Mondo

Congo: slitta l’iniziativa “Anch’io a Kisangani”

Da inizio aprile a fine maggio «per sensibilizzare meglio la popolazione»

di Gabriella Meroni

Muove il primo passo concreto a Bologna l’azione di pace per l’Africa “Anch’io a Kisangani”: 200 volontari si sono dati appuntamento nella palestra del Villaggio del Fanciullo (Istituto Missionari Dehoniani in via Scipione da Ferro 4) per prepararsi a partecipare all’azione internazionale di pace in Congo “Anch’io a Kisangani”, prevista per il 3-8 aprile, ma slittata a fine maggio. I volontari della pace, convocati da un cartello di associazioni (Beati i Costruttori di Pace, Break the Silence, Chiama l’Africa, Agesci, Emmaus, Gavci, Pax Christi, Missionari/e Comboniani, Dehoniani, Saveriani, Consolata, Pime, Arcidiocesi di Kisangani), provengono da tutta Italia, hanno età e svolgono professioni diverse. Dalle ore 14,00 alle 19,00 lavoreranno per conoscere più a fondo la drammatica situazione di guerra esistente in Congo (2 milioni e mezzo di morti in meno di tre anni) e per decidere quali iniziative di sensibilizzazione intraprendere da ora al 22 maggio, data della nuova partenza. A chiedere due giorni fa lo slittamento dell’iniziativa, lo stesso comitato promotore della città di Kisangani, composto da rappresentanti dell’Arcidiocesi locale, delle parrocchie, delle congregazioni missionarie, della società civile, di alcune Ong attive nel campo dei diritti umani e delle chiese protestanti, kimbaguista e musulmana. “Dobbiamo avere il tempo – spiegano gli organizzatori congolesi – di sensibilizzare in modo capillare tutta la popolazione, perché questa è una grande occasione per noi, deve essere un’iniziativa della città tutta intera. Se sarà un progetto veramente concepito e portato avanti dalla popolazione, c’è la speranza che il Simposio sulla pace che si terrà in quei giorni cambi il nostro modo di impegnarci per la pace. La popolazione di Butembo, nel Nord Kivu, infatti ha più consapevolezza ed energia nel lavorare per la pace, dopo la condivisione delle loro speranze con i 300 europei che l’anno scorso hanno lì partecipato alla prima edizione del Simposio Internazionale per la Pace in Africa (Sipa)”. “Di visite di stranieri – commenta un altro degli organizzatori africani – ne abbiamo avute tante: vengono, ci chiedono come la pensiamo sulla pace, di cosa abbiamo bisogno, ma poi vanno via e non li sentiamo più e qui non cambia niente. Questo Simposio potrebbe essere qualcosa di diverso”. L’iniziativa prevede l’arrivo dei pacifisti a Kisangani, città martire e emblema della guerra congolese che coinvolge sei Stati, il 23 maggio, incontri fra gruppi europei e africani impegnati su varie tematiche (donne, studenti, gruppi ecumenici, insegnanti, infermieri e medici dei centri sanitari, ong per lo sviluppo, ong per i diritti umani, sindacati, giornalisti), due giorni di lavoro nel Simposio (con relazioni di personalità e semplici cittadini), momenti di festa, danza e musica, una preghiera interreligiosa e la marcia della pace per le strade di Kisangani.


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