Comitato editoriale
Marina Casini alla guida di One of Us
La presidente del Movimento per la vita italiano eletta dall’assemblea generale della federazione che riunisce 50 associazioni pro-life di 24 Paesi europei, è la prima donna a dirigere questa organizzazione continentale. Succede a Jaime Mayor Oreja, co-fondatore di One of Us insieme a Carlo Casini dieci anni fa. «Un autentico impegno per la vita non alza barricate, ma costruisce ponti per l’incontro e varchi per il dialogo», ha sottolineato la neoeletta
Marina Casini è stata eletta all’unanimità alla presidenza della Federazione One Of Us nel corso dell’assemblea generale che si è tenuta lo scorso 26 aprile a Bruxelles al Parlamento Europeo per il rinnovo delle cariche. Casini succede a Jaime Mayor Oreja, che rimane nella Federazione come presidente onorario. Alla vicepresidenza è stato eletto lo spagnolo Pablo Siegrist, che sostituisce l’uscente Thierry de La Villegegu, entrambi della Federazione Jerome Lejeune
«Marina Casini è un regalo della provvidenza, come lo è stato suo padre Carlo Casini, perché è insieme la miglior garanzia e il miglior rinnovamento per la Federazione One of Us per la difesa della vita umana, perché come dice Fabrice Hadjadj “la logica dell’aborto è l’aborto della logica”» ha dichiarato Jaime Mayor Oreja, co-fondatore di One of Us insieme a Carlo Casini, passando il testimone a Marina Casini. Mayor Oreja ha poi aggiunto «Sono grato per tutto quello che è stato fatto in questi 10 anni. Nonostante l’aggressività crescente contro l’uomo e la donna, One of Us non è solo sopravvissuta, ma ha portato avanti la cultura della vita. Abbiamo varie sfide e abbiamo l’obbligo di non rassegnarci e resistere per portare un’alternativa al pensiero dominante. Io confido totalmente in Marina e sono a sua completa disposizione».
A 10 anni dalla nascita della Federazione, che riunisce 50 associazioni di 24 Paesi europei, Marina Casini, presidente anche del Movimento per la Vita Italiano, giurista e docente di Bioetica e Biodiritto nella sezione di Bioetica e Medical Humanities dell’Università Cattolica – sede di Roma, è la prima donna a dirigere questa organizzazione europea che difende il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo e di ogni donna a partire dal concepimento fino alla morte naturale.
Marina Casini dicendosi «grata per la fiducia» che le è stata data e «onorata dell’incarico» ha dichiarato: «Ho fiducia nella nostra unità», che si fonda sul «principio di uguaglianza, cardine della modernità, su una mobilitazione popolare, sull’unità strategica e operativa di tutti coloro che vogliono difendere e promuovere la vita umana».
Nel ricordare che la Federazione One of Us è la prima grande esperienza pro-life europea, la neo presidente ha sottolineato come «siamo di fronte a un assedio contro la vita che Giovanni Paolo II chiamava “guerra dei potenti contro i deboli”» e, per questo, ha continuato «abbiamo il dovere di rafforzare il coordinamento organizzativo della nostra Federazione».
Le linee guida illustrate dalla nuova presidente – si legge in una nota – sono:
- affermare il valore della vita significa porre la prima pietra per un generale rinnovamento morale e civile che guarda al futuro;
- costruire in modo corretto le idee di laicità, giustizia, libertà, democrazia, dignità umana, persona;
- un autentico impegno per la vita non alza barricate, ma costruisce ponti per l’incontro e varchi per il dialogo;
- il linguaggio e le azioni per la vita devono suscitare simpatia per la verità, che non va mai taciuta.
L’elezione di Marina Casini, in occasione anche della Week for Life 2023 del Parlamento Europeo, dedicata alla "Protezione dei diritti fondamentali dell’Ue: il diritto fondamentale alla vita”, è particolarmente significativa in questo delicato periodo in cui nell’Unione c’è un tentativo sempre più aggressivo di negare i diritti fondamentali previsti dall’Articolo 2 dei Trattati dell’Unione, cioè rispetto della dignità umana, libertà , democrazia, uguaglianza, rispetto della legge e rispetto delle minoranze. Diritti che – sottolinea una nota – rischiano non solo di non essere rispettati, come già in parte avviene, ma di essere eliminati, almeno per una parte di cittadini, donne e uomini, europei.
Nell’immagine in apertura da sx Jakub Baltroszewic, polacco, segretario generale di One of Us, Jaime Mayor Oreja, spagnolo, former presidente di One of Us, Marina Casini, Pablo Siegrist, spagnolo, vice presidente di One of Us
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