Cultura

Leonard dei poveri salvato dall’atomica

9 agosto ‘45: il pilota inglese vide dal suo bombardiere il fungo nucleare di Nagasaki. E decise di cambiare la vita

di Redazione

Non ho mai perso una notte di sonno per quel lancio: Hiroshima era un magnifico obiettivo militare». In più di mezzo secolo, il pilota americano Paul Tibbets non s?è mai pentito dei centomila morti provocati schiacciando un bottone del suo ?Enola Gay?. Ma sopra Hiroshima e Nagasaki in quei giorni volava qualcun altro cui la duplice ecatombe cambiò invece la vita. Si chiamava Leonard Cheshire ed eroe lo era stato anche nell?altra, di guerra, da lui combattuta nei cieli di Germania, alla guida del leggendario Squadrone 617 della Raf. Già nel 1944 il britannico Cheshire era stato insignito della Victoria Cross, non per un singolo atto di coraggio, ma per un intero quadriennio di missioni impossibili. Ma nell?istante in cui vide scendere su Nagasaki quell?ultima bomba, quell?obeso proiettile al plutonio che uno spirito macabro e faceto aveva battezzato ?Fat Man? (Uomo Grasso), la vita di Leonard Cheshire prese un?altra direzione. Fu una luce accecante, con l?onda d?urto che arrivò fin lassù e la nube proiettata ben più in alto della fortezza volante e quando il B-29 ritornò sopra Nagasaki per un giro di ricognizione, l?«osservatore» britannico vide scorrere sotto i suoi occhi le immagini di qualcosa di più che il semplice trailer di un film sul Giorno del Giudizio. Avevamo incontrato Cheshire a Milano, poco tempo prima della sua scomparsa (è morto il 31 luglio 1992, a 74 anni di età). Era venuto per verificare la possibilità di aprire in Italia una seconda struttura di accoglienza (dopo quella di Roma) nell?ambito della fondazione da lui creata nel 1948 per assistere handicappati e malati incurabili, un?organizzazione mondiale che conta oggi 270 ?case? in 50 Paesi. Cheshire ci raccontò come la fiammata di Nagasaki accese in lui la fede in Dio e la decisione di alleviare i dolori del mondo. «Già negli anni precedenti, mentre bombardavo le città europee pensavo che in seguito si sarebbe dovuto lavorare per la pace. Così, nel ?46, comprai una tenuta, Le Court, dove accogliere i reduci di guerra handicappati. Ma mi trovai presto sommerso dai debiti e dovetti vendere tutto. Un giorno uno dei miei ex ospiti, un reduce, mi fece chiamare nell?ospedale dove stava mrendo di cancro. Non c?era più nulla da fare e volevano dimetterlo. Lo portai a casa mia e decisi di assisterlo fino alla morte. Poi venni a sapere di una vecchietta di 95 anni, malata e senza nessuno al mondo. E così via…». Chiedemmo a Cheshire se all?epoca era già credente… «No, anzi, l?argomento non mi aveva mai interessato. Ma mi capitò di accudire un vecchio cattolico non più praticante, che però durante la malattia aveva recuperato la sua fede. La notte in cui morì, ero solo con lui in casa. Attorno alle tre, poco prima che spirasse, presi dal suo comodino un libro, scritto da un famoso anglicano convertito al cattolicesimo, Vernon Johnson. D?improvviso, senza avere ancora una comprensione razionale della fede, percepii che Dio era una persona e che era presente lì, in quel momento. Più che una conversione, fu come l?incontro con una persona. Prima non la conosci, poi la incontri…». Se fosse stato cattolico già prima, avrebbe ugualmente portato a termine le sue centinaia di missioni di guerra? «Senza dubbio», ribatté Cheshire, deciso. «Bisognava fermare Hitler a ogni costo. Devi provare compassione per l?assassino, ma l?atto cattivo va distinto dalla persona, e va fermato». E se capitasse di nuovo? «Oggi è diverso, sappiamo di poter disporre di armi tanto potenti che non possiamo permetterci di usarle. Perciò siamo obbligati a costruire la pace, lottando contro le ingiustizie, l?emarginazione, la povertà». Chi l?avrebbe mai detto, cinquant?anni fa, che proprio uno di quei cavalieri dell?Apocalisse che volavano su Hiroshima e Nagasaki avrebbe fondato anche in Giappone una casa per gli handicappati… –dalla prima legge sui giovani alla dinamite di nobel 1802 Prima legislazione a protezione dei giovani lavoratori: il British Health and Morals of Apprentices Act, promosso da sir Robert Peel, industriale e padre di Robert Peel, primo ministro conservatore e autore a sua volta della riforma del sistema penale e di una legislazione fiscale a favore delle classi più deboli. 1815 Il Congresso di Vienna decreta il divieto di commerciare schiavi. Nel 1833 l?Inghilterra abolisce la schiavitù. Negli Usa ci vorrà la guerra civile (1861-65) per ottenere altrettanto. Ultimo ad abolire la schiavitù sarà il Brasile nel 1888. Ma solo nel 1926 la Società delle Nazioni delibera ufficialmente la fine della tratta. 1827 Giuseppe Benedetto Cottolengo, canonico torinese di 41 anni apre un piccolo ospedale per curare i malati privi di assistenza. È il primo passo verso la costruzione della Piccola Casa della Divina Provvidenza, vero monumento della solidarietà umana; un?istituzione di accoglienza verso ogni tipo di bisogno, dall?asilo alle ragazze abbandonate. 1846 Don Giovanni Bosco, sacerdote torinese, apre nella periferia della città il primo oratorio per accogliere 400 ragazzi delle famiglie più povere. Ha un?idea moderna di educazione e li prepara ad affrontare la vita fondando scuole professionali. La sua carica umana è travolgente e l?ordine da lui nato (i salesiani) in breve dilaga in tutto il mondo. 1848 Il cantone svizzero di Glarus limita legalmente (è la prima volta che succede al mondo) le ore di lavoro degli adulti. Nasce l?idea di tempo libero. 1854 Oggi il 20% dell?umanità (750 milioni di persone) opera in una cooperativa. Un modo di lavorare che nasce nel secolo scorso in Inghilterra allo scopo di sovvenire ai bisogni dei primi operai nell?industria manifatturiera, le cui condizioni erano talmente difficili da impedire loro di sopravvivere senza un mutuo aiuto. La prima cooperativa italiana nasce a Torino nel 1854; ma già nel 1886 a Milano sorge la Federazione nazionale delle cooperative che nel 1893 diventa Lega nazionale delle cooperative. 1864 Il filantropo svizzero Henri Dunant promuove a Ginevra la prima conferenza internazionale da cui si sarebbe poi sviluppata la Croce Rossa. Due anni prima aveva pubblicato Ricordi di Solferino, in cui raccontava le tragiche impressioni da lui ricevute vedendo le sofferenze dei soldati feriti e uccisi a Solferino. Nel 1901 riceverà il Nobel per la pace. Daniele Comboni, il grande missionario, concepisce il suo piano di «salvare l?Africa con l?Africa», nella convinzione che gli africani dovessero diventare protagonisti della propria salvezza. Dovette però affrontare i terribili rais sudanesi. Comboni finì col morire tra atroci sofferenze a Khartoum, in Sudan, nel 1881, a soli 50 anni. Papa Wojtyla lo ha di recente beatificato. 1875 In Tunisia il leader dei riformatori, Khereddine, crea il collegio Sadiqi. Il Sadiqi diventa un?autentica istituzione, appoggiata sia dai religiosi islamici sia dagli occupanti francesi. Gli allievi, oltre a studiare le scienze esatte e le lingue, imparano a coltivare uno spirito di fraternità e di apertura verso il mondo, nel segno della tolleranza. 1881 Il cancelliere Bismarck vara in Germania le prime assicurazioni di pensione e di malattia per i lavoratori. Dopo più di cent?anni un modello. 1896 Sul letto di morte Alfred Nobel (nato nel 1833), inventore della dinamite e uno dei primi scienziati a riflettere sull?uso della scienza in campo militare, ordina che le sue proprietà e ricchezze vengano utilizzate per istituire un fondo che ogni anno premi chi ha portato benefici al genere umano e, in particolare, chi si è fatto promotore di un uso a fini umanitari della scienza e chi promuove la pace. È l?atto di nascita del premio Nobel che verrà assegnato per la prima volta nel 1901. Nascono al nord le prime casse rurali 1854 Inizia in Italia la grave crisi agraria che colpisce soprattutto l?Italia settentrionale, già colpita dalla crisi commerciale e dall?emigrazione. Per tutelare i contadini ed impedire l?abbandono delle terre, si sviluppa soprattutto nel Veneto il movimento delle Casse rurali patrocinate dai cattolici dell?Opera dei Congressi. A questa data, nel solo Veneto ve ne erano attive 203, mentre in Lombardia se ne contavano 81 e 52 in Piemonte. Basta un anno perché il lavoro dei cattolici che si ispiravano all?attività di Giuseppe Tovini e di Giuseppe Toniolo, faccia lievitare il numero delle casse rurali: nel 1987 se ne contano 409, in Lombardia 108 e in Piemonte 78. Dall?affitto sociale al banco degli ebrei 1516 Ad Augusta, la città dove dieci anni dopo Martin Lutero consumerà definitivamente la rottura con la Chiesa cattolica, i potenti banchieri Fugger costruiscono il primo quartiere al mondo di case popolari per ospitarvi i poveri della città. Dopo aver accumulato il loro enorme patrimonio e diventati i finanziatori del Papato, dell?Impero e dei re di mezza Europa, i Fugger decisero di costruire, tra il 1516 e il 1523, la Fuggerei, primo esempio di edilizia sociale al mondo. Ancora oggi gli occupanti dei suoi pittoreschi alloggi pagano un affitto di un Gulden, nemmeno duemila lire. Unico altro obbligo degli inquilini è quello di pregare per le anime dei fondatori del complesso. 1542 Il vicerè spagnolo inviato da Carlo V in Messico, Antonio de Mendoza, viene convinto dal grande vescovo del Chiapas, Bartolomé de las Casas, a emanare leggi a tutela delle popolazioni indigene. Il conquistador Hernan Cortes infatti aveva assegnato in ?encomienda? ai conquistadores, oltre ai terreni e alle città, anche gli indios che venivano tenuti in una condizione di semischiavitù. Ora invece il provvedimento pone quanto meno fine alla diatriba che opponeva quanti ritenevano gli indios esseri umani a quanti invece li ponevano al livello di animali. 1570 Su iniziativa degli ebrei veneziani e delle autorità della città lagunare, nasce a Venezia nel 1570 un nuovo tipo di istituto benefico destinato a aiutare i bisognosi non più obbligati ad affidarsi ai banchi di pegno. Lo sostengono ingenti somme di denaro che la comunità ebraica è obbligata a mettere a disposizione a fondo perduto, pur di poter continuare a svolgere i loro commerci. Di fatto, il nuovo istituto è molto simile a un Monte di pietà. La gestione resta formalmente in mano agli ebrei, obbligati a rifinanziare le perdite e a mantenere integro il fondo di dotazione, ma la proprietà è della Serenissima. In cambio il governo veneziano riconosce il diritto alla libertà religiosa e la totale immunità per tutti gli ebrei ?ponentini? che intendevano venire a risiedere a Venezia. 1582 San Camillo de Lellis fonda la congregazione di frati infermieri che da lui prende nome, i camilliani, e vuole che tutti portino una croce rossa sulla spalla, a ricordo dei crociati. San Camillo così può ben dirsi ?il primo crocerossino?, ideatore della croce che il filantropo svizzero Henri Dunant avrebbe poi presa a simbolo anche della Croce Rossa. Ma Camillo è anche l?ideatore delle ?ambulanze da campo?. 1610 Ammassati in fondo alle stive nel percorso dall?Africa all?America erano considerati pura merce, ma erano uomini, uomini neri strappati alla loro terra. Per quasi 40 anni Pietro Claver, gesuita spagnolo, è stato il loro angelo, prendendosi cura di loro. 1633 San Vincenzo de? Paoli fonda l?ordine dei Fratelli e delle Sorelle della Carità: diffusi in tutto il mondo curano e danno sollievo ai poveri e agli orfani. Ma tutto il periodo tra ?500 e ?600 è un fiorire di ordini religiosi che si dedicano alla carità e agli infermi: è l?epoca di S. Carlo Borromeo a Milano, che istituì i lazzaretti, dei Fratelli della Carità di S. Giovanni della Croce, dell?inglese Mary Ward che fondò, nel 1611, gli orfanotrofi diffusi in Inghilterra, Germania e Europa dell?Est. 1704 Papa Clemente XI fonda a Roma il primo riformatorio per i giovani che hanno già avuto problemi con la giustizia, quello di San Michele. Lo scopo è quello non di punire ma di educare i ragazzi, recuperandoli alla società e restituendo loro un futuro.


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