Famiglia

La depressione non ci spaventa più.

Marco era un promettente violinista. Ma il suo sogno si è frantumato improvvisamente per una malattia alle mani.

di Valentina Cipr

Marco era un promettente violinista, uno di quei giovani che dedicano la propria vita e le proprie energie al raggiungimento di un obiettivo. Ma il suo sogno si è frantumato improvvisamente per una malattia alle mani che, da un giorno all?altro, non gli ha permesso più di suonare con la fluidità e la bravura di un tempo. Marco aveva appena 23 anni quando ha deciso di porre fine alla sua vita dopo tre anni di depressione mal curata. Dal dolore della madre e dei familiari è nata l?A.F.I.PRE.S. (Associazione famiglie italiane per la prevenzione del suicidio – Marco Saura) che si occupa, dal ?95, di offrire sostegno a chi vive situazioni di disagio psicologico e ai suoi familiari. «Purtroppo», dice Livia Nuccio, presidente e fondatrice dell?Afipres, «quando mio figlio si è ammalato brancolavo nel buio, qualsiasi mia iniziativa non riusciva a scuoterlo dal male in cui era caduto. Oggi quando riesco ad aiutare qualcuno mi sembra di far rinascere la sua allegria e la sua gioia di vivere». Nell?aprile del ?98 alle attività dell?associazione si è aggiunto il ?Telefono Giallo?, linea di informazione, prevenzione e sostegno psicologico che lavora in stretta collaborazione con i dipartimenti di salute mentale della città. «Il nemico numero uno rimane ancora il pregiudizio», dice Livia Nuccio. «La depressione non dipende dalla volontà del soggetto, ma è una malattia che colpisce la volontà. Dire: tu ce la puoi fare da solo è un insulto alla persona che soffre». Valentina Ciprì


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