Famiglia

Milano, adotta i tuoi anziani.

Sirchia, celebre trapiantologo, ha strigliato industriali, sindacati, mass media, associazioni e commercianti invitandoli a rimboccarsi le maniche per aiutare gli anziani.

di Giampaolo Cerri

A Milano c?è un assessore che ha scompaginato gli schieramenti, che ha stretto alleanze inedite, persino con gli i più tenaci avversari della giunta Albertini, la Cgil. Con la forza di qualche qualche buona idea, un?impoliticità che conquista e per l?efficacia degli interventi. Girolamo Sirchia, chirurgo specializzato in trapianti, è arrivato alla sicurezza sociale della giunta Albertini nel luglio scorso e, in pochi mesi, ha impegnato il suo assessorato in alcune delle più forti emergenze sociali. Ad agosto, lasciate cattedra e camere operatorie è ?andato a scuola? di amministrazione con un?umiltà che ha stupito tutti i funzionari: ha studiato le carte – norme, atti, delibere – e a settembre ha cominciato a lavorare. Andando di persona in giro per la città, per capire le realtà, i problemi, le urgenze. Dimostrando una visione aperta della politica, ha coinvolto il Corriere della Sera, spronato gli industriali e commercianti, interpellato i milanesi dalle pagine dei giornali e dai tavoli dei convegni. Confessando, senza imbarazzi, di essere stato umanamente toccato dai problemi conosciuti. ?C?è una povertà molto maggiore e una solitudine molto più forte di quello che io pensassi e l?istituzione pubblica da sola non ce la può fare senza il contributo di tutte le forze sociali e produttive della città, di una città molto ricca», sottolinea. E così ha dato il via ad una vera e propria campagna: ?Buon Natale terza età? (vedi box) con cui è già riuscito ad aiutare 500 famiglie di anziani con interventi mirati e concreti e, soprattutto, a rilanciare la questione in città. ?Abbiamo persone che vivono sole, in stato di povertà o di grave disagio, spesso non autosufficienti, che abitano in case spesso inadeguate» racconta. Un dramma per il quale Sirchia invoca interventi strutturali: «Sono temi che devono entrare nell?agenda dei governi nazionali e regionali» dice. Senza che ciò gli impedisca di fare appello alle coscienze dei concittadini: «In ogni caso un amministratore non può pensare di avere i mano tutte gli elementi, le risorse per risolvere questi problemi – osserva – i cittadini hanno tensioni ed energie morali fondamentali per l?azione sociale di un?amministrazione». L?uomo che ha in mano le politiche sociali milanesi crede nelle possibilità del volontariato e dell?economia sociale «che, però, non possono essere lo scaricabarile di tutti i problemi delle istituzioni». Lo Stato deve fare la sua parte, ad esempio ridisegnando i sistemi di previdenza «abbiamo un sistema che tutela solo chi è già protetto e non gli esclusi». Occorre una grande riflessione sul welfare: «Clinton ha istituito le commissioni reinventing government: 500 persone che hanno studiato le grandi questioni sociali proponendo soluzioni. Bisognerebbe fare qualcosa di simile. L?emergenza anziani è epocale: ci sono migliaia di persone anziane, deboli anche nella capacità di gestirsi, a volte anche a prescindere dalla loro ricchezza o povertà», ricorda. «Sono abbandonati e incapaci di organizzarsi la vita sfuggono anche ai servizi sociali e di assistenza. Occorre un pensiero nuovo su questo tema, che porti a una tutela articolata, non solo economica ma di vero e proprio ?sistema sociale?». Le donne in difficoltà sono un altro settore in cui l?assessorato di Sirchia sta intervenendo. «Ci sono donne sole, a volte maltrattate, che chiedono di abortire perché non ce la fanno», dice, «Dobbiamo dare una chance a chi vorrebbe fare figli ma si sente indifeso». Così ha proposto alla giunta uno stanziamento straordinario per sostenere con 1 milione netto al mese le mamme, non solo milanesi da quindici anni come recita un precedente provvedimento, in attesa e sino al terzo anno di vita del figlio che abbiano un reddito basso. Nel ruolino di marcia dell?assessore, per l?anno e mezzo di legislatura che resta, ci sono anche alcuni interventi per l?infanzia. «In questo caso, grazie a Dio, c?è anche un buon riferimento legislativo», ricorda, «non che le cose siano semplici, ma quantomeno ci sono norme precise». Rimane il problema del ?bambino urbano?, che è privo di spazi verdi, di opportunità di socializzazione e di gioco. «Siamo realisti: non possiamo eliminare l?asfalto o abbattere i palazzi. Però possiamo tentare di riqualificare alcune aree pensando soprattutto ai più piccoli». Sirchia ha chiesto aiuto al Politecnico, incaricandolo di ripensare piazza Città degli studi: «Vogliamo realizzare una piazza-prototipo per il gioco, un modello da applicare in altre zone». Insomma, c?è del metodo, governare mobilitando tutte le risorse.


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