Sostenibilità

Il giapponese che fotografa i pensieri dell’acqua

La voce di Alce nero

di Gino Girolomoni

Perfino i pagani consideravano sacra l’acqua. Per noi invece è solo una merce da vendere e comprare. Dopo averla inquinata, sprecata, quella che rimane la mettiamo in contenitori di plastica per il mercato. Il ricercatore giapponese Masaru Emoto è riuscito nella straordinaria impresa di fotografarne i cristalli. Con una speciale tecnica di refrigeramento, Emoto ha fotografato diversi tipi di acqua: i cristalli d’acqua cambiano forma, colore, luminosità in relazione agli stimoli che ricevono: parole, musica, pensiero, preghiere. Accostata a gesti e parole positive, forma cristalli esagonali regolari simili a quelli della neve; trattata male, negativamente, i suoi cristalli appaiono in forme amorfe e distorte. è sorprendente vedere i cristalli della fonte di Lourdes e quelli del fiume Sumida River di Tokio. In Italia si era occupato della memoria dell’acqua il grande fisico teorico Giuliano Preparata e oggi continua le sue ricerche Emilio del Giudice, dell’Istituto di fisica nucleare di Milano. Un’altra ricercatrice, Rosanna Brichetti di Desenzano sta per pubblicare il suo lungo lavoro in materia. Gino Girolomoni


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