Non profit

Present4Future, un’alleanza contro il disagio giovanile

Banca Bper sceglie il Gruppo Abele come partner per operare nelle periferie di alcune grandi città, da Nord a Sud d'Italia, con progetti inclusioni pensati per i giovani dai 14 ai 24 anni

di Barbara Polidori

In Italia c’è una forma di disuguaglianza che riguarda l’incomunicabilità intergenerazionale, una barriera che contribuisce a ridurre le opportunità dei più giovani nell’accesso a percorsi professionali, a modelli di riscatto sociale, culturale ed educativo. Le nuove generazioni sono quelle che oggi più faticano a inserirsi nel mercato lavorativo, per ridotte possibilità occupazionali, ma soprattutto per la scarsità di progetti improntati all’inclusione sociale e dedicati specificatamente ai più giovani, che li aiutino nella formazione e nell’acquisizione di competenze.

Per colmare questo divario, Bper Banca e Fondazione Gruppo Abele onlus hanno lanciato il progetto Present4Future, un laboratorio di co-progettazione su scala nazionale che, attraverso il dialogo intergenerazionale, punta all’inclusione sociale dei giovani tra i 14 e 24 anni e li avvicina alla cura e allo sviluppo del bene comune, sensibilizzandoli sulla presa in carico di progetti territoriali e facendoli sentire parte integrante della propria città.

I partecipanti saranno ragazzi italiani e stranieri residenti nelle periferie di Roma, Napoli, Genova, Milano, Torino e Palermo, abitanti di marginalità territoriali con cui Bper e Gruppo Abele onlus cercano di disegnare nuove prospettive grazie all’aggregazione sociale. «Come Bper e in qualità di terza banca quotata nel Paese, con Present4Future abbiamo scelto di investire in ambito bancario e finanziario dedicandoci al tema della diversity, per colmare il gap tra le generazioni e dedicarci a progetti di impatto sociale di lungo respiro», così Flavia Mazzarella, presidente di Bper Banca, «Al termine del progetto, misureremo il grado di impatto sociale dell’iniziativa grazie alla rete di operatori del Gruppo Abele, nostro partner strategico».

Present4Future figura infatti tra gli obiettivi inseriti all’interno del Piano Industriale 2022-2025 dell’istituto bancario a impatto sociale positivo.


L’inclusione sociale come tutela per la biodiversità giovanile

Grazie alla coprogettazione messa in campo da Bper e dal Gruppo Abele onlus, i giovani coinvolti da Present4Future saranno coinvolti in percorsi di formazione triennale di carattere professionale, in iniziative culturali, sportive, di aggregazione e orientamento, in grado di favorire così la conoscenza delle opportunità che ogni territorio può offrire loro e la consapevolezza di quanto sia importante la partecipazione attiva alla vita sociale, civile e culturale del proprio territorio.

«Lo scopo di questo progetto è intervenire principalmente sul disagio sociale», è intervenuta Lucia Bianco, vicepresidente di Fondazione Gruppo Abele onlus, partendo soprattutto da quartieri come Ballarò a Palermo (foto in apertura, ndr), Ponticelli a Napoli, Tor Bella Monaca per Roma, Barriera Milano a Torino, ma anche Satellite di Pioltello a Milano e infine San Pier D’Arena a Genova.

«Come Fondazione sappiamo di lavorare in un Paese dove, da più d 20 anni, non si investe in politiche giovanili: i giovani sono usciti dalle politiche comuni degli investimenti e con questo progetto vorremmo rimetterli al centro del dibattito pubblico. La nostra sfida», prosegue Bianco, «è ripensare le politiche e gli interventi rivolti ai giovani a partire dalle periferie e cercando di costruire percorsi di speranza e di futuro. Smettere di parlare di giovani, ma lavorare con loro, con chi sta cercando di non mancare il proprio appuntamento con il mondo».

Tra le attività realizzate in questi anni da Bper Banca, per esempio, il progetto “La Banca per l’educazione”, sui corsi di educazione finanziaria per le nuove generazioni, o il progetto “La trappola dell’azzardo” per il contrasto al gambling, il gioco d’azzardo patologico, con particolare diffusione tra minori; si aggiungono poi gli osservatori portati avanti dagli operatori del Gruppo Abele su fenomeni come la fobia e il ritiro sociale, la promozione di appuntamenti orientati all’aggregazione giovanile e occasioni per il confronto tra i giovani delle diverse città che aderiscono al progetto.

«Quando ci occupiamo di giovani, ci piace parlare di biodiversità giovanile e distribuzione variegata delle fragilità», ha detto Andrea Marchesi del Gruppo Abele, «gran parte di questo disagio è psicologico ed emerso dopo la pandemia, “Present4Future” non si propone però di medicalizzare questo stato, ma di offrire delle esperienze che permettano ai ragazzi di attraversare questo stato, offrendo loro delle alternative».

«Vorremmo per esempio che i ragazzi che aderiscono al progetto possano, grazie all’aiuto degli operatori, fare tesoro dell’esperienza e vederla come un’acquisizione di nuove competenze», ha concluso Bianco.

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