Famiglia

Un’estate piena di stimoli? Vale tre mesi di scuola

Valutazione d'impatto per Arcipelago Educativo, il progetto per contrastare il summer learning loss: gli studenti che non hanno partecipato hanno perso terreno in tutte le materie mentre chi ha partecipato non soltanto ha evitato le perdite di apprendimento ma a settembre ha migliorato i test rispetto a giugno, quando era fresco di scuola. Il progresso stimato corrisponde a circa 2 mesi di apprendimento in matematica e a 3,5 mesi in Italiano

di Sara De Carli

L’espressione learning loss abbiamo imparato tutti a conoscerla nella primavera 2020, subito dopo il lockdown imposto dal Covid-19. Quando l’idea che quella lunga chiusura delle scuole avrebbe avuto un impatto su bambini e ragazzi sembrava non interessare nessuno ai piani alti: un impatto in termini di socialità, di benessere psicologico ed evolutivo, ma anche di perdita di conoscenze. In realtà il fenomeno della perdita di apprendimenti, tra gli esperti, era già noto anche in tempi “ordinari” come le lunghe (in Italia lunghissime) vacanze estive. Nell’estate 2020 Save the Children e Fondazione Agnelli avviarono un intervento volto a contenere l’erosione degli apprendimenti dovuta al lockdown e anche il Ministero alla fine si decise per un Piano Scuola Estate con la medesima preoccupazione. L’esperienza di Save the Children e Fondazione Agnelli ebbe successo ed è stata ripetuta. Nell'estate 2022, il programma Arcipelago Educativo è stato oggetto di una valutazione d’impatto realizzata dall’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche e ora consegnata alle scuole e al decisore pubblico. Evidenze di cui abbiamo bisogno come il pane in un momento in cui il Pnrr sul contrasto alla dispersione scolastica e la riduzione dei divari territoriali stanzia 1,5 miliardi, di cui 500 milioni già assegnati (a giugno) a 3.198 scuole secondarie di primo e secondo grado. Molte scuole – ahimé – hanno velatamente fatto intendere che quei fondi non avevano idea di come impiegarli e il Ministero ha latitato nel dare indicazioni della direzione da prender. Il tempo però ormai è scaduto e tra 20 giorni le 3.198 scuole individuate dovranno consegnare il loro piano di intervento. Ecco allora una possibile via.

Questione numero uno

Questione numero uno: gli studenti che in estate hanno partecipato ad Arcipelago Educativo a settembre mostrano perdite di apprendimento inferiori rispetto agli studenti che non vi hanno partecipato? Sì e non solo. La valutazione d’impatto ha considerato oltre mille studenti tra i 9 e i 14 anni, in nove città. Tutti si sono sottoposti a giugno, negli ultimissimi giorni di scuola, ad un test che misurava le loro conoscenze in italiano (grammatica e comprensione del testo) e matematica (aritmetica e italiano). Sono stati individuati due gruppi, sostanzialmente identici per caratteristiche, così che ogni differenza tra i due gruppi osservata dopo l’intervento in estate fosse dovuta esclusivamente all’intervento stesso. Un gruppo ha frequentato le attività di Arcipelago Educativo durante l’estate, con 100 ore in presenza per ciascun beneficiario, con laboratori didattici, tutoraggio, uscite didattiche: l’altro no (lo hanno fatto dopo, in autunno). Appena prima che la scuola riaprisse, a settembre, i due gruppi hanno rifatto i test. Gli studenti che non hanno partecipato al progetto hanno perso terreno in tutte le materie (molto poco in grammatica e molto in aritmetica) mentre chi ha partecipato ad Arcipelago Educativo non soltanto ha evitato le perdite di apprendimento ma ha migliorato il livello di apprendimento rispetto a quanto rilevato dal test di fine anno, quando erano freschi di scuola. Il progresso stimato corrisponde a circa 2 mesi di apprendimento in matematica e a 3,5 mesi in Italiano. L’area maggiormente migliorata è quella della comprensione. L’intervento ha dunque più che compensato le perdite estive e i risultati sono stati significativi (anche in senso statistico) in entrambi gli ambiti disciplinari.

Questione numero due

Questione numero due: ci sono categorie di studenti beneficiari che ne hanno un vantaggio maggiore? I risultati positivi sono stati ottenuti trasversalmente negli Arcipelaghi di tutte le città, nonostante situazioni assai differenziate per ciò che riguarda il profilo e le fragilità degli studenti. Vi erano Arcipelaghi (come Torino) dove elevatissima era la presenza di studenti con background migratorio, altri – specie al Sud e soprattutto a Palermo – dove questa presenza era irrisoria o nulla, mentre invece rilevante era quella di allievi con Bisogni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), o forte disagio sociale. I risultati in assoluto più convincenti sono stati ottenuti fra gli allievi di scuola primaria rispetto a quelli delle secondarie di I grado e, in particolare, con gli allievi con BES e DSA. Se i risultati sul piano cognitivo sono stati positivi, notizie interessanti ci sono anche su sul versante motivazionale e delle competenze socio-emotive.

Questione numero tre

Questione numero tre: l’intervento può essere proposto come modello scalabile e ripreso in altre situazioni di criticità scolastica? «Il successo riscontrato trasversalmente è un indizio incoraggiante, perché suggerisce che le attività proposte siano efficaci per affrontare molteplici fragilità scolastiche e possano rappresentare una risorsa importante per recuperare le perdite di apprendimento e per prevenire la dispersione scolastica in situazioni diverse e in relazione a diverse cause di difficoltà», ha commentato Barbara Romano della Fondazione Agnelli. «La valutazione d’impatto di Arcipelago Educativo ci aiuta a dire, con rigore scientifico, quali siano le soluzioni più efficaci, per chi e in quali situazioni funzionino meglio. I risultati non confermano solo la validità del progetto insieme a Save the Children, ma crediamo dicano qualcosa d’importante al mondo della scuola e a chi decide le politiche scolastiche, anche con l’obiettivo di spendere nel modo migliore le risorse del Pnrr», ha aggiunto Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli. Per Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, «è fondamentale mettere in campo una stretta alleanza tra studenti, famiglie, scuole, terzo settore e altre risorse educative territoriali per fare del tempo estivo un tempo ricco di opportunità di crescita, di gioco e di apprendimento per tutti e per tutte. L’estate altrimenti rischia di essere un tempo povero di opportunità di socialità e di crescita per molti bambini e adolescenti che vivono in contesti svantaggiati. E questo non fa che allargare le disuguaglianze educative e amplificare i rischi di dispersione scolastica. I risultati positivi della valutazione di Arcipelago Educativo confermano l’efficacia della scelta che abbiamo fatto con la Fondazione Agnelli nel puntare a valorizzare un tempo, quello estivo e un luogo, le scuole, per rafforzare la socialità tra gli studenti e per accrescere la fiducia nelle loro capacità, la curiosità e le aspirazioni per il futuro. L’auspicio è che questa esperienza, oggi valutata in modo rigoroso nel suo impatto, possa contribuire ad attivare un piano organico di apertura estiva delle scuole a partire dai territori più svantaggiati, come presidi territoriali per il gioco, l’apprendimento, la socialità e la fruizione culturale, in collaborazione con il terzo settore, e che possa rappresentare un utile contributo metodologico per quanti sono impegnati nel contrasto alla povertà educativa, in un periodo particolarmente critico per i bambini e gli adolescenti a causa degli effetti della crisi economica e delle pandemia».

In allegato, le slides di presentazione della valutazione d'impatto.

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