Famiglia
Bimbi italiani crescono, ma attenti ai troppi vizi.
Dal 1997 i bambini sono oggetti di più attenzioni da parte della politica che spende per la loro crescita e benessere mille miliardi. I pericoli vengono dallambiente.
di Redazione
Come stanno i bambini italiani? Abbiamo provato a rispondere spulciando l?annuale Rapporto del governo italiano all?Onu troppo presto e frettolosamente archiviato.
Il rapporto, curato dal ministro della Solidarietà Livia Turco, fotografa, con riferimento al 1997, la condizione degli oltre 10 milioni di minori italiani. A cominciare dalla salute. Il tasso di ospedalizzazione nella fascia 0-14 anni si attesta al 139,2 per mille (178,1 sulla generalità). Cause di ricovero prevalenti le malattie all?apparato circolatorio (20%), seguite da avvelenamenti e i traumi, dalle patologie dell?apparato digerente e dalle malattie di origine perinatale, tutte con una percentuale del 10%. In testa alle cause di traumi mortali (522 casi) gli incidenti stradali (264) ma, in questo caso, i dati fanno riferimento al ?94.
Fra i comportamenti a rischio, il fumo riguarda l?1,7% dei bambini dagli 11 ai 14 anni, percentuale che cresce al 10,3% nella fascia 15-17. Allarmanti anche le cifre che riguardano il consumo di alcolici. Il vino, ad esempio, viene bevuto dal 12% dei quattordicenni, mentre, nella stessa fascia di età, il 21% beve birra. La tossicodipendenza ha riguardato (nel ?97) 4.530 giovani compresi tra i 15 e i 18 anni.
Secondo il Rapporto la dispersione scolastica raggiunge la percentuale del 0,85% per le medie inferiori e del 0,08%. Sempre in tema di scuola, dei 150mila i minorenni stranieri, solo 50mila frequentano regolarmente. Ben 2.142 i casi di minori scomparsi.
Nella relazione accompagnatoria, Livia Turco ha riepilogato tutti gli interventi a favore dei bambini adottati in Italia negli ultimi anni: dal Piano per l?infanzia del ?97, alla Commissione parlamentare, all?Osservatorio nazionale. Tremila sono stati i progetti finanziati dalla legge 285/97 che hanno potuto contare di un finanziamento di 880 miliardi nell?ultimo triennio. Quelli approvati riguardano 257 città o ambiti territoriali. Oltre il 64% ha impegnato fino al 50% delle cifre finanziate, anche se 35 progetti su 100 non hanno ancora raggiunto il 25% dello stanziamento. In circa 23% degli ambiti territoriali la percentuale degli impegni oscilla fra il 75 e il 100%, «Indice di una buona capacità di spesa» ha concluso Livia Turco. G. C.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.