Mondo

M.O. a Barcellona l’UE dice “Pace subito o mai più”

L' Europa non vuole arrendersi e da Barcellona - dove domani si riuniscono i suoi leader - è intenzionata a lanciare un messaggio forte

di Redazione

Adesso o mai più. E’ questo il momento di fermare la guerra. E’ questo il momento di scendere in campo per riportare la pace in Medio Oriente, con tutti i mezzi, cercando di non far scivolare via quel barlume di spiraglio politico che, nonostante tutto, si fa faticosamente strada nel buio della guerra. L’ Europa non vuole arrendersi e da Barcellona – dove domani e sabato si riuniscono i suoi quindici leader – e’ intenzionata a lanciare un messaggio forte, a chiedere il cessate il fuoco immediato, a lavorare sull’ occasione politica che la nuova risoluzione dell’ Onu ed il rinnovato impegno americano hanno improvvisamente rilanciato sul tavolo dell’ infinita tragedia mediorientale. E, quasi simbolicamente, l’ Europa si ripropone per un ruolo rinnovato in Medio oriente da quella ‘capitale’ catalana dove nel ’95 nacque formalmente quel dialogo euro-mediterraneo che in questi anni ha provato a tenere vivo il non facile dialogo tra le due sponde di un mare che, nelle intenzioni europee, deve unire e non dividere. L’ Italia, in questo frangente, vuole essere presente e Silvio Berlusconi riferira’ ai partner del suo viaggio a Riad e i dettagli del piano di pace saudita divenuto, in questi giorni, la pietra angolare su cui tentare di costruire una nuova pace regionale. Il presidente del Consiglio rilancerà anche il suo progetto per un piano Marshall per il Medio Oriente che possa alleviare le sofferenze del popolo palestinese. *DICHIARAZIONE DI BARCELLONA – L’Ue sta mettendo a punto una dichiarazione forte sul Medio Oriente. L’Europa non e’ mai riuscita a svolgere un ruolo di primissimo piano nella regione dove le influenze della diplomazia americana sono superiori alle sue. Ma secondo alcuni diplomatici di Bruxelles, il quadro politico, negli ultimi mesi, non e’ mai stato cosi’ favorevole come adesso. Le nuove posizioni di Usa e Onu cambiano le carte in tavola e Sharon non può non tenerne conto. Oggi José Maria Aznar (la Spagna ha la presidenza di turno dell’Unione Europea) ha avuto un colloquio con il leader palestinese Yasser Arafat. *DIVISIONE DEI COMPITI – E’ proprio il fronte arabo quello su cui l’Europa può lavorare e quello sul quale ha piu’ agganci. Nel momento in cui gli Stati Uniti stanno esercitando una pressione fortissima su Israele, l’Ue può fare la sua parte nei confronti dei paesi arabi e dei palestinesi. L’obiettivo è quello di convincere tutte le parti della necessità di fermare le ostilità e di tornare al tavolo del negoziato e della politica. *IL PIANO DI PACE SAUDITA – Proprio il progetto presentato a sorpresa da Riad può essere il punto di partenza per tornare a parlare di pace. La novità sostanziale non è tanto nei contenuti, quanto nel fatto che uno dei paesi arabi più influenti abbia, di fatto, cambiato la sua politica di anni decidendo di offrire ad Israele la prospettiva di una normalizzazione delle relazioni con il mondo arabo. Silvio Berlusconi è stato a Gedda nei giorni scorsi e giudica ”serio” il piano saudita di cui riferirà ai partner usando le ”stesse parole” che il principe Abdullah ha usato con lui per illustrarlo. Quello di Riad è ”un messaggio che rappresenta una tappa storica per il mondo arabo”, ha commentato il presidente del Consiglio. *DUE PAESI – Per la prima volta le Nazioni Unite hanno parlato di uno stato palestinese all’ interno di una loro risoluzione. E per il ministro degli esteri spagnolo Pique’ la soluzione della questione mediorientale passa necessariamente attraverso la coesistenza di due stati. *PIANO MARSHALL PER IL MEDIO ORIENTE – L’Europa ritiene che sia necessario un piano di sostegno economico per il Medio Oriente, cha abbia tra i suoi obiettivi quello di ridurre il divario economico che separa i palestinesi degli israeliani.


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