Non profit
Che festa, i quarant’anni di Vidas
27, 28 e 29 maggio, a Milano, tre giorni di performance, dialoghi e laboratori per celebrare i 40 anni dell’associazione che offre cure e assistenza ai malati inguaribili e alle loro famiglie
Tre giorni di dialoghi, performance e laboratori con alcune delle voci più autorevoli del mondo della scienza, della letteratura, della filosofia ma anche spettacoli, musica e installazioni artistiche immersive. È Incontro, il Festival culturale che VIDAS (Volontari Italiani Domiciliari per l'Assistenza ai Sofferenti) organizza per venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 maggio 2022, al Teatro Franco Parenti di Milano, per celebrare i suoi 40 anni di attività.
Tutti gli eventi sono gratuiti con prenotazione obbligatoria su vidas.it
Tema del Festival, curato da VIDAS e ArtsFor, è l’incontro nelle sue molteplici accezioni ma soprattutto come cardine delle cure che dal 1982 l’associazione dona ai malati inguaribili e alle loro famiglie. Mettersi nei panni dell’altro e riconoscere le fragilità, riscoprire il valore dei gesti ma anche saper ascoltare, trovare un senso e prendere coraggio sono infatti solo alcuni degli spunti da cui prende vita il vasto programma della kermesse.
Ad aprire Incontro, venerdì 27 maggio, alle ore 21, è 6×6 Incontrarsi sulle soglie. Uno spettacolo che è un racconto collettivo, coinvolgente ed emozionante, costruito a partire da sei parole – immunità, noi, silenzio, memoria, presenza, senso – su cui riflettono, per dieci minuti ciascuno, altrettanti personaggi di spicco della cultura nazionale. Sono, rispettivamente, l’immunologo Alberto Mantovani, la scrittrice Laura Pugno, il giornalista Gad Lerner, la sociolinguista Vera Gheno, la giornalista Silvia Boccardi, il filosofo Romano Madera. Il tutto scandito dalle musiche eseguite dal NefEsh Trio.
Si prosegue il giorno successivo, sabato 28 maggio, a partire dalle ore 10, con l’inaugurazione di Life is (a stage), l’installazione del collettivo di social art DMAV, realizzata appositamente per VIDAS come esperienza artistica ed emozionale. L’opera, fruibile per l’intera durata del Festival, coinvolge i partecipanti in una performance essenziale e minimalista sull'idea della vita come palcoscenico. All’interno di una stanza, immersa in una parziale oscurità, il pubblico compie un percorso che unisce alle pulsazioni sottili di quattro luci al neon, che formano la scritta LIFE, la traccia di un mantra sonoro costruito con le loro stesse voci. Ciascuno infatti è chiamato a rispondere alla domanda “La vita è?” affidando le proprie parole e confidenze al microfono di una loop station sempre attiva che le raccoglie e rimette in circolo.
Durante la giornata, nelle diverse sale del teatro e nel foyer, si alternano momenti di riflessione e intrattenimento.
Si parte alle 10 con un momento dedicato agli studenti delle scuole secondarie superiori con la premiazione della classe vincitrice del concorso Il diritto di scegliere. Essere consapevoli, essere liberi, lanciato da VIDAS, in collaborazione con La Fabrica, per sensibilizzare i più giovani sul biotestamento come libertà di cura e sul diritto all’autodeterminazione. Per i ragazzi sarà l’occasione per porre domande e aprire uno spazio di riflessione insieme alla giornalista Elisabetta Soglio e al magistrato Gherardo Colombo.
Alle 12 Valeria Cantoni, presidente di ArtsFor, e il musicista Michelangelo Decorato tengono Ascoltarsi per riconoscersi, una lezione esperienziale e percettiva all’ascolto per tornare a sentirci reciprocamente grazie alla musica, anche in un’epoca in cui le mille sollecitazioni ci rubano l’attenzione. Segue, alle 15, Mettersi nei panni dell’altro, incontro sulla comprensione dell’altro con il criminologo ed esperto di giustizia riparativa Adolfo Ceretti.
Alle 16.30, la teologa battista Lidia Maggi e il filosofo Giacomo Marramao dialogano sul tema La bellezza dell’incontro.
È invece alle 17, nel foyer del teatro, la presentazione del libro Prendersi cura. Per il bene di tutti: nostro e degli altri scritto da Giada Lonati, medico palliativista e direttrice socio-sanitaria di VIDAS. Interviene Ferruccio de Bortoli, presidente VIDAS, che è anche autore della prefazione, mentre l’attrice Annina Pedrini ne legge alcuni brani. (Qui la nostra intervista)
Alle 20.30, chiude la giornata Di fronte agli occhi degli altri. Care giver del danzatore e coreografo Virgilio Sieni, su musiche eseguite dal vivo da Fabrizio Cammarata. Nata nel 2012 come testimonianza e denuncia della tragedia di Ustica, la performance coinvolge ogni volta persone e comunità diverse che, colpite da conflitti o avvenimenti tragici, sono chiamate a elaborare i concetti di dono, memoria e resistenza. Trasportata nel mondo di VIDAS, la performance coinvolge in gesti e danze gli ospiti in sala per mostrare la bellezza e il valore del caregiver, la figura silenziosa che assiste il malato.
È riservata ai laboratori la mattina di domenica 29 maggio. Si parte alle 10.30 con Care emozioni workshop dedicato al potere terapeutico della narrazione di sé, curato da Christian Delorenzo, esperto di medicina narrativa, e da Ilaria Gaspari, autrice. Alle 11.30 l’analista filosofa Maia Cornacchia tiene Incontrare le proprie risorse interiori, workshop di pratica di lavoro organico che si ispira alla tradizione degli Indiani d’America per aiutarci ad ascoltare, con l’ausilio di un tamburo, il corpo che parla un linguaggio simbolico (si consigliano abiti comodi, un tappetino e calze antiscivolo. Durata 2 ore). È invece pensato per i bambini dai 6 agli 11 anni e, in parallelo, per i loro genitori il laboratorio creativo Stavo pensando (dalle 11 alle 12.30). In uno spazio a sé i più piccoli vengono accompagnati, in modo giocoso, in un viaggio esperienziale liberamente ispirato a un albo illustrato che racconta l’inizio della giornata. Nel frattempo i loro genitori (e tutti gli adulti interessati) sono coinvolti in una riflessione sulle “domande dei bambini” e sugli spazi dell’immaginazione all’interno dei quali queste si formano. Si incontreranno alla fine per ripensare insieme all'esperienza vissuta. A condurre i due percorsi sono rispettivamente Stefania Casiraghi con Michele Luchetti, pedagogisti e attori teatrali, e Anna Spiniella, pedagogista di VIDAS.
I laboratori hanno posti limitati, per iscrizioni vidas.it. oppure eventi.culturali@vidas.it.
Il Festival si conclude alle 12.30 con un momento dedicato alla fondatrice di VIDAS, Giovanna Cavazzoni, e al coraggio delle donne, condotto dalla giornalista Barbara Stefanelli.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.