Sostenibilità

Alta velocità: la protesta arriva in Europa

La petizione di 2mila cittadini toscani è stata giudicata ammissibile dalla Commissione europea. «Intanto per il torrente Moscheta è stato prosciugato»

di Giampaolo Cerri

La Commissione Europea per le Petizioni ha ritenuto ricevibili le firme degli oltre 2.000 cittadini che avevano sottoscritto, la scorsa estate, l’appello in salvaguardia delle storiche sorgenti di Moscheta, già da tempo nel mirino del tunnel dell’Alta Velocità ferroviaria Firenze-Bologna. Lo ha recentemente comunicato il presidente per la Commissione per le Petizioni, Nino Gemelli, al rappresentante dei firmatari, Pier Luigi Tossani. Anzi, la Commissione per le Petizioni ha deciso di invitare la Commissione Europea (l’esecutivo comunitario) a prendere posizione sui vari aspetti del problema. E’ un vero peccato che, nel frattempo, le sorgenti siano già state “estinte” dal procedere dei lavori di scavo. Di questo ennesimo danno annunciato, il rappresentante dei firmatari ha dato notizia al dott. Gemelli, scrivendo: “Ci riferivamo alla sorgente di Moscheta come sorgente-simbolo. Simbolo dell?antica civiltà europea, dentro il primo insediamento dei monaci vallombrosani nel territorio dell?Alto Mugello, nel 1034, e che ritenevamo degno di rispetto. Ma anche simbolo dei danni ambientali provocati dai lavori per l’Alta Velocità. Gli eventi di svuotamento delle falde dell?Appennino si susseguono infatti ormai da anni, grazie al costosissimo, inutile e pericoloso tunnel ferroviario TAV”. Quello della salvaguardia dell’ambiente è infatti solo uno degli aspetti della vicenda dell’Alta Velocità ferroviaria, per quanto certo non secondario, come puntualizza Pier Luigi Tossani: “Registriamo che nel nostro territorio nessuna seria tutela appare essere garantita, dalle autorità preposte, alla conservazione delle risorse idriche e territoriali dell?Appennino. Tanto più ovvia e doverosa in tempi in cui gli organi di informazione danno notizia dell’estendersi a macchia d’olio, nel nostro Paese, di fenomeni di siccità ai limiti della desertificazione”. Nonostante la distruzione della sorgente di Moscheta, anzi proprio per impedire che l’inutile spreco di risorse idriche, finanziarie e lavorative continui, il rappresentante dei firmatari ha pienamente approvato e sostenuto l’interessamento dell’esecutivo comunitario da parte della Commissione per le Petizioni. Info: Associazione Idra


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