Welfare

Diritti umani: nomadi citano in giudizio Italia

Presso la Corte europea di Strasburgo

di Gabriella Meroni

La Corte europea dei diritti umani ha tenuto questa mattina a Strasburgo una udienza sul ricorso presentato contro l’Italia da una famiglia di nomadi, i Sulejmanovic, per una misura di espulsione verso la Bosnia attuata nel marzo 2000. I Sulejmanovic, padre, madre, tre figli e una nuora, denunciano davanti ai giudici europei una presunta violazione da parte dell’Italia di sette articoli della convenzione europea dei diritti umani, fra cui quelli sul rispetto della vita privata, sull’interdizione delle discriminazioni e sul divieto di espulsione collettiva di cittadini stranieri. La famiglia Sulejmanovic, ”di origine zingara e di nazionalita’ non conosciuta” secondo la corte, era giunta in Italia ”probabilmente nel 1991, affermando di fuggire dalla guerra in Jugoslavia”. Il 3 marzo 2000 i Sulejmanovic sono stati condotti dalla polizia dal campo nomadi romano di Casilino all’aeroporto di Fiumicino, e espulsi con altri 50 nomadi verso Sarajevo. La Corte di Strasburgo dovrebbe pronunciarsi nelle prossime settimane sulla ammissibilita’ del loro ricorso, e successivamente, se la prima decisione sara’ positiva, adottare una sentenza sul caso.


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