Non profit

Elis: «ogni euro investito nei programmi d’innovazione restituisce tre euro d’impatto sociale»

Il programma di Elis dedicato all’innovazione rappresenta oggi un ecosistema che unisce 480 start-up e 58 grandi aziende.All’inaugurazione del programma 2023 presentato il modello di calcolo dell’impatto sociale.Grande attenzione anche ai giovani. Il ministro Aboldi: «Un sistema di relazioni nato in periferia e che culmina nella grande opportunità diaccompagnare giovani e aziende nel futuro»

di Redazione

Puntare sull’innovazione con la capacità di calcolarne l’impatto sociale su persone e territori. Questo il tema al centro della VII edizione del Programma Open Italy, promosso da ELIS Innovation Hub e lanciato ufficialmente al MAXXI di Roma in una due giorni di confronto che è appena terminata e ha visto presenti 80 aziende e oltre 300 tra start-up, centri di ricerca ed esperti d’innovazione.

Tra gli ospiti intervenuti, il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Aboldi, in una due giorni che ha visto protagonisti anche i giovani impegnati nei percorsi di formazione e inserimento professionale portati avanti dal Programma in ambito open innovation.

«Elis comincia a Casal Bruciato e io so perfettamente cosa significa andare in periferia e creare rigenerazione e possibilità di ingresso nel mondo del lavoro», ha sottolineato il Ministro. «Partendo dalle periferie urbane si arriva a quelle del mondo. Si costruisce un sistema di relazioni che culmina nella grande opportunità di accompagnare i giovani e le aziende nel mondo del futuro».

Nato nel 2015 per promuovere l’incontro tra grandi aziende e start-up su progetti di open innovation, al Programma Open Italy di Elis Innovation Hub aderiscono oggi 480 start-up e 58 aziende. 28 i progetti d’innovazione realizzati solo nell’ultimo anno, soprattutto nei settori sostenibilità e decarbonizzazione, sicurezza informatica, smart city e miglioramento dei processi aziendali attraverso tecnologie digitali, in particolare intelligenza artificiale e Internet of things.

L’attenzione sempre maggiore degli investitori sugli aspetti di sostenibilità ambientale e sociale, impongono oggi la sfida di tradurre in algoritmi il più possibile certi le ricadute di progetti d’innovazione in questi ambiti. Questione tanto più centrale in una fase storica che vede le aziende impegnate in complessi processi di trasformazione digitale e transizione ecologica. Accanto a loro, start-up e centri di ricerca, ugualmente chiamati a pensare idee nuove con un occhio sempre più attento al loro impatto sociale.

«Non ci bastava affrontare l’argomento a parole», sottolinea Luciano De Propris, Responsabile del Programma. «E così ci siamo presentati all’appuntamento di quest’anno con un nuovo modello di calcolo, che ci permette di dimostrare che ogni euro investito nei nostri programmi d’innovazione restituisce un valore di tre euro in termini d’impatto sociale».

«Non ci bastava affrontare l’argomento a parole. E così ci siamo presentati all’appuntamento di quest’anno con un nuovo modello di calcolo, che ci permette di dimostrare che ogni euro investito nei nostri programmi d’innovazione restituisce un valore di tre euro in termini d’impatto sociale».

Luciano De Propris, Responsabile del Programma Open Italy

Realizzato insieme a Open Impact, spin-off dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, la costruzione del nuovo modello ha coinvolto 1.500 soggetti tra aziende, start-up e centri di ricerca, e ha calcolato l’impatto sociale dei progetti realizzati in riferimento agli SDGs dell’Agenda Onu 2030, ai 12 domini individuati dall’Istat per il calcolo del benessere equo e sostenibile (Domini Bes), e infine con riferimento agli Esg, criteri sempre più utilizzati dal mondo finanziario per valutare la qualità delle aziende dal punto di vista ambientale, sociale e gestionale. L’algoritmo produce alla fine un numero, lo SROI (Social Return on Investment). Moltiplicato per il valore degli investimenti compiuti, lo SROI identifica il valore economico dell’impatto sociale ottenuto con i progetti realizzati. Nel caso di Open Italy, lo SROI si attesta per il 2022 a un punteggio di 3,18.

Altra novità del Programma 2023 è Open Advisory, la società che ha il compito di agevolare l’incontro tra investitori e start-up per accelerare la realizzazione dei servizi richiesti dal mercato del venture capital. Open Advisory completa, con servizi di supporto nella raccolta di capitale, l’offerta di formazione e tutoraggio tecnologico e commerciale finora garantito da Open Italy a start-up e aziende. Entro il primo semestre 2023 la società renderà operativo il primo veicolo d’investimento destinato a privati, che avrà come obiettivo l’investimento in massimo 15 start-up in due anni, provenienti prevalentemente ma non esclusivamente dall’ecosistema di Open Italy.

Fondato nel 1965 nel quartiere operario di Casal Bruciato con l’obiettivo di offrire ai giovani opportunità di lavoro e inserimento sociale, Elis oggi promuove lo sviluppo di persone e imprese attraverso formazione e servizi di consulenza, favorisce l’incontro tra start-up e grandi aziende attraverso l’ecosistema di Elis Innovation Hub, collabora con soggetti pubblici e privati nella realizzazione di progetti sociali tesi a creare opportunità nel mondo della scuola e del lavoro, con particolare attenzione a soggetti fragili. Raccoglie intorno a sé un consorzio di oltre 120 grandi gruppi e piccole-medie imprese, insieme a università e centri di ricerca.

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