Cardenia Casillo, che attraverso la sua attività filantropica sostiene interventi legati a cultura, istruzione, formazione, borse di studio, enti del terzo settore, inserimento lavorativo e assistenza sanitaria.

Ed il tema del futuro sostenibile, rientra in questa visione di sviluppo dei territori e delle persone, facendo leva sul sogno di un mondo migliore. Anche per questo, le tematiche principali per questa edizione sono pace e ambiente, che attraverso l’arte e la creatività proveranno a coinvolgere emotivamente grandi e bambini seguendo un programma di appuntamenti che prevede momenti di confronto, riflessione e approfondimento.

«Come per le edizioni precedenti» spiega Martinelli «anche quest’anno le persone sono le protagoniste. Affronteremo le varie tematiche con lo strumento dell’arte e della creatività, linguaggi diversi che ci permettono di coinvolgere le comunità, di facilitare il dialogo e la partecipazione».

All’interno di “Sognitudo 2030” e per tutta la durata del Festival dello Sviluppo Sostenibile – che nel suo messaggio di sensibilizzazione ricorda che La sostenibilità tiene acceso il futuro – nelle scuole secondare di secondo grado di Corato sarà proiettato il video “Noi siamo pace”, prodotto in collaborazione con il Teatro delle Molliche e Arcadia Kinema, a cui farà seguito un momento di confronto con i membri del Comitato cittadino per la Pace. «Il video è stato interpretato da 26 alunni che frequentano I.T.E.T. Tannoia, Liceo Classico Oriani, I.P.C. Tandoi, Liceo Artistico Federico II. Le scuole sono pubblico e protagonisti allo stesso tempo» evidenzia Martinelli «perché hanno lavorato in un percorso laboratoriale sulle tematiche dell’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 passando dalla sceneggiatura ai testi, fino alla sua realizzazione».

Linguaggi filmici e location differenti, dunque, per raccontare storie realmente accadute, che partono da fatti di cronaca. A partire dall’incontro “Alberi che crepitano: gli incendi che cancellano il passato e minacciano il futuro” in programma il 10 maggio, alle ore 19.00, presso la sala conferenze della Casillo Group. Nell’occasione, sarà proiettato il cortometraggio Verde cenere scritto e interpretato da Francesco Martinelli con la regia di Michele Pinto, prodotto dal Teatro delle Molliche in collaborazione con la Fondazione Vincenzo Casillo e il patrocinio del Comune di Camaiore. Il cortometraggio è stato girato a luglio dello scorso anno nei territori colpiti dal devastante incendio in Versilia dove furono evacuate 1000 persone e bruciati quasi 1000 ettari di bosco.

L’11 maggio, invece, il cinema Alfieri di Corato, alle ore 20.00, accoglierà la proiezione del film “Trittico dell’albero”, composto da tre cortometraggi: Mio figlio è l'albero, Figli di madre terra e Verde cenere, scritto e interpretato da Francesco Martinelli con la regia di Michele Pinto. «Si tratta di opere filmiche di invenzione» rileva l’autore e attore «ma che vogliono parlare di questioni concrete: il devastante batterio Xylella che colpì il Salento provocando una strage di ulivi, la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio del 2008 per cui gli alberi entrarono a far parte del patrimonio culturale nazionale al pari di complessi archeologici, di edifici e centri storici, l’incendio in Versilia e l'Enciclica Laudato sì di Papa Francesco nel 2015, che ha rappresentato i punto di chiusura» conclude Martinelli. Tra i partner di questa edizione, anche Secop Edizioni e Buoncampo.

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