Non profit

Fecondazione artificiale:

Sono sposata da alcuni anni e desiderei avere un figlio che, purtroppo, non arriva.....

di Redazione

Sono sposata da alcuni anni e desiderei avere un figlio che, purtroppo, non arriva. Gli esami medici a cui io e mio marito, ci siamo sottoposti, hanno riscontrato l?impotenza a generare di mio marito e, pertanto, avremmo intenzione di affidarci alla fecondazione assistita, utilizzando quindi il seme di un donatore ignoto. Quello che mi chiedo è se il bambino che nascerà avrà gli stessi diritti di un figlio generato naturalmente e se sia un diritto di mio marito, eventualmente in un prossimo futuro, scegliere di disconoscerlo, non ?appartenendogli? genetica/mente. C.R. Per prima cosa vorremmo dirle che la materia della fecondazione artificiale non è ancora regolamentata dalla legge, anche se un progetto in tal senso è in discussione al Parlamento e dovrebbe ormai trovarsi in dirittura d?arrivo. Pertanto, fino ad oggi, è stata quindi la giurisprudenza a dover risolvere alcune importanti questioni sollevate dalle nuove tecniche mediche, come ad esempio, quella da lei citata. Per quanto riguarda la situazione giuridica del figlio, è importante sottolineare subito che si considera legittimo il bambino concepito durante il matrimonio (articolo 231 del codice civile), a prescindere da come sia stato generato: i genitori sono quindi tenuti (per l?articolo 147, sempre del codice civile), a mantenerlo, istruirlo ed educarlo (figli legittimi oppure naturali). Tale obbligo esiste per tutti i genitori a prescindere dal rapporto intercorrente tra loro (siano sposati, conviventi o separati e risposati). Il disconoscimento del figlio concepito durante il matrimonio è riconosciuto al marito affetto da impotenza (come da articolo 235 del codice civile), e nel caso di fecondazione assistita, ciò potrebbe creare, e meglio ricordarlo, in passato è avvenuto, una discriminazione dei figli nati con questo sistema, rispetto a quelli generati, appunto, in modo ?naturale?. Solo quando il marito ha validamente concordato o comunque manifestato il proprio preventivo consenso alla fecondazione


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