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La riforma è passata. Ma tra sei mesi il programma di attuazione

Sarà un programma quinquennale, per applicare gradualmente una normativa che cambia radicalmente il sistema educativo italiano.

di Redazione

Senato: l?aula di Palazzo Madama, il 2 febbraio, ha definitivamente approvato la riforma dei cicli scolastici. Il testo aveva già avuto l?ok della Camera nel settembre del ?99. Si tratta di una legge quadro di riordino dei cicli di istruzione che va a ridisegnare il sistema educativo italiano. Diverse le novità inserite all?interno del testo che verrà applicato in maniera graduale per non creare un eccessivo disorientamento tra studenti e genitori. Il Governo entro sei mesi dall?entrata in vigore della legge presenterà alle Camere un programma quinquennale per la progressiva attuazione della riforma.
Cambia il mondo della scuola e questa volta il cambiamento è diventato legge. Scompare la scuola media, l?esame di maturità verrà fatto un anno prima mentre l?obbligo arriva ai 15 anni. Il nuovo sistema scolastico si articola nella scuola dell?infanzia, nel ciclo primario (chiamato scuola di base) e nel ciclo secondario. Dopo la scuola dell?infanzia, per i bambini dai tre ai sei non ci saranno più cinque anni di elementari come oggi, ma la ?scuola di base? che avrà una durata di sette anni ed è:?caratterizzata da un percorso educativo unitario e articolato in rapporto alle esigenze di sviluppo degli alunni? (art. 3). A questa scuola di base la frequenza è tra i sei e i 13 anni, al termine è previsto un esame di Stato ?dal quale deve emergere anche una indicazione orientativa non vincolante per la successiva scelta dell?area e dell?indirizzo? (art. 3 comma 3). Vi è poi il ciclo secondario della durata di cinque anni, articolato in un primo biennio, obbligatorio e uguale per tutti al termine del quale gli studenti potranno scegliere tre due opzioni: tre anni di studio fino al conseguimento del diploma di secondaria superiore, oppure tre anni di formazione o apprendistato che consentiranno di acquisire una qualifica professionale. Nei primi due anni del ciclo secondario sarà possibile per gli studenti passare da un modulo all?altro in quanto accanto alle materie previste per il singolo indirizzo (classico-umanistico, scientifico, tecnico, tecnologico, artistico e musicale) sono presenti materie comuni. ?A conclusione del periodo dell?obbligo scolastico è rilasciata una certificazione attestante il percorso didattico svolto e le competenze acquisite? (art. 4, comma 5). Per quanto riguarda i docenti, questi potranno chiedere un anno sabbatico per l?aggiornamento professionale. Tra i problemi principali che si dovranno affrontare nell?attuazione della riforma vi è innanzitutto la scomparsa delle elementari, ma soprattutto trovare un modo per inserire la riforma sul vecchio sistema senza avere una transizione lunga 12 anni.

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