Economia
Cooperfidi, bilancio approvato: il sociale è sempre il core business
Via libera dell'assemblea dei soci anche all’avvio dell’iter per l’elezione del Consiglio di amministrazione per il triennio 2023-2025 e la presentazione del Piano di attività 2022-2024 adottato dal CdA
di Redazione
L’assemblea ordinaria dei soci di Cooperfidi Italia ha approvato all’unanimità il bilancio dell’esercizio 2021, l’avvio dell’iter per l’elezione del Consiglio di amministrazione per il triennio 2023-2025 e la presentazione del Piano di attività 2022-2024 adottato dal CdA.
I delegati, espressione di una base sociale composta da 7.227 soci, hanno dato il via libera in virtù del progressivo miglioramento della gestione corrente già avviatosi nel 2020. «Emerge – si legge in una nota di Cooperfidi – la stabilità delle commissioni di garanzia (a quota 2,153 milioni di euro, nel 2020 erano pari a 2,150 milioni di euro) abbinata ad una contrazione del 29,8% dei costi operativi (da € 4,271 milioni a € 2,998 milioni) e, di conseguenza, un significativo miglioramento del risultato della gestione corrente. Il risultato d’esercizio risulta ancora negativo, anche se solo per 98mila euro con un balzo positivo rispetto all’anno precedente del 90,9%. La bontà dell’azione della Società è stata certificata anche dall’esito positivo dell’ispezione della Vigilanza della Banca d’Italia portata a conoscenza degli organi sociali il 21 marzo 2022. Il numero delle operazioni garantite ha raggiunto quota 455, i volumi garantiti 44,6 milioni di euro e lo stock delle garanzie in essere 126,9 milioni in leggera contrazione (4,2%) rispetto al 2020, ma in forte controtendenza rispetto alla progressiva e prolungata contrazione dei volumi fatta segnare dal sistema della garanzia mutualistica nel suo complesso e dall’insieme dei confidi vigilati in particolare».
Cooperfidi Italia conferma la sua vocazione di Confidi dell’economia sociale: le garanzie rilasciate al comparto (cooperative sociali, Enti del Terzo settore, imprese sociali) sono in crescita del 7% come numero e del 17% in termini di volumi garantiti. L’economia sociale nel 2021 rappresenta oltre i due terzi dell’attività (67% pratiche e 68% dei volumi). Complessivamente, l’esercizio ha risentito dello spiazzamento derivante dall’accesso diretto del sistema bancario alla garanzia pubblica offerta dal Fondo centrale di garanzia accentuato, rispetto al 2020, dall’esaurimento dell’impatto dei provvedimenti straordinari attivati dalla Regione Emilia-Romagna. Da segnalare i buoni risultati dell’Area Sud, che vede crescere del 32% il numero di garanzie e del 59% gli importi garantiti.
Le Assemblee territoriali, che si sono tenute tra il 22 e il 26 aprile, sono state molto partecipate e hanno permesso alla Società di avvicinare le decisioni alle esigenze dei soci e alle varie aree del Paese e di confrontarsi con i bisogni e le aspettative delle cooperative, delle imprese associate e delle associazioni cooperative territoriali.
«Il bilancio 2021 – è il commento del presidente di Cooperfidi Italia, Mauro Frangi – evidenza il costante miglioramento della gestione corrente, già avviato nel 2020. Siamo riusciti a progredire ulteriormente nell’efficienza gestionale in una fase di mercato assolutamente straordinaria, caratterizzata dall’espansione senza precedenti della garanzia pubblica dei crediti bancari, che ha raggiunto valori inediti e impensabili. Il solo Fondo centrale di garanzia, nel biennio 2020/2021, ha rilasciato garanzie per 173,5 miliardi di euro a fronte di un importo complessivo, nel periodo 2000-2019, di 98 miliardi. Garanzie che per il 97% hanno visto l’accesso diretto del sistema bancario al Fondo, con una ulteriore accelerazione del processo di disintermediazione del sistema dei Confidi».
Cooperfidi Italia si consolida e si conferma come un Confidi solido, ben patrimonializzato e con un ottimo grado di copertura del credito deteriorato, anche grazie all’utilizzo di strumenti di credit risk mitigation come il Fondo centrale di garanzia e il fondo europeo FEI EaSI.
Il Total Capital Ratio (Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate) si attesta al 23,71% a fronte di una copertura del credito deteriorato che sale all’80% e, soprattutto, con un rapporto tra crediti deteriorati netti e patrimonio (Texas ratio) che si riduce sino al 20,6%. Queste performance collocano Cooperfidi Italia ben al di sopra della media dei confidi vigilati dalla Banca d’Italia.
«In un contesto di mercato dominato dalla garanzia pubblica gratuita – prosegue il presidente Frangi – era impensabile perseguire l’aumento dei volumi pianificato prima della pandemia. Cooperfidi Italia ha così puntato su un percorso di crescita sostenibile e sull’ulteriore miglioramento dei suoi indicatori patrimoniali. Le politiche perseguite consegnano ai soci una cooperativa in piena salute sotto il profilo patrimoniale, solida, con livelli di copertura del credito deteriorato di assoluta eccellenza nel sistema. Il domani è già tracciato attraverso il Piano di Attività 2022/24 approvato dal Consiglio di amministrazione che prevede, in un quadro di esaurimento dei provvedimenti emergenziali, la ripresa della crescita con l’obiettivo di confermare la leadership di Cooperfidi Italia nei mercati dell’economia sociale, cooperativa e del primario conseguendo volumi di attività che garantiscano uno stabile equilibrio economico prospettico».
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