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ActionAid: «Il Governo approvi il codice delle ricostruzioni, non aspetti un nuovo disastro»
Esattamente un anno fa, il 21 gennaio 2022, il consiglio dei ministri approvava una legge delega per dotare l’Italia di un codice delle ricostruzioni. Un passo storico, richiesto e atteso per garantire equità, velocità, centralità delle persone e dei territori nei processi di ricostruzione e ripresa che riguarda gran parte degli italiani. Il percorso di adozione della legge delega si è interrotto con la fine della precedente legislatura e ad oggi nessun passo è stato ancora fatto
di Redazione
Esattamente un anno fa, il 21 gennaio 2022, il Consiglio dei Ministri approvava una Legge Delega per dotare l’Italia di un Codice delle Ricostruzioni. Un passo storico, richiesto e atteso per garantire equità, velocità, centralità delle persone e dei territori nei processi di ricostruzione e ripresa che riguarda gran parte degli italiani. Il percorso di adozione della Legge Delega si è interrotto con la fine della precedente legislatura e ad oggi nessun passo è stato ancora fatto. Le organizzazioni della società civile, riunite nella campagna #Sicuriperdavvero, pubblicano oggi un white paper, documento di indirizzo, per chiedere un impegno concreto al nuovo Governo per far ripartire il percorso normativo più adatto e veloce ad avere in Italia un Codice delle Ricostruzioni.
L’Italia è un Paese fragile, ripetutamente colpito da calamità naturali come terremoti, alluvioni e frane. Solo negli ultimi 50 anni il nostro Paese ha subito sei violenti terremoti. Il 36% dei comuni italiani (dati 2015) si situa in zona sismica 1 e 2, ovvero le zone più pericolose con alte probabilità di un forte terremoto (zona 1) o è quantomeno possibile che accada (zona 2). In queste zone vivono circa 22 milioni di persone, 8,9 milioni di famiglie, e sono presenti più di 6 milioni di edifici, la maggior parte ad uso residenziale. Di questi, oltre il 56% è stato realizzato prima del 1970: un patrimonio edilizio datato, fabbricato senza l’utilizzo di tecniche costruttive antisismiche. A ciò si aggiunge che, ogni anno, l’Italia si trova a rispondere in emergenza, senza lavorare quotidianamente su prevenzione e mitigazione dei rischi, ai fenomenimeteorologici estremi. Il 93,9% dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera secondo ISPRA. Sono oltre 7 milioni le persone risiedono in territori fragili: oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più di 6 milioni risiedono in zone a media pericolosità idraulica (alluvione). L’Italia ad ogni emergenza ricomincia da capo, accumulando norme e procedure diverse ogni volta che avvia una nuova ricostruzione, nonostante i rischi mappati e la sequenza storica di disastri, sempre più frequenti anche a causa dei cambiamenti climatici in atto.
«L’assenza di un quadro normativo di riferimento porta con sé enormi difficoltà e lentezze nell’identificare ruoli e responsabilità, procedureadeguate, e gravi ripercussioni sulla vita delle persone colpite, che restano senza certezze su tempi e sui modi con cui potranno tornare alla normalità. Non possiamo permettere che milioni di cittadini e cittadine siano lasciate senza risposte. Solo un quadro di regole codificate e che garantiscano equità, celerità, centralità delle persone e dei territori colpiti dai disastri può dare un modello di tutela dei diritti della popolazione coinvolta e contro le disuguaglianze tra persone e luoghi», dichiara Katia Scannavini, Vice Segretaria Generale di ActionAid Italia.
Il documento d’indirizzo contiene una serie di raccomandazioni per la Legge Delega ed il futuro Codice delle Ricostruzioni, che esprimono il punto di vista della società civile riunita nella campagna. In particolare, il documento sottolinea la necessità di una normativa che dovrebbe:definire una disciplina generale che preveda una governance efficace dei processi ricostruzione; stabilire un quadro di norme valide per la fase transitoria dell’emergenza a ricostruzione; prevedere una serie di disposizioni specifiche per la ripresa del tessuto sociale ed economico dei territori; stabilire una disciplina regolatoria per introdurre un approccio integrato e multilivello di pianificazione territoriale pre evento.
ll documento è stato finora sottoscritto da: ActionAid Italia; Alterego – Fabbrica dei Diritti; C.A.S.A. I Cosa Accade Se Abitiamo, Frontignano di Ussita; Cittadinanzattiva; Comitato “Noi per San Giovanni”, Accumoli; Comitato “Ricostruire Pantana e Montegallo”, Montegallo; Comitato “Valle del Rio”, Montegallo; Geologia Senza Frontiere; IoNonCrollo, Camerino; Legambiente; OnData; Piè Vettore, Pretare di Arquata delTronto; Radici Accumolesi, Accumoli; Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA); Urban Center L’Aquila. Tuttora è possibile aderire.
La storia recente del nostro Paese e i rischi che insistono su tutto il territorio impongono l’adozione di uno strumento giuridico che faccia tesoro delle esperienze passate: un Codice delle Ricostruzioni. Occorre quindi non perdere altro tempo ed avviare un percorso legislativo tanto necessario quanto urgente.
La campagna #Sicuriperdavvero. ActionAid da oltre dieci anni è impegnata nelle aree colpite dai recenti terremoti. Nel 2019 ha dato vita alla campagna nazionale #Sicuriperdavvero che ha attivato oltre 400 persone e realtà di diverso tipo attorno all’urgenza di avviare un dibattito pubblico, partecipato e ampio, sulle politiche di prevenzione e di ricostruzione in Italia. Il Codice delle Ricostruzioni è una delle principali richieste emerse da questa grande mobilitazione.
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