Mondo
Brasile, Acli: «Monito per chi ama la libertà»
Presa di posizione aclista sui fatti accaduti nella capitale Brasilia. L'assalto alle istituzioni deve far riflettere: «La democrazia non è data una volta per tutte e bisogna sempre vigilare a sua difesa»
«L'assalto della sede del Parlamento, del Palazzo presidenziale e della Corte suprema a Brasilia da parte di migliaia di sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro non è accettabile in una democrazia, dove il rispetto del risultato elettorale è alla base delle nostre libertà». Così una nota delle Associazioni cristiane lavoratori italiani – Acli, diffusa in mattinata, sulle notizie che arrivano dalla capitale brasiliana, dove centinaia di militanti dell'ex-presidente, sconfitto da Luiz Inacio Lula nelle presidenziali di novembre, hanno dato l'assalto ai palazzi delle istituzioni.
«Come è avvenuto due anni fa a Washington», prosegue il comunicato, «quando un gruppo di manifestanti fece irruzione al Campidoglio americano, anche in Brasile si è vista una folla esaltata e ideologizzata trasformarsi in massa eversiva che cerca di ottenere con la violenza quello che non ha ottenuto con i voti. La differenza è che allora Donald Trump cercò di impedire il passaggio dei poteri al presidente eletto Joe Biden, aizzando i suoi sostenitori, salvo poi far finta di niente, di fronte alle violenze e agli omicidi, in questo caso, il giuramento del presidente legittimo Lula è già avvenuto e l’ex presidente Bolsonaro è fuggito all’Estero, anche per non fronteggiare le molte accuse politiche e penali che lo inseguono. La tendenza ormai prevalente della destra estrema», continuano le Acli, «è quella di considerare le istituzioni come una sorta di proprietà privata e di non dar valore al principio democratico se non quando vince. Sulla difesa della democrazia e delle sue istituzioni, deve esserci convergenza fra tutte le forze democratiche, senza ambiguità di sorta. Le scene a cui abbiamo assistito a Washington e a Brasilia sono un monito per tutti coloro che amano la libertà, affinché ricordino sempre che la democrazia non è data una volta per tutte e che bisogna sempre vigilare a sua difesa».
La foto di apertura è di Antonio Molina per Avalon/Sintesi
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