Non profit

Pallucchi: «Il rinvio dell’Iva non basta, serve incontro con Governo»

La portavoce del Forum Terzo settore chiede un incontro subito a gennaio per uscire da una situazione di stallo relativa alla parte fiscale della Riforma, che si trascina ormai da più di tre anni. «Non possiamo accettare né che la solidarietà venga tassata - sostiene Pallucchi - né che gli Ets vivano ancora una situazione di incertezza dal punto di vista fiscale, tanto più ora che è iniziato il percorso di implementazione del Runts»

di Redazione

Un tavolo di confronto subito a gennaio, che veda il Forum Terzo Settore, il ministero dell'Economia e il ministero del Lavoro definire insieme tutta la materia fiscale per il mondo dell'associazionismo, a partire dal regime Iva, ma non solo. È questa la richiesta avanzata oggi da Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, alla luce del rinvio a gennaio 2024 della norma che avrebbe introdotto l'Iva obbligatoria anche per volontariato e associazioni che non svolgono attività commerciale.

Il rinvio non basta: il Forum evidenzia la necessità di uscire da una situazione di stallo relativa alla parte fiscale della Riforma del Terzo settore, che si trascina ormai da più di tre anni e chiede una scelta politica ancor prima che tecnica per dare un vero supporto agli Enti di Terzo settore: «Nel nostro Paese c'è una forbice tra la narrazione del ruolo del Terzo settore e del volontariato, che soprattutto in questo momento di crisi è riconosciuto da tutti e gli interventi punitivi, politicamente inaccettabili, che minacciano la vita e le attività di migliaia di piccole realtà sociali», ha osservato Pallucchi.

Il Forum invoca una maggiore attenzione e coerenza nell’attuazione del Pnrr per quanto riguarda il Terzo settore e in materia fiscale ribadisce la necessità di procedere speditamente nell’aggiornamento delle norme fiscali per gli enti che non svolgono attività commerciali rispettando lo spirito della Riforma. Sono diversi i provvedimenti attesi in questa legge di bilancio e che rischiano di saltare, tra cui il finanziamento straordinario sui progetti sociali, in pratica una parziale restituzione di quanto non erogato in quattro anni di mancata attuazione della riforma ,e l’esclusione dall’Irap, ormai pagata solo dalle associazioni. «Non possiamo accettare né che la solidarietà venga tassata – sostiene Pallucchi – né che gli Ets vivano ancora una situazione di incertezza dal punto di vista fiscale, tanto più ora che è iniziato il percorso di implementazione del registro unico nazionale del Terzo settore».

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