Cultura

Il sociale si fa in gruppo

Le opportunità per chi vuol far qualcosa per gli altri, Ecco gli indirizzi da visitare.

di Barbara Uglietti

Resistono. Resistono alla simultaneità delle chat line, resistono alla velocità della posta elettronica, resistono alla facilità della navigazione di sito in sito. I newsgroup, le ?bacheche elettroniche? rimangono uno degli strumenti più usati del web: veicolo, da anni, di informazione e comunicazione, sempre più si stanno aprendo al sociale e al Terzo settore. Utilissimi, ma con qualche cautela. Intanto: per accedervi è necessario configurare il proprio programma di navigazione con le indicazioni fornite dal provider: in genere si tratta, semplicemente, di inserire qualche dato nell?account di posta elettronica. Quindi ci si connette alla Rete e si scaricano tutti i newsgroup presenti (la lista può essere lunghissima): sono divisi gerarchicamente per argomenti e identificati da una serie di prefissi e suffissi: it, per esempio, individua tutte le aree tematiche che riguardano l?Italia. A questo punto non resta che scorrere la lista, scegliere le voci che sembrano più interessanti, sottoscriverle e quindi scaricare i messaggi. www.associazioni.it/,
www.discussioni.droghe.it, www.sociale.volontariato.it, www.discussioni.pena-di-morte.it, www.medicina.aids, www.discussioni.giustizia.it, www.discussioni.
giustizia.it:sono alcuni esempi di ciò che si può trovare seguendo un percorso di attenzione al sociale. I messaggi sono tantissimi per ogni area tematica: per leggerli basta cliccarci sopra, per rispondere occorre avere un indirizzo di e-mail: ci si può rivolgere singolarmente e privatamente al mittente di uno specifico messaggio, oppure si può rispondere a tutto il newsgroup, in modo che ogni partecipante possa leggere l?intervento. Ovviamente è possibile dare inizio, lanciando il proprio messaggio, a un nuovo itinerario di discussione.
In genere, ci si presenta al newsgroup usando un nick name (che compare accanto al messaggio). Ma quando la rete di rapporti con alcuni frequentatori è consolidata, spesso, come succede per le chat, ci si scambia il telefono e ci si conosce. Cautela, però, si diceva. Sì perché il totale anonimato che protegge chiunque partecipi ad un newsgroup non garantisce dalla possibilità di trovarvi chi ha intenzioni poco serie. E proprio per questo che i newsgroup vengono usati, per esempio, dai pedofili per lo scambio di fotografie. E proprio per questo che i newsgroup vengono costantemente monitorati dai reparti speciali delle forze dell?ordine. Ma se vi si accede con occhio attento, è facile capire quanti siano, in realtà, i vantaggi che questo sistema di comunicazione offre.
La specificità del tema, innanzitutto. Diversamente dalla chat line, dove, spesso, anche le stanze dedicate ad un settore particolare vengono affollate da chi, semplicemente, vuole chiacchierare o incontrare persone, nei newsgroup la traccia degli argomenti è rispettata.
it.sociale.volontariato per esempio, ospita solo notizie che riguardano le opportunità, appuntamenti, discussioni sul sociale. Presenti, molte volte, anche veri e propri appelli di persone che hanno bisogno di aiuto.
Seguendo i newsgroup che hanno a che fare con il sociale, ci si accorge che, mediamente, il livello di discussione è piuttosto alto: cercare sul web queste aree tematiche ed entrarci dentro implica un interesse reale, attento ed estremamente selettivo: per fare ?altro?, la rete offre un?infinità di opportunità.
Inoltre i newsgroup sono salvaguardati, rispetto agli altri sistemi di comunicazione on line, da una più lenta ?deperibilità?: i messaggi lasciati e scambiati in bacheca possono essere recuperati anche a distanza di qualche giorno.
Proprio per questi motivi, uno sguardo ai newsgroup dedicati al volontariato ha la stessa efficacia di un sondaggio di opinione condotto sui temi sociali: basta anche solo scorrere i titoli dei tanti messaggi per capire quale siano, tra chi offre aiuto e chi lo chiede, gli argomenti più sentiti o, semplicemente, più urgenti.

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