Famiglia

Palestina: appello per la pace dal Parlamento scrittori

L'autorevole organismo annuncia la partenza di una delegazione dal 24 al 29 marzo nei Territori occupati

di Benedetta Verrini

Il Parlamento internazionale degli scrittori scrive un manifesto per la pace in Palestina. E annuncia la partenza di una delegazione nei Territori occupati per incontrare scrittori e artisti palestinesi e israeliani, e rappresentanti delle organizzazioni della società civile che lottano per la pace e il diaologo. Autorevole voce in lotta per il rispetto della libertà di parola e di espressione, il Parlamento degli scrittori è nato nel 1993 su iniziativa di intellettuali come Salman Rushdie e Jacques Derrida, per creare una rete di protezione e di asilo politico agli scrittori e agli artisti perseguitati nei vari Paesi del mondo. Ecco l’appello pubblicato sul sito ufficiale www.autodafe.org, cui è possibile inviare la propria firma per sottoscriverlo: Il Parlamento internazionale degli scrittori autorizza una delegazione di scrittori che si recherà dal 24 al 29 marzo 2002 nei Territori occupati e in Israele per incontrarvi scrittori e artisti palestinesi e israeliani, oltre a rappresentanti dei movimenti civili che lottano per la pace e il dialogo culturale. Di fronte all’aggravarsi della situazione, esso ha lanciato il 6 marzo un Appello per la pace in Palestina. Tra i primi firmatari: ADONIS (Liban), Svetlana ALEXIEVICH (Biélorussie), Gamal ALGHITANY (Egypte), Daryoush ASHOURI (Iran), Dore ASHTON (USA), Margaret ATWOOD (USA), Paul AUSTER (USA), Russell BANKS (USA), Amiri BARAKA ((LEROI JONES) (USA), Salim BARAKAT (Syrie), BEI DAO (Chine), Monique BLIN (France), Rony BRAUMAN (France), Breyten BREYTENBACH (Afrique du Sud), Wesley BROWN (USA), Vincenzo CONSOLO (Italie), Francis Ford COPPOLA (USA), Anita DESAI (Inde), Assia DJEBAR (Algérie), Margaret DRABBLE (GB), Mary GAITSKILL (USA), Er Tai GAO (Chine), Edouard GLISSANT (Martinique), Juan GOYTISOLO (Espagne), Nedim GÜRSEL (Turquie), Ted HONDERICH (GB), Michael HOLROYD (GB), Doug HOLTON (GB), Chenjerai HOVE (Zimbabwe), Edmund KEELEY (USA), Javier MARIAS (Espagne), Matti MEGGED (USA), James MILLER (USA), Carlos MONSIVAIS (Mexique), Mary MORRIS (USA), Alvaro MUTIS (Mexique), Maxime N?DEBEKA (Congo), Chris NOONAN (Australie), Michael ONDAATJE (Canada), Jean-Luc OUTERS (Belgique), Raoul PECK (Haïti), Jeremy PIKSER (USA), Harold PINTER (Grande Bretagne), Sergio PITOL (Mexique), Salman RUSHDIE (GB), José SARAMAGO (Portugal), Fahraj SARKOHI (Iran), Charles SIMIC (USA), Wole SOYINKA (Nigeria), Vassilis VASSILIKOS (Grèce), Juan VILLORO (Mexique), VU THU HIEN (Vietnam), Chuck WATCHEL (USA). La lista dei firmatari sarà resa pubblica durante una conferenza stampa, che si terrà prima della partenza in Palestina, il 23 marzo, al Salone del libro di Parigi, in presenza della delegazione degli scrittori, composta da: Russell Banks (USA), Wole Soyinka (Nigeria), José Saramago (Portogallo), Breyten Breytenbach (Africa del Sud), Bei Dao (Cina), Juan Goytisolo (Spagna), Vincenzo Consolo (Italia), et Christian Salmon (direttore esecutivo del PIE). APPELLO PER LA PACE IN PALESTINA In Palestina c’è una guerra. In essa non si scontrano gli eserciti di due Stati nemici, bensì uno degli eserciti più poderosi del mondo e un popolo occupato. Giorno e notte, da mesi, l’esercito israeliano rastrella centimetro per centimetro i territori che si trovano sotto l’Autorità palestinese. Si moltiplicano i blocchi stradali, si alzano muri all’entrata dei villaggi, si paralizza il flusso della popolazione, si creano ghetti, riserve in cui non circolano ormai che carri armati e volano in permanenza gli elicotteri dell’esercito. Una volta di più si cede all’illusione dell’onnipotenza delle armi, della distruzione totale dell’avversario, quando in realtà ciò che si sta alimentando è la spirale di attentati ciechi e rappresaglie. Una volta di più si pretende di garantire attraverso la forza la sicurezza di ciascuno, quando quel che si installa in modo duraturo è la guerra di tutti contro tutti. Una volta di più si cede all’illusione di ognuno a casa sua, al miraggio di Stati etnicamente puri, alla demenziale logica dell’apartheid, in una terra che è stata tessuta dalle differenze, nella quale non ci sono soltanto due verità, due fedi e due popoli, ma un numero infinito di lingue e culture. Di fronte all’aggravamento della situazione in Palestina, il Parlamento internazionale degli scrittori: – esprime la sua solidarietà con tutte le popolazioni civili crudelmente colpite dal conflitto e chiede che possano usufruire il più presto possibile della protezione internazionale sotto l’egida dell’Onu; – ritiene che la fine dell’occupazione militare e il ritorno ai negoziati siano gli unici mezzi per raggiungere una pace duratura; – annuncia l’invio di una delegazione di scrittori, che si recherà dal 24 al 29 marzo del 2002 nei territori occupati e in Israele per incontrarsi con scrittori e artisti palestinesi e israeliani, così come con rappresentanti dei movimenti civili che lottano per la pace e il dialogo culturale; – il Parlamento internazionale degli scrittori prenderà le disposizioni necessarie per accogliere scrittori palestinesi nella rete delle Città Rifugio e apre la sua pagina in Internet a tutti quelli che, in Israele e Palestina, scrittori e artisti, desiderino organizzarsi e rendere pubbliche le loro testimonianze.


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