Non profit
I prodotti non transgenici per ora cercateli su Internet
Da un pò di tempo sento parlare di prodotti geneticamente modificati, vorrei capire come faccio a sapere quali sono. C.R (Co)
di Redazione
Da un po’ di tempo sento parlare di prodotti geneticamente modificati. Siccome sono io ad occuparmi della spesa e amo girare tra gli scaffali dei supermercati in cerca di cibi sani e di qualità, vorrei capire come faccio a sapere quali sono. Vorrei sapere inoltre se in Italia i prodotti geneticamente modificati vengono distribuiti come tutti gli altri prodotti alimentari oppure no. C.R. (Co)
Per prima cosa dobbiamo sottolineare che gli organismi geneticamente modificati (che, abbreviati, si chiamano OGM) sono già presenti sulle nostre tavole. Da tempo l’Unione europea ha autorizzato la vendita di alcune varietà sia di soia che di mais transgenici prodotte soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, per cui anche in Italia ne è lecita la distribuzione. Un’analisi su quarantadue prodotti alimentari reperibili sul mercato, pubblicata tra l’altro di recente anche dalla rivista “Altroconsumo”, ha evidenziato la presenza di soia transgenica in quattro prodotti: si tratta di due tipi di bistecche di soia, di una crema di legumi per bambini e infine di una lecitina. Devo aggiungere però che il consumatore non è attualmente in grado di riconoscere questi prodotti alimentari, poiché siamo in attesa del varo definitivo del regolamento sugli obblighi di etichettatura.
Il Comitato Derrate Alimentari della Unione Europea ha stabilito, infatti (più precisamente lo ha fatto fin dal 1998), che i cibi contenenti, appunto, soia e mais modificati dovranno denunciare la loro presenza sulle loro etichette, ma restano da definire i procedimenti scientifici standard da utilizzare sui campioni alimentari per accertare la presenza e la percentuale degli organismi geneticamente modificati negli alimenti. Nell’ottobre dell’anno scorso è stato deciso inoltre che tale denuncia sarà dovuta solo se i prodotti conterranno più dell’1 per cento di prodotto OGM e fra non molto dovrebbero comparire le prime etichette nei nostri supermercati. Che cosa possono fare quindi i consumatori più attenti? Per il momento, non resta che fidarsi di quei produttori e di quei distributori che hanno pubblicamente dichiarato di non “essere transgenici”, la cui lista (comunque non esaustiva) può essere consultata nel sito: www.greenpeace.it
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